[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Ultime formalità burocratiche da espletare per Eric Maynor prima dell'approdo ufficiale a Varese. Oggi il giocatore statunitense sarà all'ambasciata italiana di Washington per ritirare il visto necessario per perfezionare il suo tesseramento con cui cominciare la sua avventura alla Openjobmetis; se non ci saranno intoppi dell'ultima ora, l'atleta del 1987 salirà sull'aereo che lo porterà verso la sua nuova destinazione cestistica in tempo per allenarsi con i nuovi compagni in occasione della riattivazione in programma domani pomeriggio a Masnago. [/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Vista la pausa per l'All Star Game, coach Poz ha infatti concesso tre giorni di riposo a tutto il gruppo dopo il successo esterno di Avellino; e il primo allenamento della settimana potrebbe coincidere anche con la prima giornata in biancorosso di Maynor.
Anche perché, se l'arrivo in città del play del North Carolina dovesse slittare ancora, il rischio è quello di non trovare nessuno ad accoglierlo: all'All Star Game di Verona in programma sabato non ci sarà infatti soltanto Gianmarco Pozzecco, ma l'intero staff tecnico biancorosso (i vice Ducarello e Jemoli, il preparatore Armenise, il fisioterapista Bianchi e il team manager Ferraiuolo) che già da venerdì accompagneranno coach Poz alla guida della selezione di stelle di cui faranno parte Andy Rautins (ovviamente partecipante anche alla gara del tiro da 3 punti) e Yakhouba Diawara.
Invece è evidente l'interesse di società e staff tecnico di monitorare Maynor con la massima attenzione, per verificarne lo stato di forma alla luce dei 10 mesi di inattività agonistica da smaltire in vista dell'esordio nel derby del 26 gennaio a Cantù. Nessun dubbio ovviamente sulle qualità del giocatore, scelto per il suo mix di carisma e doti da play d'ordine con l'obiettivo di garantire maggior contnuità di rendimento ad una Openjobmetis vittima di troppi sbalzi d'umore nel girone di andata. Ma è chiaro che qualsiasi decisione su chi dovrà essere sacrificato per fargli posto è legata anche alla condizione atletica che mostrerà al suo arrivo in Italia: per questo Dawan Robinson - per motivi di passaporto il maggior indiziato alla cessione - non è comunque stato messo sul mercato, e nel frattempo si scandaglia anche il mercato dei comunitari (e sul fronte play qualcosa starebbe iniziando a muoversi).
Così come per quanto riguarda il reparto lunghi tutto ruota attorno ai tempi di recupero completo di Kristjan Kangur: la tabella di marcia prosegue spedita con l'ala estone - unico al lavoro a Masnago durante il periodo di riposo della squadra - che suda tra pesi e tapis roulant, concedendosi anche qualche tiro per ritrovare confidenza col pallone.
Nei prossimi giorni l'atleta del 1982 dovrebbe riprendere cautamente a muoversi sul parquet lavorando negli esercizi senza contatto; l'obiettivo è comunque quello di riaverlo almeno in panchina il 26 gennaio a Cantù. Col rientro di KK pressochè certa la partenza di Stan Okoye, fisiologicamente in esubero tra i 9 stranieri per 7 posti disponibili; in generale la sensazione è che il checkupsulle condizioni di Maynor sarà il primo spartiacque per le prossime scelte di mercato in entrata e in uscita. E se i rinforzi Maynor e Kangur funzioneranno secondo le attese, eventuali ulteriori modifiche saranno soltanto ritocchi minimi in un organico dove la definitiva stabilità (auspicando di stare lontano dagli infortuni e non avere più bisogno di correttivi per il resto della stagione) dovrà essere la condizione primaria per garantire la continuità di rendimento tecnico mancata nella prima metà della stagione.
Giuseppe Sciascia [/size][/font][/color]
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