[size=3][font=verdana]Meno camicia e più pallacanestro. Gianmarco Pozzecco (foto Blitz) è uno straordinario animale mediatico che trova sempre il modo per far parlare di sé, e quella reazione esagerata ma spontanea allespulsione che ha vissuto come uningiustizia ha fatto discutere molto. Anzi, troppo. Oscurando ad esempio quel ragionamento ampiamente condivisibile nella conferenza stampa post partita sul fatto che la tolleranza zero imposta agli arbitri sul divieto di comunicare con i giocatori sia una cavolata pazzesca (eufemismo per riassumere un concetto espresso in maniera ben più colorita). Ma daltra parte si parla più del Poz per quel che fa fuori dal campo (vedi la conferenza stampa post-Roma dove lattacco riguardava alcool e figa), piuttosto che per il suo ruolo ed il suo lavoro da allenatore della Pallacanestro Varese. Interpretato probabilmente in maniera inusuale, anche nella gestione dei giocatori e nella costruzione del sistema di gioco; ma le analisi - e le eventuali critiche - devono riguardare prima di tutto il campo, e poi tutto quel di mediatico che un personaggio così istrionico porta fisiologicamente in dote.
Chiaro che nel momento in cui la società di piazza Monte Grappa ha scelto Pozzecco, ne ha accettato tutte le sfaccettature; compresa la poca esperienza da allenatore, addirittura zero assoluto in serie A dove comunque la capacità di arrivare al cuore ed alla testa degli stranieri è fondamentale.
Alla fine concentrarsi sul Poz extracampo, che comunque è e resta una risorsa fondamentale per dare un pizzico di brio ad un mondo paludato ed autoreferenziale come quello del basket italiano, rischia solamente di renderlo schiavo del suo personaggio. Invece Varese ha bisogno di un Poz in versione coach, che sappia coniugare le sue doti di motivatore e galvanizzatore con la realtà di una squadra che ha bisogno di una spruzzata di organizzazione sui due lati del campo. Quello della camicia strappata (domani alle 14 a Roma sarà discusso il ricorso presentato dalla società per ridurre la squalifica di 2 giornate) è stato solo un episodio, peraltro non certo edificante, ma totalmente ininfluente nelleconomia della stagione di Varese. Che deve proteggere ed aiutare nel suo percorso di crescita quello che resta un capitale della società. Perché solo se Poz diventerà un coach di alto livello, la scommessa fatta su di lui dallOpenjobmetis per questa stagione e la prossima avrà pagato quote interessanti per entrambi[/font][/size]
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