
[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Meno male che Masnago c'è. Palese è la constatazione in prospettiva d'un vantaggio casalingo in caso di "belle" spendibili su un campo che più amico non si può per la fragorosa passione della propria tifoseria. Lo stesso Vescovi, da navigato uomo di basket qual è, solo quando s'è sentito sicuro del primato è uscito allo scoperto per proclamare la candidatura tricolore di una Cimberio da tempo lanciata verso la pole position. Saper fingere per regnare? Vero o no, società e squadra hanno solo badato in tutta umiltà ad accaparrarsi quel piccolo grande patrimonio che, in un eventuale match decisivo, non disdegna opportunità favorevoli. Come una grazia conquistata attraverso un'ascesa che, d'ora in poi, costringerà l'antagonista diretta, per imporsi, a passare sui cadaveri dei "calienti" tifosi biancorossi.[/size][/font][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Si diceva di Masnago-fortezza per una squadra che, in trasferta, non pare così imbattibile come nel girone di andata, chiuso con una sola sconfitta (quella di Roma), al di là del successo-burletta di Venezia che qui sfruttò le insostenibili assenze di Ere e Banks. La verità interessa solo quando l'hai davanti agli occhi, ebbene la Cimberio ha vinto solo due volte nelle ultime sei trasferte, battuta da Cantù, Sassari, Montegranaro e, domenica scorsa, dai lagunari, come dire d'un logoramento alla distanza per faticose tensioni accumulate al potere, peraltro normale e comprensibile, se Vitucci e i suoi uomini non ci avessero abituati al classico 2 in schedina per la loro frenetica superiorità. [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Se ci è permesso un distinguo, esso riguarda proprio la gara di Venezia, affrontata da Varese al completo, anzi di più per abbondanza di scelte che, stavolta, hanno escluso lo "stazzato" Ivanov a beneficio del più manovriero Talts, ma senza un vero imperativo di vittoria avendo Vitucci (foto Blitz) ben altro in mente in preparazione della sfida più vera e diretta che comincerà venerdì. La nostra è soltanto un'impressione e ben oltre le dichiarazioni, invero molto diplomatiche, del tecnico nel dopopartita, ma con un proprio fondamento nell'ultimo equilibrato e decisivo "quarto", allorquando l'allenatore ha puntato su uomini (tipo Cerella e Rush, quest'ultimo con buona prestazione) da sperimentare in piena titolarità nei momenti più caldi, proprio per "accompagnarli" psicologicamente a possibili grandi responsabilità in vista di sfide che pretendono un operato collettivo. [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il tecnico, che ben conosce la leadership dei soliti noti, nell'occasione li ha abbastanza risparmiati, per riaverli a pieni giri quando si dovrà dare fondo a ogni energia. Pretattica? Chiamatela come volete, sicuramente non ci è parsa una "volatona" per la vittoria stando al quintetto in campo per diversi minuti dell'ultima frazione. Va da sé che Vitucci tenesse ugualmente a vincere per non dare coraggio agli uomini di Mazzon che ora, probabilmente, penseranno come il diavolo non sia poi così spaventoso come lo si dipinge, eccitati dall'idea di un colpaccio in quarti di play off proibiti.[/font][/size][/size][/font][/color]
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