
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]SIENA - Parti dalla fine. Da quei lunghissimi 62 centesimi. Da quella strepitosa giocata del mago di Belgrado, alias Dusan Sakota, che dopo una gara molto faticata piazza un jumper incredibile per il vantaggio atteso, sperato, chiamato e sognato da un intero popolo: 80-82 dopo la prova televisiva e verdetto conclusivo affidato a gara-7. Finale giusto, perfetto, adeguato per quello che si è visto nel corso di 240 minuti frenetici, appassionanti, travolgenti per passione e stravolgenti per il dispendio nervoso di tutti i protagonisti. [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Varese vince gara-6, permettetecelo, con merito. Grande merito. Quello palesato da una squadra che, come sottolineato nel corso delle altre gare, ha imparato l'arte strada facendo. Rubandola pian piano ai maestri, sconfitti dopo 41 successi casalinghi consecutivi nei playoff. [/size]
[size=3]Cimberio che, udite udite, questa volta vince addirittura in rimonta. Strappando quelle storiche certezze alla squadra che finora, con grandissimo cinismo, aveva sempre atteso che il cadavere del nemico transitasse lungo il fiume. [/size]
[size=3]Citando il famoso spot: vincere a Siena con Dunston a un quarto del servizio, senza Polonara, con la batteria dei lunghi progressivamente svilita dai falli, non ha prezzo. Vincere a Siena con Mike Green per la prima volta vero “Re” della partita è un fantastico segnale lanciato in vista della “bella” di domani sera.[/size]
[size=3]Espugnare il PalaEstra andando a colpire la squadra toscana dentro l'area e vincendo nettamente la battaglia a rimbalzo significa aver compreso perfettamente che per conquistare il successo si possono, si devono battere altre strade tecniche, tattiche, mentali. Maturità e consapevolezza che colano. [/size]
[size=3]Dunston dopo un lungo e minuzioso riscaldamento svolto insieme al preparatore atletico Marco Armenise è regolarmente nel primo quintetto, firma subito 5 punti e una stoppata regalando segnali incoraggianti sul suo stato di salute. Non a caso il 4-13 iniziale è tutta roba sua, con una Cimberio che nel primo quarto ha facce dure, convinte, è padrona assoluta del ritmo è, se possibile, ancora più bella di quella vista in gara 5. Corre bene, gioca con lucidità nelle metà campo ed è capace di creare situazioni per chiunque. Il + 14 (13-27 al 9') con sette giocatori già a referto ha un sapore legittimo.[/size]
[size=3]Siena invece si aggrappa disperatamente a un meraviglioso Moss. “Trecciolino” infila 4 triple consecutive che tengono in vita la MPS, ma Varese scalpita fino a + 13: 26-39 al 15'. Ma a questo livello di gioco bastano un paio di giocate fuori logica e Siena, maestosa nel tiro da 3 punti anche con Kangur e Jenning (5/7 nel quarto), riapre il match: 36-39. [/size]
[size=3]Dopo l'intervallo lungo la Cimberio parte ancora benissimo (41-49), ma deve battersi il petto per alcuni errori marchiani che consentono a Siena di respirare grazie a Kangur in crescita esponenziale. Intanto Dunston si ferma di nuovo e Polonara ha solo una fugace apparizione: pesano come macigni i quattro falli fischiati nel giro di due azioni a Ivanov e Talts. Varese rimedia con la coppia Green-Banks per il + 10 (52-62) ma sei minuti a fari spenti a cavallo dei quarti spingono la MPS verso un altro stordente parziale: 20-5, 70-67 al 32' e inerzia che sembra essere solidamente passata nelle mani senesi. Mike Green non ci sta e il suo linguaggio del corpo esprime la tensione della grandi occasioni: tripla del riavvicinamento (74-72) e assist decisivo per il gioco da 3 punti di Talts che, in un finale pieno di contraddizioni, riporta Varese in parità: 80-80. Negli ultimi 40 secondi Moss e Green sbagliano le azioni del possibile successo, ma sull'ultima fortunata carambola l'istant replay assegna la rimessa a Varese cui segue la clamorosa esecuzione di Sakota. Lo stesso istant replay, atteso in silenzio irrealmente assurdo, le assegna anche la vittoria. [/size]
[size=3]Appuntamento dunque per domani sera: la storia, quella recente, passerà da Masnago. Guai non esserci… [/size]
[size=3]Massimo Turconi [/size][/size][/font][/color]
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