[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=1][color=rgb(37,39,37)][size=3]Due piccioni con una fava per pubblico e squadra al termine di un match che fa scattare la scintilla dell’entusiasmo del PalaWhirlpool per la Cimberio dell’era Frates. Alla vigilia dell’esordio casalingo in campionato coincidente col ritorno a Masnago di Frank Vitucci l’obiettivo primario dell’ambiente di Varese era quello di “punire” sul campo il tecnico veneziano per aver preferito la lucrosa offerta della Sidigas alla permanenza sotto le Prealpi. Nel chiuso dello spogliatoio Ere e soci avevano invece un obiettivo ben diverso, ossia quello di farsi perdonare la partita leggera di testa e di gambe contro l’Asvel e ottenere due punti ghiotti contro un’altra avversaria dalle ambizioni di vertice come Avellino. [/size][/color][/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=1][color=rgb(37,39,37)][size=3]Alla fine la squadra di Frates ha saputo accontentare al meglio il desiderio dei suoi tifosi di dimostrare l’ulteriore solidità del progetto Varese, e nel contempo riguadagnarsi la credibilità ed il rispetto dei suoi tifosi con una gara che zittisce anche i più scettici detrattori dell’opera dell’erede di Vitucci alla guida della Cimberio. E all’uscita dal campo, tra gli scrosci di applausi per tutti i protagonisti di una vittoria convincente sotto ogni profilo, arriva il coro del pubblico anche per l’architetto milanese,[/size][/color][/size][/font][/color]
[color=rgb(37,39,37)][font=Verdana][size=1][size=3]mentre il coach degli “Indimenticabili” - accolto da bordate di fischi soprattutto dalla Curva Nord, che gli manda messaggi inequivocabili via striscione (“Da papa sei stato trattato, da traditore te ne sei andato” e “Varese nel cuore, tante belle parole… sei un uomo senza onore”) - esce dal campo che per un anno lo ha idolatrato con un passivo pesante sulle spalle. I biancorossi eseguono al meglio il pianopartita, respingendo con i muscoli di Hassell e l’energia di Polonara l’urto dei dinamici Thomas ed Ivanov e “riversando” la loro supremazia dentro l’area con una spinta costante in campo aperto che esalta la trazione posteriore Clark-De Nicolao. Una Cimberio lucida ma allo stesso tempo spumeggiante che pur con interpreti e scelte tattiche differenti ricorda comunque quella dello scorso anno per ritmi elevati e giocate acrobatiche in grado di regalare ai 4207 tifosi di Masnago il tanto agognato “basketspettacolo”. [/size][/size][/font][/color]
[color=rgb(37,39,37)][font=Verdana][size=1][size=3]Tra la Varese “svalvolata” di mercoledì e quella tornituante in campo aperto in grado di spazzare via Avellino molta differenza la fa Ebi Ere, vero punto di riferimento del gruppo per la sua capacità di unire i reparti e dare l’esempio dentro e fuori dal campo: una leadership diversa e più silenziosa rispetto a quella di Mike Green ma comunque fondamentale per far quadrare i conti di una squadra che a differenza di quella dello scorso anno ha avuto bisogno di tempo per mettere insieme i pezzi e trovare gli equilibri. Ma con questo Clark – brillante non solo al tiro ma anche responsabilizzato e coinvolto in regia - e con questo Hassell – difensivamente concreto a protezione del ferro prima ancora che incisivo in attacco – la Varese dell’era Frates può comunque ritagliarsi ancora un ruolo da protagonista nelle gerarchie della serie A 2013/2014. [/size][/size][/font][/color]
[color=rgb(37,39,37)][font=Verdana][size=1][size=3]E se la Cimberio saprà replicare l’intensità e l’aggressività messe in campo ieri, il fortino di Masnago saprà ripagare i suoi sforzi col calore che lo scorso anno fu tra le chiavi della cavalcata solitaria degli “Indimenticabili” durante la stagione regolare. Ora i primi difficili esami esterni – mercoledì a Valencia e domenica a Sassari – per verificare se Varese saprà esportare anche lontano dal suo pubblico la faccia determinata con cui ha schiantato prima Venezia e poi Avellino. Ma nel frattempo la nuova Cimberio ha già saputo far breccia nel cuore dei tifosi...[/size][/size][/font][/color]
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