Spazia a tutto campo tra squadra e consorzio [b]Michele Lo Nero[/b]: il presidente di [b]‘’Varese nel Cuore’’ [/b]fa il punto della situazione tra presente e futuro della società biancorossa partendo dalla prossima assemblea dei 65 soci del consorzio a metà tra il consuntivo del primo biennio e gli orientamenti da mettere a fuoco in chiave futura. «La tappa importante che ci aspetta è quella del 12 luglio: in quella occasione incontreremo tutti i consorziati facendo il punto su quello che è stato fatto nei primi due anni di vita di ‘’Varese nel Cuore’’ e provando a capire quali saranno gli obiettivi futuri. Nel finale l’assemblea sarà aperta ai potenziali nuovi soci che potranno toccare con mano la realtà del consorzio: sarà l’occasione per un consuntivo di quello che è stato fatto, e a mio avviso dobbiamo essere contenti delle cose realizzate pur avendo ben chiaro che siamo ancora all’inizio di un percorso».
Il massimo dirigente del consorzio è comunque soddisfatto di un biennio che ha portato in dote due playoff consecutivi ma anche tante altre ‘’positività’’ per la società: «In questi due anni sono state messe basi importanti al di là dei risultati sportivi che hanno dato valore al nostro progetto: penso alla ristrutturazione del PalaWhirlpool e alla nuova sede di piazza Monte Grappa più il potenziamento delle giovanili e il rilancio del basket in carrozzina. Adesso dobbiamo prepararci a crescere, mantenendo però la filosofia dei piccoli passi che è apprezzata dai consorziati. Grazie a questo progetto la società ha avuto la possibilità di dare continuità al basket professionistico a Varese; per puntare in alto c’è bisogno di una progettualità a lungo periodo che va impostata senza fretta e facendo tesoro di eventuali errori».
E pur mantenendo la politica dei piccoli passi che contraddistingue nel modo più tradizionale la ‘’varesinità’’ del consorzio, le novità [b]Vitucci [/b]e [b]Vacirca [/b]- uno in panchina, l’altro ‘’sul campo’’ alle voci marketing e risorse – rappresentano comunque un punto di svolta con il passato per una società che a parità di risorse disponibili vuole cercare di battere strade nuove o comunque diverse per scalare le gerarchie della classifica: «Ritengo che Vitucci sia il naturale successore di Recalcati: le basi saranno le stesse dell’ultimo biennio cercando però di dare un volto diverso e più vivace alla squadra. Certo sappiamo che cercare di allestire una squadra che allo stesso tempo coniughi vittorie e divertimento ha pro e contro: dovremo essere bravi ad esaltare i momenti positivi e far valere la nostra logica di gruppo in quelli negativi, come è sempre accaduto negli ultimi due anni dove la pazienza e la serenità di chi crede nel progetto sono state armi importanti. Quel che vogliamo fare è chiaro, dobbiamo crederci fino in fondo. Per quanto riguarda Varcirca si tratta di un tassello importante per complementare la società rendendola più autonoma e più forte».
E mentre la ‘’triade’’ Vescovi-Giofrè-Vitucci lavora sul mercato la dirigenza biancorossa continua ad operare per definire il budget per la stagione 2012/2013: «Proseguiamo costantemente nella ricerca di nuovi soci e speriamo ragionevolmente di arrivare a quota 75-80 per l’inizio della prossima stagione. Per quanto riguarda gli sponsor ci sono tanti incontri in atto tra rinnovi ed eventuali novità; confidiamo che entro metà luglio il budget sarà definito nei dettagli, l’idea è quella di lavorare su cifre simili alla passata stagione con una eventuale riduzione del 5 per cento nel peggiore dei casi».
Infine Lo Nero guarda avanti verso le prime scadenze degli accordi triennali stipulati dai soci fondatori di ‘’Varese nel Cuore’’ che entro giugno 2013 dovranno comunicare se proseguiranno nel rapporto: «La considero come un’opportunità importante per capire come abbiamo lavorato: sicuramente sarà un momento importante di verifica, ma non credo che la situazione cambierà radicalmente a seconda dei risultati del campo. Ovviamente restano un riscontro molto importante ma ci sono altre cose in cui abbiamo fatto bene: un imprenditore non guarda solo al risultato sportivo ma anche alla possibilità di aiutare il territorio investendo su sociale e giovani, alla visibilità che ne deriva e alle possibilità ‘’businness to businness’’ aperte dal consorzio. Però per capire davvero se la nostra iniziativa avrà avuto successo serviranno altri tre anni per consolidare risultati sportivi e numero di proprietari; e proprio qui serve un passo in avanti per rendere ancor più solido il progetto».
La Prealpina: Giuseppe Sciascia
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