
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Gianmarco Pozzecco spazia a tutto campo tra la crisi di risultati dell'Openjobmetis, la trasferta di Reggio Emilia e la situazione fisica e psicologica della squadra. Il coach di Varese ringrazia società ed ambiente per la fiducia nei suoi confronti e ribadisce la volontà di fare il massimo per ripagarla: «Inutile cercare un capro espiatorio o un colpevole: se deve essercene uno quello sono io, ma la società continua a credere in me ed a darmi fiducia, e per ripagarla darei tutto quello che ho per far sì che le cose cambino e la situazione migliori. Posso contare su uno staff eccellente e una dirigenza che mi dà sempre fiducia, oltre ad uno sponsor che regala quotidianamente serenità come Openjobmetis. Tutte componenti che stanno remando dalla stessa parte: stiamo lavorando per trovare soluzioni ai problemi dell'ultimo periodo, sogno una vittoria che consenta di sbloccarci». Resta però il problema oggettivo di una squadra ancora in divenire con Kangur e Maynor da tirare a lucido e Diawara ancora ai box: «Ricevere critiche fa parte del gioco, ma siamo tutti concentrati a fare in modo che le cose migliorino e determinati problemi che hanno anche squadre vincenti possano essere superati. Certo siamo stati anche sfortunati: vincendo una delle due maratone contro Reggio Emilia e Sassari saremmo forse in una situazione diversa, poi c'è il problema oggettivo degli infortuni che hanno colpito Kangur e Diawara, ossia i nostri due giocatori più rappresentativi. Ora Kristjan sta recuperando e nel frattempo stiamo lavorando anche per inserire al meglio Maynor, ma ci vorrà ancora qualche tempo per far sì che i conti tornino». Coach Poz prova a spiegare anche le difficoltà della sua squadra nell'interpretare quel modo di stare in campo con entusiasmo ed energia che ha richiesto fin dall'inizio della stagione, ed auspica che Maynor possa trovare in fretta la miglior condizione: «Tante volte da fuori certi atteggiamenti che sembrano apatici dipendono da incapacità di una reazione tecnica in un momento di difficoltà. Poi bisogna capire se questo distacco è più o meno frequente o è legato a disinteresse, ma non è semplice. L'inserimento di Maynor? Una volta un giocatore come Andrea Meneghin avrebbe dato certezze ad ogni squadre, la generazione moderna è invece molto condizionata dal contesto che si ritrova intorno. Di sicuro beneficierà molto del pieno recupero di Kangur e del ritorno di Diawara, al momento deve superare parecchi ostacoli e sicuramente ha bisogno di avere soddisfazioni dall'attacco per rendere di più in difesa». Ma con il roster ancora in condizioni precarie e il caso Daniel con cui convivere («Ed verrà sicuramente con noi, gli parlerò e cercherò di stimolarlo a dare il massimo anche se è consapevole della situazione difficile attorno a lui» spiega il coach biancorosso) concretizzare il sogno di una vittoria scacciacrisi come avvenuto a Brindisi ad Avellino è davvero complicato: «Forse è così, però indipendentemente da tutto dobbiamo stringere i denti, provare a fare bottino su un campo difficile come Reggio Emilia, recuperare gli acciaccati e metterli tutti insieme per tornare al cento per cento. [/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]
Al di là del risultato sarà importante anche il modo con cui staremo in campo: di certo andremo in campo per vincere e per farlo dobbiamo crederci e giocare con entusiasmo. La pallacanestro non è una scienza esatta: nel nostro cammino stagionale abbiamo estratto qualche coniglio dal cilindro quando eravamo sfavoriti, mentre in altre occasioni nelle quali sulla carta la partita era più facile abbiamo giocato peggio. Per assurdo ci siamo espressi meglio contro le grandi come Milano, Sassari e Reggio Emilia, mentre contro squadre di bassa classifica abbiamo prodotto prestazioni decisamente modeste; sotto questo aspetto psicologico è evidente che qualche errore abbiamo ed ho commesso in sede di costruzione della squadra».
Giuseppe Sciascia[/size][/font][/color]
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