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Questa Varese in Europa c'è da "turista per caso"


simon89

L'Openjobmetis cola a picco anche in Turchia e dice virtualmente addio alla Champions League. Nella sfida sul fondo classifica del girone C tra due squadre in crisi profonda (anche Usak aveva perso 7 delle 8 gare precedenti), Varese finisce travolta per la terza volta consecutiva (meno 90 tra Lituania, Lettonia e Turchia) sotto i colpi del talento cristallino di Lyons (12/19 dal campo e 6 assist in soli 23') e le folate del potente Harrison (9/16 al tiro). Il copione è quello già visto troppe volte nelle ultime uscite tra Italia e in Europa: la partenza della squadra di Moretti era stata promettente, spingendo in campo aperto per il 10-17 del 9 complice il pessimo 1/14 dal campo iniziale di turchi. Appena però il ritmo è calato, Varese ha iniziato a boccheggiare, producendo un desolante secondo quarto da 9 punti con 4/17 dal campo e un 1/7 ai liberi della frazione a certificare lo psicodramma generale.

Così all'Usak è bastato spingere per affondare i colpi con un terrificante 25-2 a cavallo tra secondo e terzo quarto (dal 27-26 del 17'al 52-28 del 24'). E oltre a un attacco senza guida in regia (fallita anche la prova d'appello per Maynor) né terminali sicuri (mani gelide per Evenga e Johnson a segno solo a partita archiviata), e mancata una difesa mai in grado di fermare le punte avversarie (costante la difficoltà sui penetratori, altro problema legato a Maynor). Poi Varese, affidandosi all'esperienza di Bulleri (e alla grinta di Ferrero, ha anche provato a rimettere in discussione il match limando sul 64-54 del 33'. Ma appena l'attacco ha smesso di eseguire, la mancanza di un punto di riferimento sicuro ha fatto pagare ogni forzatura (42% da 2, 3/23 da 3 e pure un pessimo 13/26 ai liberi); al contrario l'Usak si è affidata alle sue punte Lyons ed Harrison per chiudere rapidamente i conti (77-57 al 36') e lasciare solitaria Varese sul fondo della classifica del girone C.

Da quando è iniziata la competizione europea, la formazione biancorossa ha manifestato un progressivo peggioramento delle prestazioni fino al crollo verticale delle ultime settimane (5 stop consecutivi in Europa, 8 nelle ultime 9 gare). La coppa ha amplificato l'effetto, mettendo a nudo impietosamente i limiti strutturali di assortimento del roster, che già si intravedevano dopo il tracollo di Klaipeda, e ora sono acclarati in tutta la loro evidenza generando una spirale di sconfìtte in fotocopia. «Follia è continuare a fare sempre la stessa cosa, aspettandosi risultati diversi»: il tweet post-Brescia di O.D. Anosike - citazione attribuita ad Albert Einstein - fotografa perfettamente la situazione: i problemi sono sotto gli occhi di tutti, proseguire su una strada sbagliata - anche se da 10 giorni la società è attiva sul mercato, e l'auspicio è che qualcosa possa muoversi - rischia di acuire ulteriormente un circolo vizioso che senza (almeno) un correttivo sostanziale in tempi rapidi rischia di travolgere tutto e tutti.

Giuseppe Sciascia


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