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Il futuro prossimo, di grandissimo richiamo, presenta Varese contro Sassari, riflettendo però su quel che è successo ad Avellino. Perchè certe cose ti segnano e certe situazioni devono lasciarti un insegnamento.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]

«Dopo aver giocato centinaia di partite e aver vissuto migliaia di momenti pieni di pallacanestro, faccio comunque fatica - dice Dusan Sakota (foto Blitz in alto), ala della Cimberio Varese - a ricordare un episodio analogo al nostro imbarazzante avvio di Avellino. Quel -25, o meglio, quel 25-0 subìto all'inizio della partita, che al solo ripensarci mette oggettivamente i brividi, mi ha stupito e sorpreso, perchè si tratta di evento non proprio comune. Una partenza del genere significa che anche a questo livello, nonostante il lavoro messo alle spalle, non sei mai del tutto preparato. Ad Avellino abbiamo peccato in termini di approccio, concentrazione e gestione, commettendo un'infinita serie di errori. Oggi la speranza è di poter tramutare tali manchevolezze in insegnamenti preziosi per il prosieguo della stagione. Sarebbe davvero grave se non fosse così».
Il campionato continua con la gara contro il Banco Sardegna: come la presenta?
«Stiamo parlando prima di tutto di un match che, per noi, avrà risvolti pesanti per classifica e scenari futuri, perchè dopo le sconfitte casalinghe con Milano e Roma non sono consentiti altri passi falsi. Poi, sotto il profilo tecnico, andrà in scena una gara complicata perchè Sassari, oltre ad attraversare un periodo di forma strepitoso, è formazione con talento tecnico e fisico incredibile, in certe situazioni di gioco addirittura debordante. Contro di loro, con i cugini Diener, Caleb Green, Thomas, Gordon, Marques Green e gli italiani che escono dalla panchina non ci sarà una zona del campo tranquilla: ogni giocatore di Sacchetti può piazzare un canestro o produrre una giocata di squadra. Contro i sardi, che vivono un momento d'esaltazione, servirà una partita impeccabile e non solo in difesa».
Perchè tale annotazione?
«La ragione è semplice: nel descrivere Sassari molti addetti ai lavori parlano di una squadra ad esclusiva trazione anteriore, mentre noi, in realtà, studiando e preparando la gara abbiamo visto un gruppo di giocatori capaci di difendere con efficacia e grande durezza fisico-atletica. Insomma, una Dinamo che, partendo dal buon lavoro fatto là dietro, trae carica e fiducia per correre in attacco e mettere in mostra le qualità orchestrate da due playmaker di altissimo livello come Travis Diener o il mio amico, ed ex compagno a Pesaro, Marques Green».
Tuttavia la vostra, presentata così, ha tutta l'aria di essere una sorta di mission impossible...
«Non c'è nulla d'impossibile, però, sarà molto, molto dura. Per vincere dovremo giocare una gara sempre in pieno controllo del ritmo. Sarà fondamentale non far correre i nostri avversari in contropiede e non concedere soluzioni aperte in transizione, fasi del gioco che tutti i sassaresi sanno interpretare in modo fantastico. Ci ricordiamo ancora di che cosa fece Caleb Green in novembre (45 punti in 29 minuti per l'ala Usa, ndr), ma allora Varese era diversa, certamente meno forte e competitiva di quella attuale. Adesso - chiosa Dule - tocca solo noi dimostrare che è vero».
Massimo Turconi[/size][/font][/color]
 


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