[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Il primo obiettivo stagionale – mettersi definitivamente alle spalle la cosmica dose di sfortuna -, Marko Scekic l'ha centrato. Il resto, buona sorte permettendo, arriverà. [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Mica poco per uno come il lungo serbo (di Bosnia, sottolinea...) che lo scorso anno è stato, suo malgrado, forzatamente spettatore per tutta la durata della stagione...[/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]«Inutile girarci intorno: temevo moltissimo le prime settimane di preparazione che, come noto, sono le più dure sia per i carichi di lavoro, sia per le continue sollecitazioni e stress cui viene sottoposto il fisico. Temevo – spiega Scekic -, che il mio organismo reagisse male e, come successo lo scorso anno dopo il primo intervento al ginocchio, mi presentasse un altro conto salato. Invece, posso dirlo? Sto bene e tutto sta andando a meraviglia: il lavoro atletico, quello tecnico, il rapporto con lo staff e quello coi miei compagni. Detto in poche parole: mi sono sentito rinascere. Chiaro, dopo dieci mesi di inattività sono al settanta per cento della forma, ma rispetto al maggio scorso non ci sono paragoni di sorta. Oggi sono pronto per cominciare una stagione che, dopo un'annata di quelle che andrebbero cancellate dal calendario, deve per forza essere quella del riscatto e delle soddisfazioni. Del resto, dopo aver ingoiato chili di amarezza e tante frustrazioni, penso di meritare un briciolo di tranquillità. O no?». [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Sfogo più che legittimo quello prodotto dal “Ministro del piede perno”, giocatore che spalle a canestro sciorina abbondanti e classici movimenti da “centro old school”: finte e giro, passi d'incrocio, scivolate sulla linea di fondo e chi più ne ha, più ne metta. [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]«Le mie caratteristiche tecniche e fisiche - spiega Scekic - dovrebbero, anzi, sono perfettamente complementari con quelle di Franklin Hassell: lui tutto atletismo, esuberanza fisica, rapidità; io più tecnico e, considerate età ed esperienza, più svelto nelle letture degli avversari e negli adeguamenti. Insieme, però, formiamo una bella coppia e anche l'allenamento risulta molto formativo per entrambi perchè, ogni volta, si affrontano due mondi tecnici diversi». [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]A questo proposito: tra pochi giorni i giocherete il “mondo fantastico” dell'Eurolega. Sensazioni alla vigilia? [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]«Da parte di tutti - risponde - c'è grandissima voglia di centrare un obiettivo che dà prestigio al club e soddisfazione ad ogni giocatore perchè, sul serio, l'Eurolega rappresenta un universo a se stante. Io che ho avuto la fortuna e il privilegio di “assaggiarla” in diverse occasioni posso assicurare che si tratta di un torneo in cui si gioca ad un incredibile livello tecnico, tattico e fisico. Quindi, con simili premesse, non soltanto ci proveremo, ma spenderemo tutte le nostre energie per riportare a Varese il biglietto vincente». [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Invece, da giocatore esperto. Qual è la sua istantanea sul prossimo campionato? [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]«Tante ottime squadre, nessuno squadrone e, all'orizzonte, non mi sembra di vedere una compagine destinata a dominare il campionato in lungo e in largo. Nemmeno Milano. Anzi, per quel poco che abbiamo osservato nel corso delle amichevoli si annuncia un campionato equilibrato e molto competitivo».[/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]E la Cimberio, in tutto questo equilibrio, che parte reciterà? [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]«In tutta sincerità: oggi Varese è ancora ingiudicabile perchè i nostri test di pre-campionato sono stati costantemente falsati da assenze, acciacchi e infortuni. Noi abbiamo mai giocato al completo e, soprattutto, mai al top della forma. Pertanto, le uniche cosa che contano sono avere pazienza, continuare a lavorare forte e – conclude filosoficamente Marko -, attendere tempi migliori. Che arriveranno, sicuro che arriveranno. Magari già in Lituania». [/size][/size][/font][/color]
[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3]Massimo Turconi[/size][/size][/font][/color]
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