
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3][font=verdana](G.S.) - Dagli altari alla polvere in quindici giorni. Sono bastati l’assenza di un titolare e quattro sconfitte consecutive per creare una preoccupante spirale di negatività che ha spazzato via le certezze delle vittorie con Venezia ed Avellino. Col senno di poi i brillanti successi contro Umana e Sidigas vanno pesati al cambio delle difficoltà di messa a punto di due squadre più problematiche rispetto alla Cimberio. Che però ha imboccato una discesa libera tra condizione fisica precaria e fiducia in flessione, manifestatasi con l’indecoroso primo tempo di fronte allo strapotere atletico di Brindisi. Chiaro che l’affare Coleman sta lasciando il segno, prima di tutto sul piano squisitamente tecnico e poi su quello mentale. [/font][/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3][font=verdana]L’assenza di Aubrey, unico giocatore del roster in grado di saltare il difensore e capace di limitare "faccia a faccia" un esterno avversario dotato di gambe svelte, ha aperto una falla pesantissima in un roster già corto: il tenero Rush è chiamato ad un compito troppo grande per le sue possibilità, e lo "zero al quoto" portato in termini di punti dal reparto guardie è un aspetto primario di una sconfitta difficilissima da digerire. Dunque alla società[/font][/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3][size=3][font=verdana]spetta il compito di risolvere al più presto un problema che sta condizionando il rendimento sul campo della squadra e di dare un segnale forte al gruppo che comportamenti del genere non possono e non debbono essere tollerati. Cercando di riportare in carreggiata una squadra che ha manifestato nuovamente i suoi limiti strutturali sul piano difensivo, legati ad un tasso atletico modesto in tutti i ruoli; ma anche e soprattutto la carenza di un regista vero e[/font][/size][/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3][size=3][font=verdana]di un leader, cosa che Keydren Clark non è mai stato nella sua lunga militanza italiana. [/font][/size][/size][/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3][size=3][font=verdana]Una squadra che ha fatto balenare nuovamente gli interrogativi striscianti del precampionato e che il primo mese di vittorie casalinghe aveva messo da parte: sbagliata nelle scelte di fondo di una coppia di esterni titolari poco adatta al basket fatto di ordine e geometrie di Fabrizio Frates, e sbagliata nella scelta di due lunghi dalle medesime doti "non atletiche". Ora il primo intervento forzoso per tagliare il nodo gordiano Coleman dovrà produrre effetti rapidi in attesa di capire se e dove serviranno ulteriori modifiche del roster. Che ha dimostrato di poter nascondere i suoi limiti solo giocando di squadra e seguendo il copione di Frates. Negli umori dei tifosi anche l’allenatore è tra i colpevoli assieme a Clark e a Rush; ma l’errore di fondo è stato scegliere un tecnico "da palestra" e poi affidargli giocatori non adatti ai suoi metodi ed ai suoi sistemi. Cambiare coach anzichè giocatori? Ma il problema di fondo di un play che non è un play, e in questo momento neppure fa canestro, resterebbe con qualsiasi guida tecnica. Di certo, però, bisogna invertire rapidamente la rotta per evitare il corto circuito tra squadra e tifosi, risorsa vitale ed insostituibile per una società che non può prescindere dal contributo - vocale ma anche economico - dei suoi fedelissimi. E i 4200 spettatori di ieri meritano di più dei cinque minuti di scatto nervoso dopo il -20 di metà gara...[/font][/size][/size][/font][/color]
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