[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Via lustrini e paillettes delle sfide contro le "superbig", ecco la tuta blu adatta ad una partita di sacrificio come quella del PalaMaggiò . Varese si adatta alla bisogna e pur con una prova decisamente meno scintillante rispetto a quelle che hanno piegato in serie Siena, Bologna e Cantù torna con i due punti "in saccoccia" anche da Caserta . Certo la prestazione biancorossa non è stata delle più brillanti, complice anche un parquet modello pattinodromo che condiziona soprattutto gli americani (più attenti a stare in piedi che ad attaccare il ferro nel primo tempo). Per fortuna il giovane Polonara - con la freschezza e la sfrontatezza dei suoi 21 anni - non si fa remore nell’attaccare il ferro con la consueta energia, e in un match nel quale si segna col contagocce i suoi 22 punti in 27’ sono acqua pura nel "deserto" di un attacco poco fluido. Ma alla fine la Cimberio fa semplicemente quel che serve per vincere contro un’avversaria menomata in corso d’opera dalle perdite di Chatfield e Michelori : ossia si aggrappa ad una difesa che sale di tono col passare dei minuti, togliendo spazio ai fucilieri ospiti nella ripresa (solo 22 punti di cui 8 nei 10’ conclusivi) e stabilmendo il minimo stagionale di bottino concesso agli avversari. Certo il basket della squadra di Vitucci è piacevole, frizzante e scintillante; ma i suoi bottini elevati - al di là del match di ieri sera - sono frutto dell’applicazione e dell’aggressività della sua "cavalleria leggera". E non a caso il dato dei punti subiti nelle 6 vittorie di Varese è in costante discesa: dopo i 110 dell’overtime di Brindisi si passa agli 83 di Avellino , poi i 67 di Siena , i 74 di Bologna , i 73 di Cantù e i 56 di ieri. E poco importa se la vittoria sofferta di Varese rischia di essere una delle ultime gare "tirate" di una Juve Caserta comunque encomiabile per applicazione nonostante i gravi problemi societari (il rischio concreto è quello di una "diaspora" dei giocatori migliori nel giro di qualche settimana). In un campionato così equilibrato e livellato, dove la capolista Sassari può scivolare in casa contro il fanalino di coda Brindisi se la concentrazione non è al 100 per cento, la differenza in favore della Cimberio la fa la continuità di rendimento, prima di tutto a livello mentale. Proprio la capacità della squadra di Vitucci di "fare legna" in qualsiasi situazione e contro qualsiasi avversario regala a Varese un primato in classifica da capogiro per un ambiente "depresso" da 12 anni con poche emozioni dopo l’indimenticabile Stella dei Roosters; ma mentre l’ambiente sogna in grande la squadra mostra nuovamente la sua capacità di mantenere concentrazione ed energia nell’approccio alle partite, siano esse contro avversarie di alta o di bassa classifica. Oggi, qui ed ora dunque la Cimberio è la più forte del lotto; ma a 24 giornate dalla fine l’istantanea del 4 novembre vale il giusto visto che fino a prova contraria lo scudetto si assegna a giugno 2013 e tutte le big - stasera occhio a Siena-Milano con l’EA7 decisa ad invertire un trend negativo di tre stop in fila tra campionato ed Eurolega - hanno margine di crescita tecnica e disponibilità economiche per eventuali correzioni di mercato. Intanto però Varese si gode un primato solitario che mancava da 23 anni e almeno per ora torna a regnare sul basket italiano come ai tempi belli degli anni ’80 e ’90. Era quello che la "triade" Vescovi-Coppa-Lo Nero chiedeva in estate e lo ha ottenuto a tempo di record.[/size][/font][/size][/font][/color]
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