E se fosse Gianluca Basile il tiratore italiano dalla panchina per completare il puzzle della Cimberio? Al momento il 38enne esterno ex Fortitudo Bologna, Barcellona, Cantù e Milano è una semplice ipotesi operativa per Varese che, dopo la firma di Frank Hassell, non ha più risorse da investire per il sostituto di Bruno Cerella. D'altra parte la spending review forzosa per motivi di budget ha assorbito tutte le disponibilità economiche per allestire una squadra comunque competitiva nonostante le partenze di Green, Banks e Dunston. E se anche i nuovi arrivati Clark, Coleman e Hassell sono costati meno rispetto ai predecessori a stelle e strisce, il risparmio sui tre stranieri è stato compensato dagli ingaggi più elevati dei cinque "Indimenticabili" rimasti in biancorosso.
Ad oggi dunque Varese non può permettersi ulteriori operazioni in entrata, dovendo coprire ancora una piccola fetta del budget stagionale (all'appello manca ancora il 10-15 per cento) già rivisto al ribasso del 10 per cento rispetto alla stagione passata. Però il mese di settembre promette bene tra nuovi consorziati alle porte e la possibilità di concretizzare alcuni discorsi ben avviati sul fronte di sponsorizzazioni "fresche".
E poi c'è il fattore-abbonamenti, con la società che auspica di ripetere quelle 2.900 tessere staccate per i playoff della stagione passata. Di sicuro il club si muoverà solo nel momento in cui ci saranno coperture economiche garantite e potrebbe comunque tenere di riserva il tesoretto per eventuali aggiunte straniere. Partendo con due soli extracomunitari e cinque "Bosman" si potrebbe aggiungere infatti un americano per ricorrere poi al turnover degli europei in campionato e avere uno "straniero di coppa", visto che nelle competizioni internazionali non ci sono vincoli sui passaporti. Però, l'operazione Basile avrebbe un certo fascino e pare che qualcuno ci stia riflettendo: certo, a 38 anni non si tratta più di un fuciliere micidiale come ai tempi della Fortitudo (nell'ultima annata 3,5 punti in 12,8 minuti di media a Milano). Ma in termini di esperienza internazionale, qualità balistiche e leadership il mercato non propone soluzioni migliori rispetto al giocatore del 1975 con il quale Varese avrebbe comunque tre buone carte da mettere sul tavolo. La prima è la possibilità di giocare ancora una coppa europea dopo le ultime apparizioni a Cantù e Milano; la seconda è la vicinanza alla Brianza dove risiede la famiglia e dove le figlie frequentano le elementari; la terza è il rapporto diretto conFabrizio Frates, per anni vice in azzurro di Carlo Recalcati quando il "Baso" era l'anima della Nazionale. Al momento Basile è senza squadra, al di là di un sondaggio non concretizzatosi con Brindisi: se da qui a qualche settimana la situazione non mutasse e Varese trovasse le risorse necessarie, sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.
Giuseppe Sciascia
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