
[font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Un po' di sofferenza, per imporsi, fa parte del gioco. Innanzitutto di una grande squadra, come lo è Varese, su quei campi pieni di tagliole per l'animosità di avversari che, battendo la capolista, si sentono in cima all'albero della cuccagna pur in una stagione anonima. [/size][/font]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]A Cremona finisce come a Reggio Emilia, pur dovendo usare un doveroso distinguo sul potenziale delle due formazione: la Cimberio, grazie alla sua virtuosa pallacanestro, fa di alcuni momenti un oggetto di piacere ma, in altri, nel finale per esempio, quando già sembrava aver messo un'ipoteca, accusa il coraggioso ritorno dei locali che, avendo nulla da perdere, hanno sperato in Dio. E giù applausi per una sconfitta onorevole di fronte ai primi della classe, e mai termine fu più giusto, i quali consacrano il primo posto nei playoff che, verosimilmente, li lancia, tanto per cominciare, sempre che non accadano calamità bibliche contro l'ottava classificata, verso una semifinale scudetto che diventa l'obiettivo minimo sull'asticella del salto tricolore. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Ora però Vitucci e i suoi uomini, per essere preparati agli esami, e ben sappiamo quali sono, hanno - fra le materie di studio o meglio di ripasso - le ultime quattro trasferte, a metà tra nettare e fiele, tutte, in ogni caso, nel finale, sul filo dell'equilibrio. Non c'è bisogno di passare la notte sui libri, anzi davanti a un videotape per Vitucci, tecnico scrupoloso e mite, ben diverso da quei suoi colleghi cui i successi danno alla testa in deliri di onnipotenza, s'è annotato ogni cosa possibilmente rimediabile da questo o quel giocatore, quindi dal collettivo. Che, incorniciando idealmente la stagione, si fonda in un'unione di uomini consci delle proprie aspirazioni (ormai innegabili) al pensiero di una conquista che, un giorno, impreziosirà incredibilmente la propria carriera. Resta soltanto da chiedersi se, dopo mesi di grande potere, difeso ogni volta, dagli assalti di avversari più considerati in determinati ruoli gerarchici, questa Cimberio possa risentire di un sotterraneo o subdolo logoramento proprio nell'imperativo di mantenere, sino all'ultimo fatidico appuntamento, tutta la sua purezza cestistica. Mancano due gare prima dall'assalto allo scudetto la cui griglia play off, se non cambiasse la collocazione attuale, porrebbe Varese di fronte a Venezia, quindi a Siena, in semifinale, sempre che essa non caschi contro la quinta classificata o che non freni la sua corsa contro Montegranaro in trasferta e Sassari in casa mentre, poco verosimilmente, potrà strappare un terzo posto avendo Roma due gare abbordabilissime ed, eventualmente, una differenza canestri a suo favore nello scontro diretto con i toscani. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Staremo a vedere quel che succederà su altri fronti mentre Varese, dalla sua sommità, con un eventuale match-spareggio da giocare a Masnago, aspetta gli eventi come dire: sotto a chi tocca.[/font][/size]
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