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http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...errarella.shtml

:lol::lol::lol:

"...Nell'estate calda del ddl sul risparmio, l'estate 2004, Fiorani spiega di essersi recato alla Camera dei Deputati. Non a mani vuote, ma recando doni, con 50 mila euro sotto braccio: 100 banconote da 500 euro l'una, raccolte da un fermaglio metallico e inserite dentro una copia piegata del quotidiano la Repubblica. A raccontarlo ora, Fiorani ha anche un accenno di involontario umorismo, ricordando di aver imprecato tra sé e sé contro la propria sbadataggine per aver inserito il giornale, come niente fosse, sotto il metal detector. Adesso le guardie mi vedono i soldi ai raggi X, è il brivido che gli corre sulla schiena per una frazione di secondo. Ma è fortunato, o perché nessuno se ne avvede o perché tutti fanno finta di niente, e passa lo stesso il controllo. È venuto per andare a trovare Giorgetti, ma il presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio non è nel suo ufficio, e allora Fiorani lascia sulla sua scrivania la copia del giornale- salvadanaio e se ne torna in aereoporto. Mentre sta per imbarcarsi, squilla il suo telefonino: è Giorgetti che gli chiede di tornare indietro. Ora non posso più, risponde Fiorani, ma tra pochi giorni sarò di nuovo a Roma. Puntuale, la settimana dopo si ripresenta a Giorgetti. Che, se non denuncia Fiorani, gli restituisce però i soldi in contanti. Così no, così non si può: se Fiorani vuol dare una mano, gli suggerisce il segretario leghista, veda se può aiutare la squadra di calcio del Varese. Fatto: la Banca Popolare di Lodi darà un sostegno al team caro al Carroccio. Ma lo farà alla luce del sole, con contributi regolarmente indicati."

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Corriere della Sera di oggi

La reazione al racconto dell'ex presidente della Bpi sulla mazzetta portata (e rifiutata) alla Camera

«Soldi di Fiorani al Varese? Magari...»

L'azionista della società di calcio: mai visti, avrebbero fatto comodo

VARESE — «I soldi di Fiorani? Magari ci fossero arrivati, avrebbero fatto di certo comodo. Un aiuto ci venne promesso, ma la realtà è che lo sto ancora aspettando...». Riccardo Sogliano, una vita da mediano negli anni '60 tra serie A e B, poi brillante manager di Genoa e Parma, oggi è l'azionista di maggioranza del Varese. Vorrebbe parlare di calcio, del nuovo stadio che ha in testa di realizzare, lo tirano in ballo per questioni giudiziarie, per i 50 milioni consegnati da Fiorani al deputato leghista Giancarlo Giorgetti ma che quest'ultimo gli avrebbe consigliato di «girare» al Varese Calcio. «Mai vista una lira da Fiorani — ribatte adesso Sogliano — quello che sto facendo è tutto frutto di soldi miei o di miei amici grazie ai quali ho salvato una società destinata al fallimento. Detto questo, non nego di conoscere l'ex numero uno della Popolare di Lodi: ci siamo frequentati di persona, ci siamo incontrati e per il mio lavoro mi appoggio alla sua banca. Ma sono un cliente come tanti, punto e basta».

Gli ultimi due anni di vita del Varese Calcio, sodalizio che lanciò campioni come Anastasi, Bettega (entrambi compagni di squadra dell'attuale patron) e Gentile, si sono intrecciati più volte con il Carroccio. Giorgetti e lo stesso Bossi sono stati fisicamente vicini alla squadra sia allo stadio che durante le trattative che ne hanno scongiurato la cancellazione.

Passo indietro: al termine del 2004 la società fallisce, è destinata a sparire dalla ribalta calcistica ma grazie al lodo Petrucci (che consente il ripescaggio di compagini con un passato glorioso) riparte da serie inferiori. «Mi feci avanti io — racconta adesso Sogliano — per rimettere in piedi la società, chiesi l'appoggio dei politici locali, non solo della Lega Nord».

Anche se si parla di serie D, di quattrini ne servono e a questo punto gli eventi si accavallano. Racconta Fiorani ai giudici milanesi di essersi recato a Montecitorio con 100 banconote da 500 euro nascoste in un giornale: voleva consegnarle a Giancarlo Giorgetti, «delfino» di Umberto Bossi, per ingraziarsi la Lega nella battaglia a sostegno del governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Il deputato leghista, però, restituisce al mittente il «regalo» e, stando al banchiere, gli consiglia: «Se vuoi, aiuta il Varese Calcio». E qui si innesta la testimonianza di Sogliano: «Incontrai Fiorani, visto che già ci conoscevamo, ma tutto quelli che ottenni fu una vaga promessa: la Popolare di Lodi avrebbe acquistato spazi pubblicitari nello stadio di Varese. Ma da quel giorno non s'è fatto più nulla, la banca non ha preso neanche un centimetro di pubblicità e noi non abbiamo ricevuto un soldo». Tutto qui? «No — riprende il manager — dal momento che serviva una fidejussione per iscriversi al campionato, il Varese ottenne di esporsi con la Popolare di Lodi fino a 100 mila euro. Ma dietro la garanzia che io stesso avrei coperto eventuali debiti; in pratica fui io ad assicurare l'iscrizione della squadra al campionato, senza ricevere alcun favore da Fiorani».

«E lo stesso vale per i politici — conclude Riccardo Sogliano — non mi hanno sollecitato e non mi hanno dato un bel niente. Anzi, da mesi sto chiedendo di ricostruire lo stadio della città, ma non ottengo alcuna risposta. Se questo significa essere amici della Lega...».

Claudio Del Frate

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