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davide

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  1. http://www.mindspring.com/~scottr/nde/jansen1.html The Ketamine Model of the Near Death Experience: A Central Role for the NMDA Receptor
  2. Poi, come sempre, i ricordi sfumano, i particolari si dimenticano, finché delle cose non si conservano che i contorni generali. Però a volte sono importanti, i particolari: determinanti, direi, se da quei particolari dipendono la vita e la morte di un essere umano, il rispetto della sua volontà, la salvaguardia della sua dignità. Prendete Piergiorgio Welby, ad esempio. Io, che ho seguito la sua vicenda da vicino, ricordo come se fosse adesso che a un certo punto il problema era diventato questo: siccome il paziente chiede coscientemente che gli venga staccato il respiratore, possiamo staccarglielo; inoltre, siccome il paziente chiede di essere sedato per evitare di morire soffocato tra inenarrabili sofferenze, possiamo pure sedarlo; però, una volta sedato, il paziente diventerà incosciente, e quindi incapace di chiedere che il respiratore gli venga riattaccato nel caso -improbabile ma astrattamente possibile- in cui dopo il distacco decida di cambiare idea; ragion per cui, in assenza di una legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento e non potendo sapere come la pensa in quel momento, saremo costretti a riattaccargli il respiratore. Ora, nonostante il fatto che Carlo Maria Martini -come ci è stato tempestivamente comunicato- sia “rimasto lucido fino alle ultime ore“, si può ipotizzare che negli ultimi minuti abbia perso conoscenza: circostanza che avrebbe dovuto comportare, a voler seguire il criterio enunciato così rigidamente per Piergiorgio Welby, che i sondini cui aveva rinunciato finché era cosciente avrebbero dovuto essergli urgentemente attaccati tutti insieme, nell’improbabile -ma tuttavia possibile- ipotesi che proprio durante quegli attimi di incoscienza il porporato avesse repentinamente cambiato idea. Si sarebbe trattato, con ogni evidenza, di una tortura insensata: e mi rallegro, lo dico davvero, del fatto che nel caso di specie nessuno abbia avuto l’alzata d’ingegno di proporla. Sta di fatto, però, che nel caso di Piero essa non soltanto fu proposta, ma sbraitata a gran voce da una massa di scalmanati che gridavano al suicidio assistito, all’eutanasia, all’omicidio: il tutto, ovviamente, perché Piero non si era limitato a farsi i cazzi suoi chiedendo a mezza bocca che gli facessero il piacere di staccargli il respiratore, ma aveva rivendicato quel distacco come un diritto per sé e per tutti gli altri, facendone il fulcro di quella che a mio parere è stata la più importante battaglia politica radicale degli ultimi anni. Ecco, probabilmente il punto centrale della faccenda è proprio questo: finché ci si limita a chiedere un favore problemi non ce ne sono, perché si sa che in Italia una strada per fare quello che si vuole si trova sempre, al di là delle leggi e perfino degli anatemi religiosi; quando invece si chiarisce che ciò che si chiede non è un favore, ma un diritto, allora le istituzioni diventano intransigenti come in nessun altro paese al mondo, incagliandosi sulle virgole e trasformando ogni minimo cavillo in un ostacolo insormontabile. L’abissale differenza tra le esequie di Martini e i funerali negati a Welby è tutta in questo particolare: Martini ha chiesto, Welby ha rivendicato. E rivendicare, in un paese come il nostro, finisce spesso e volentieri per diventare -quello sì- un vero e proprio suicidio. Assistito solo dalle maledizioni degli altri. Fonte: http://libernazione.it/il-favore-e-il-diritto/ In realtà Martini ha chiesto ed ottenuto di essere sedato, quindi era privo di conoscenza, non c'è nulla da ipotizzare. Due pesi, due misure. Per alcuni tutto ciò è normale, io mi ci incazzo, che ti posso dire. Ah, beppino Englaro ha portato avanti le volontà della figlia, come qualunque padre sensato farebbe. E poi roo, siamo onesti, non era questo che ti turbava, basta rileggere i tuoi post di allora.
  3. Terrorizzato? No. Incazzato? Eccome. Tuttora. Virgus, che ti posso dire, prendo atto che per te non c'è differenza nell'ottenere quello che si vuole senza che nessuno abbia niente a che ridire, oppure ottenerlo dopo essere stati coperti da strati di letame, aver dovuto combattere in tribunale e contro forze politiche (anche straniere).
  4. Allora attendiamo che virgus chiarisca, perchè a me sembra palese che abbiamo due casi in cui comuni persone abbiano dovuto lottare per il diritto all'autodeterminazione, passando per denuncie e processi mediatici, ed un terzo caso in cui un signore che rivestiva un determinato ruolo ha potuto decidere del proprio destino senza che invece nessuno battesse ciglio.
  5. Tu dici? Il medico che staccò il sondino a welby subì un processo, beppino englaro fu denunciato, e per entrambi il Vaticano mosse mari e monti mediatici. Questo stesso topic è la testimonianza delle reazioni suscitate dal caso di Eluana. Nel caso del sig. Martini non ho visto tutta questa passione in difesa del "sacro valore" della vita, tutto qui. Nemmeno qui sul forum. Ne prendo atto e traggo le mie conclusioni.
  6. Due pesi, due misure. Io so' io, e voi non siete un cazzo [cit]
  7. Eluana aveva espresso tale volontà alla famiglia, piergiorgio Welby era nel pieno delle sue capacità intellettuali quando chiese di interrompere il trattamento.
  8. Ponch ma che ti sei fumato?! :-D Questi non si arrendono mai, temo....
  9. Ho ancora un anno da fare qui, tornerò a Varese solo di tanto in tanto nel frattempo... Quindi nel caso di Martini tutto ok, mentre per Welby ed Eluana Englaro.... Era ciò di cui volevo conferma;)
  10. Noooooo per carità.No sono a casa, a Gloucester.
  11. Oggi qui c'è il sole e fa caldo, che è un vero e proprio evento.... Quindi non ci lamentiamo dai.
  12. Che mi pare, nel suo caso, fosse la respirazione e l'alimentazione forzata. È corretto?
  13. Mi par di capire che il sig. Carlo M. Martini sia morto perchè gli hanno staccato le macchine che lo tenevano in vita. È corretto o ho capito male le notizie che arrivano dall'Italia?
  14. Ma di questa genietta, cosa mi dite? http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/forciniti-vorrei-andare-allisola-dei-famosi-115657872.html
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