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20 anni oggi


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Bruxelles - Vent'anni fa lo scoppio del reattore nella cittadina ucraina. Ancora oggi al Parlamento europeo si dibatte per avere un bilancio realistico sulle conseguenze della catastrofe

Chernobyl, i morti non finiscono mai

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Nel ventesimo “anniversario” dell’esplosione del reattore quattro della centrale nucleare di Chernobyl, i deputati verdi del Parlamento europeo chiedono che la Commissione europea svolga un’inchiesta indipendente sulle reali conseguenze del disastro nucleare.

Il 26 aprile del 1986, a 120 km da Kiev, venne rilasciata nel cielo una nube cinquecento volte più radioattiva del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, che contaminò in varia misura l’Europa, inquinando centosettantamila chilometri di territorio e colpendo, direttamente o indirettamente, milioni di persone.

Riguardo ai decessi, le stime non concordano; l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di quattromila morti, uno studio più recente (Rapporto TORCH – The other Report on Chernobyl) arriva invece a mezzo milione. I deputati del gruppo dei Verdi, fra cui anche l’italiana Monica Frassoni, sostengono che “non è possibile quantificare i danni sulla base del numero dei decessi”, dal momento che le conseguenze della contaminazione persistono ancora adesso e il cancro necessita di parecchi anni per manifestarsi. In una regione totalmente abbandonata, che resta inabitabile ormai per sempre, i tumori alla tiroide ed altre terribili malattie ( fra cui leucemia, ritardo mentale e difetti alla nascita nei bambini) sono infatti in costante aumento, soprattutto nei giovani con meno di 15 anni, e dati ancora più preoccupanti sono attesi per il futuro.

Gli europarlamentari, che dibatteranno la questione in aula mercoledì 26 aprile, chiedono pertanto alla Commissione di presentare un “bilancio esaustivo e realistico” delle conseguenze di Chernobyl, “in una situazione in cui l’Aeia (Agenzia Internazionale per l’energia atomica) e l’industria nucleare non fanno che minimizzare sistematicamente le conseguenze dell’incidente”.

Nella regione contaminata, la centrale continua ad essere attiva, ed è anche diventata una meta turistica; il sarcofago che avvolge il reattore quattro, tuttavia, dà già da tempo segni di cedimento e necessita di continui interventi di manutenzione e riparazione.

L’Unione europea, come altre organizzazioni mondiali, fornisce un aiuto tecnico e finanziario importante per gestire il problema della centrale di Chernobyl e far fronte alla sicurezza nucleare in genere. Il dato più allarmante che emerge dalla conferenza stampa e dal breve dibattito che ne è scaturito è che, comunque, una seconda Chernobyl potrebbe verificarsi in molte parti del mondo, anche nella stessa Europa; se in Finlandia è stato recentemente sperimentato un nuovo tipo di reattore, di quarta generazione, che non comporterebbe un impatto ambientale simile a quello di Chernobyl nel caso di un incidente come quello avvenuto in Ucraina vent’anni fa, in alcuni paesi europei sono ancora attivi reattori simili a quello di Chernobyl, di vecchia generazione, costruiti circa vent’anni fa (pensiamo, ad esempio, alla centrale di Pécs in Ungheria e a molte altre in Slovacchia, repubblica Ceca, Lituania e Bulgaria).

Una situazione che mette i brividi e che ben si riassume con una frase provocatoria contenuta alla fine della presentazione del rapporto Torch: «I governi che sono incapaci di imparare dalla storia sono condannati a ripeterla» (George Santayana, filosofo della prima metà del secolo scorso).

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Nell'ultima parte dell'articolo si fa riferimento alle carenze di una tecnologia obsoleta....e questo è indubitabile.Oggi la tecnologia è più sicura.

Quello che tuttavia non emerge dall'articolo sono la somma di errori umani, negligenze varie prima e dopo l'accaduto, ignoranza degli addetti, che furono determinanti nell'incidente.

Se non ricordo male 3 giorni ci vollero per evacuare la cittadina a ridosso della centrale.

L'impianto era vecchio, ma incredibilmente l'incidente e i danni maggiori furono causati da errori umani.

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Nell'ultima parte dell'articolo si fa riferimento alle carenze di una tecnologia obsoleta....e questo è indubitabile.Oggi la tecnologia è più sicura.

Quello che tuttavia non emerge dall'articolo sono la somma di errori umani, negligenze varie prima e dopo l'accaduto, ignoranza degli addetti, che furono determinanti nell'incidente.

Se non ricordo male 3 giorni ci vollero per evacuare la cittadina a ridosso della centrale.

L'impianto era vecchio, ma incredibilmente l'incidente e i danni maggiori furono causati da errori umani.

Tutto vero, forse il vecchio governo russo ha sicuramente sottovalutato il tutto, era sicuramente impreparato a fronteggiare l'accaduto, e forse si voleva minimizzare il dramma.

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Consiglio a tutti la lettura di "Mezzanotte e cinque a Bhopal" di Dominique Lapierre e Javier Moro, un libro che racconta una tragedia accaduta 2 anni prima di Chernobyl in India in una fabbrica di prodotti chimici. Non conoscevo questo dramma, la cui storia spiega come avvengono certe tragedie..............

Un libro bellissimo, scritto meravigliosamente, molto ben documentato....

Edizioni Oscar Mondadori.

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Consiglio a tutti la lettura di "Mezzanotte e cinque a Bhopal" di Dominique Lapierre e Javier Moro, un libro che racconta una tragedia accaduta 2 anni prima di Chernobyl in India in una fabbrica di prodotti chimici. Non conoscevo questo dramma, la cui storia spiega come avvengono certe tragedie..............

Un libro bellissimo, scritto meravigliosamente, molto ben documentato....

Edizioni Oscar Mondadori.

Letto durante l'università per un esame: concordo pienamente! Quanto a Chernobyl, non riesco a credere che siano passati 20 anni dal giorno in cui, scolaretta alle elementari, sentii la maestra raccontare nel modo più "neutro" possibile l'immane tragedia che era avvenuta a una così grande distanza da noi e che, nonostante questo, per motivi che alla mia mente di bimba risultavano incomprensibili, avrebbe potuto avere conseguenze anche su di noi, che pure vivevamo in Sicilia e non in Russia. Per qualche mese, vivemmo in una specie di limbo, temendo l'invisibile minaccia che s'avvicinava nell'aria, nascondendosi vigliaccamente. Qualcosa di "strano", in effetti, accadde: per qualche anno, il numero di bambini nati con malformazioni aumentò, facevamo tutti più attenzione a quello che mangiavamo, avevamo anche una certa paura. Poi, d'improvviso, più nulla... Chernobyl diventò una notizia vecchia e, perciò, non-più-notizia. Ma gli effetti di quella catastrofe si sentono ancora oggi in Ucraina e dintorni: non dimentichiamolo!

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Bruxelles - Vent'anni fa lo scoppio del reattore nella cittadina ucraina. Ancora oggi al Parlamento europeo si dibatte per avere un bilancio realistico sulle conseguenze della catastrofe

Chernobyl, i morti non finiscono mai

«I governi che sono incapaci di imparare dalla storia sono condannati a ripeterla» (George Santayana, filosofo della prima metà del secolo scorso).

Grandissima verità quella rivelata da Santayana riducibile anche all'Individuo. Spesso, egli, infatti ripete comportamenti, esperienze, situazioni precedentemente già vissuti.

Luna :rolleyes:

ps: se avete voglia di calarvi visivamente in quella catastrofe, ecco alcune immagini.....

http://www.msnbc.msn.com The fallout from Chernobyl

Edited by Luna Argentata
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Consiglio a tutti la lettura di "Mezzanotte e cinque a Bhopal" di Dominique Lapierre e Javier Moro, un libro che racconta una tragedia accaduta 2 anni prima di Chernobyl in India in una fabbrica di prodotti chimici. Non conoscevo questo dramma, la cui storia spiega come avvengono certe tragedie..............

Un libro bellissimo, scritto meravigliosamente, molto ben documentato....Edizioni Oscar Mondadori.

Gran bella associazione Ale Div!!! :rolleyes:

Parole pregne quelle che Lapierre, sempre ci regala.... d'altro canto è un Uomo di grande carisma, un trascinatore, non a caso con un tema natale governato dal Sole e con una Luna in acquario :rolleyes:

Luna :rolleyes:

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