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12 agosto 1998


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Spiaggetta dell'isola di Cres, in Croazia, siamo in 6 svaccati sul ghiaietto in riva all'adriatico, a farci compagnia 2 angurie, vodka, gin, rakija, birra...e praticamente un cazzo da mangiare.

Ad un certo punto, mentre spariamo vaccate guardando il cielo, sentiamo prima uno scoppio e subito dopo avvistiamo qualcosa davanti a noi.

Il "qualcosa" è luminoso, un puntino giallo che si ingrandisce sempre di più e sibila, come un razzo, finchè non diventa una palla di luce verde, bella grossa, che illumina a giorno il mare e tutta la spiaggia.

Le reazioni:

io - bestemmio

socio 1 - bestemmia

socio 2 - "sono le guardie!" (3 ore prima ci avevano intimato di non accendere fuochi ed ovviamente non avevamo ubbidito)

socio 3 - "sta ricominciando la guerra, sta ricominciando la guerra, scappiaaaamooo!"

tipa di socio 1 - muta e con salivazione azzerata

tipa di socio 2 - prende la bottiglia di gin e beve

La palla di fuoco verde ormai è gigantesca e si fa quasi fatica a guardala direttamente, finchè ad un certo punto sembra spegnersi quasi di colpo, il colore diventa più intenso, poi tende al rosso e infine si divide in tanti piccoli flare, che scendono piano piano fino al mare.

Il più grandioso spettacolo della natura a cui mi sia capitato di assistere in vita mia!

E a quanto pare, sentendo gli espertoni dei vari osservatori astrologici, ho goduto della posizione ottimale x godermi lo spettacolo al 100% del suo splendore, scatenando l'invidia becera di chi guarda il cielo tutte le notti...e probabilmente creperà senza vedere mai nulla di paragonabile.

Purtroppo la mia totale ignoranza ed impreparazione ha impedito la registrazione della testimonianza come ufficiale (bisogna dirgli la costellazione del punto d'ingresso, quella d'uscita, il valore di luminosità e colore, l'interspazio occupato nelle varie fasi...e altre 100 cose che loro definiscono "di base").

Ecco quanto riportato a Parma, era più bella e completa la ricostruzione dell'osservatorio di Trieste, ma non la trovo più online, lì era stimata una magnitudine molto superiore.

IL BOLIDE DEL 12 AGOSTO 1998

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Osservatore: Lucio FURLANETTO

Altri osservatori (Soci C.AS.T.): Rolando LIGUSTRI, Paolo BELTRAME, Giovanni GIUSTO, Giuliano DEGANO, Virginio SAVANI, Stefano CODUTTI, Agostino MALISANI, Luigi GUATTO, Mauro NARDUZZI, Rinaldo BELTRAME, Edoardo PIANI, Roberto DRI, Giorgio ROMANO, Paola BRUNATO, Ancilla GIACOMUZZI, Carla BERTOLISSIO, Giancarlo PASCOLO, Luisa DESINANO, Esterina MAIOLLA.

Data osservazione: Mercoledì 12/08/1998

Sito osservazione: Talmassons (Ud) - Località Sant'Antonio

Coordinate sito osservativo: altitudine: 27 m. slm

Latitudine: +45° 55' 21"; Longitudine: -13° 06' 14"

Ora osservazione: 21:49(:30 circa) Tempo Universale (23:49 ora legale)

Coordinate punto apparizione - A.R.: 20h 14m ; Declinazione: +08° 49' (al 2000.00)

Coordinate punto sparizione - A.R.: 10h 02m ; Declinazione: +84° 45' (al 2000.00)

Magnitudine stimata della chioma: -13 (Rettifica 2000: -15) [integrazione del 24 agosto 2000: dopo altri due anni trascorsi a tracciare meteore e bolidi, ho maturato la convinzione che la luminosità del bolide sia stata sottostimata di almeno due magnitudini. Ogni volta che noto un bolide, se me ne accorgo mentre scrivo sul tabulato o mentre osservo il terreno, guardo bene il terreno per vedere quanto lo illumina il flare della meteora. Dopo due anni ed alcuni bolidi visti di magnitudine -10 e -9, ho maturato la convinzione espressa sopra, suffragata dal fatto d'aver osservato una ventina di volte la luna piena. Mai il nostro satellite ha illuminato il terreno quanto il corpo cosmico del 12 agosto 1998, che fu il primo segnale che mi fece comprendere che qualcosa di eccezionale stava avvenendo, quindi la sua luminosità la reputo circa due magnitudini, almeno, più luminosa. E al centro della palla di plasma il meteoroide vero e proprio, conseguentemente, m'è apparso di Mv=-18 / -19 (era abbagliante). L'esperienza di 5 anni, con oltre cinquemila meteore osservate, mi porta a questa conclusione. Si tenga presente che l'oggetto è transitato praticamente al nostro zenith, quindi con la massima luminosità possibile e un cielo, in quel momento, perfettamente sereno. Tale opinione l'ho già riferita più volte al responsabile della sezione meteore dell'U.A.I.];

Magnitudine stimata del nucleo: -17 / -18 (di colore bianco abbacinante) (rettifica 2000: -18 / -19).

Durata fenomeno: almeno 6 secondi (misure dall'Emilia Romagna con telecamera danno 6,8 secondi).

Velocità apparente: da L (lenta, per me) a LL (lentissima) (nell'associazione ci sono opinioni difformi).

Colore in sequenza: bianco, azzurro sfolgorante, azzurro - verdastro, arancione, rosso.

Coda: presso Gamma Cygni la sfera di plasma aveva un diametro di circa 1°, la quale successivamente è diventata fusiforme.

Fenomeni acustici: durante il passaggio non si è avvertito nessun suono;

circa una ventina di secondi dopo alcuni hanno avvertito dei "botti" sordi, simili a quelli prodotti dai razzi antigrandine, mentre circa due minuti dopo (circa quattro minuti dopo da Lignano Sabbiadoro - Ud - e quattro e mezzo da Mestre - Ve) si è avvertito un suono sordo, simile al rombo di un temporale lontano.

Sciame associato: per ora nessuno, quindi ad ora risulta un oggetto sporadico.

L'osservatore era fermo, in piedi; ha notato un bagliore davanti a se ed è riuscito a vedere una brillante meteora arrivare dal davanti (costellazione della Freccia / Sagitta), passare al suo zenith tra Gamma e Delta Cygni e dirigersi verso nord nelle costellazioni del Cefeo / Cepheus e del Drago / Draco.

Dai rapporti degli altri soci ha appreso che l'oggetto, un meteoroide di circa una decina di chilogrammi e diametro di 35-40 cm., è apparso nella costellazione dell'Aquila / Aquila, per scomparire nella costellazione dell'Orsa Minore / Ursa Minor (alle coordinate sopra riportate).

La chioma, del diametro di circa un grado, all'altezza di cento km. avrebbe avuto un diametro di circa 2 km.

L'osservatore ha visto distintamente il nucleo dell'oggetto, il quale lungo tutta la traiettoria osservata personalmente (dall'Aquila alla Lucertola) non si è frammentato.

Il colore del bolide è variato molto, come si può leggere poc'anzi.

La lunghezza della scia è stimabile almeno in una sessantina di gradi.

Non si sono avvertiti rumori durante il passaggio, mentre successivamente ci sono dei dubbi su quanto ascoltato circa una ventina di secondi dopo (cioé se correlato all'oggetto). Il rombo ascoltato circa due minuti dopo invece è stato avvertito pure a Lignano Sabbiadoro (Ud) dal socio Francesco Scarpa ed a Mestre (Ve) dal responsabile della sezione meteore dell'U.A.I. Enrico Stomeo (e dalle persone del suo gruppo) con tempi diversi correlati alla distanza dalla nostra postazione.

Degna di nota è l'osservazione dell'astrofilo nostro socio Marco Candotti il quale, dalla località Campiolo (Moggio Udinese - Udine), ha visto un probabile frammento dell'oggetto; la traiettoria è compatibile con quella tracciata ed il frammento ha illuminato le basse nubi presenti in quel momento nella zona inizialmente dall'alto, per poi bucarle ed illuminarle dal basso.

Egli ha riferito che il frammento del corpo si è spento all'altezza stimata di due km., confermando che l'oggetto non ha raggiunto il suolo e si è completamente disintegrato in volo.

Secondo la traiettoria visualizzata dalle immagini fotografiche, esso sarebbe entrato nell'alta atmosfera, all'altezza stimata di 135 km., in un punto sopra il mare Adriatico alla latitudine delle Marche e si sarebbe disintegrato ad un'altezza probabile di 55 km. sopra una località poco a nord di Udine (indicativamente si potrebbe supporre tra Gemona e Tricesimo). Il frammento osservato dal Signor Marco Candotti permette di tracciare meglio la direzione del corpo originario, sempre che il frammento non abbia deviato molto dalla traiettoria originale. Nota: a causa di altri possibili frammenti, quello osservato potrebbe essersi posto su una traiettoria diversa dalla prosecuzione in linea retta, in quanto il moto complessivo dei frammenti non deve modificare la conservazione della traiettoria del loro centro massa.

Degno di nota è il fatto che il Circolo Astrofili Talmassons (a Talmassons - Udine) e il Circolo Culturale Astronomico Farra d'Isonzo (a Farra d'Isonzo - Gorizia) abbiano visto l'oggetto praticamente ai rispettivi zenith; da ciò si può dedurre che il meteoroide sia transitato quasi agli zenith delle località dove i membri delle due associazioni si trovavano in quel momento, quindi implicando che la traiettoria effettiva passasse circa a metà strada tra le due località (indicamente alla longitudine di Palmanova - Udine).

Ulteriori informazioni si potranno ricavare dall'analisi fine della traccia radar effettuata dai colleghi dell'Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia di Remanzacco (Udine) e da altre associazioni situate in Veneto ed Emilia Romagna.

IL BOLIDE DEL 12 AGOSTO 1998

di Albino Carbognani

Dipartimento di Fisica Università di Parma

In questo lavoro si cerca di ricostruire l'identità del meteoroide che ha originato il bolide del 12 agosto 1998. Dopo una breve introduzione qualitativa, che illustra la tecnica del calcolo delle traiettorie dei bolidi in atmosfera, vengono presentati i dati raccolti, la traiettoria proiettata al suolo e la quota in funzione del punto iniziale. Dopo una stima della massa e della velocità fuori atmosfera viene calcolata l'orbita del meteoroide. L'orbita è qualitativamente simile a quella degli asteroidi di tipo Apollo (semiasse maggiore più grande di 1 UA e perielio inferiore a 1.017 UA). Viene discussa infine la percezione del rumore da parte degli osservatori al suolo, dimostrando che non poteva essere generato da una normale onda acustica. Il rumore è quindi di tipo anomalo e vengono illustrati i risultati più recenti raggiunti in questo campo di indagine.

Introduzione

Il 12 agosto 1998 fra le 21:49:00 e le 21:49:30 T.U. dalle regioni settentrionali e centrali italiane, in particolare da quelle che si affacciano sull'Adriatico, è stato possibile assistere al passaggio di un bolide di magnitudine apparente compresa fra -9 e -14. Per bolide qui si intende una meteora di magnitudine inferiore a -4, ma non è un limite universalmente accettato [1].

Grazie alla sovrapposizione temporale con il massimo dello sciame delle Perseidi il passaggio del bolide è stato osservato da numerosi testimoni. Da alcune di queste testimonianze è stato possibile sia ricostruire la traiettoria in atmosfera che fare una stima della possibile orbita seguita dal meteoroide che ha generato il bolide.

Una testimonianza inedita

Per introdurre l'argomento riportiamo brevemente una testimonianza inedita raccolta a Parma. La notte del 12 agosto 1998 alle 21:49 TU il cielo è sereno e senza nubi. La Luna è bassa sull'orizzonte est e più in alto, a sud-est, brilla il pianeta Giove. L'orizzonte nord è perfettamente visibile, il traffico molto scarso. Il testimone aveva lo sguardo rivolto verso nord nella speranza di scorgere qualche Perseide. All'improvviso ode un rumore simile ad uno scoppiettio e contemporaneamente scorge "qualcosa" all' estrema destra del campo visivo. Girandosi di scatto vede il bolide fra la Luna e Giove dirigersi verso nord-est ad un'altezza di circa 10° sull'orizzonte. Il bolide all'inizio mostra

la parte anteriore della "testa" di colore verde, mentre in quella posteriore sono visibili piccole "scintille" di colore giallo-chiaro, percorre una traiettoria di 55° in azimut, mantiene lo stesso aspetto ed emette un leggero sibilo. Dietro di se lascia una scia "fumosa" di colore scuro. Non è stato osservata nessuna frammentazione o flare finale. In Fig.1 riportiamo un disegno con l'aspetto del bolide verso la fine della sua traiettoria.

Descrizioni simili sono state riportate da altri testimoni. I colori descritti vanno dal bianco-verde, verde al giallo-rosso. Tutti gli osservatori concordano nella presenza della scia e una frazione non trascurabile afferma di avere udito un rumore simile ad un leggero boato in concomitanza con l'apparizione del bolide. Alcune osservazioni parlano di un flare prima dell'estinzione.

Edited by Il_Cinghiale
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