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«Varese si salverà. Ma deve avere più equilibrio»


simon89

Luca Gregorio, una delle nuove voci del basket italiano su Eurosport, ha avuto modo di commentare diversi finali concitati in questa stagione: per fare due esempi, uno è stato il botta e risposta ad altissimo coefficiente di difficoltà tra Jerrells e Filloy in Milano-Avellino. Un altro, nostro malgrado, quello di Pesaro-Varese di domenica, all’Adriatic Arena, con l’invenzione di tabella di Dallas Moore. Luca sembra quasi abbonato ai “finali clutch”, ed insieme a lui ripercorriamo ciò che è stato Pesaro-Varese, una sconfitta a dir poco bruciante per la formazione di Attilio Caja.

Dalla cabina di commento, che Openjobmetis ha visto?

Direi che Varese ha giocato un primo tempo abbastanza negativo, in generale ha sbagliato l’approccio, condizionata anche dalle percentuali pessime al tiro di due giocatori come Wells e Waller. Entrambi ci hanno messo più di venti minuti a carburare. Nel secondo tempo però, specie nell’ultimo quarto, le cose sono cambiate perché il tasso tecnico di Varese è indiscutibile. Pesaro a mio parere ha vinto perché ha fatto valere la superiorità sui lunghi, per di più contro una squadra che è seconda a rimbalzo in tutto il campionato, sfruttando Mika ed Omogbo, che sono due lunghi atipici. Quella di Varese è stata una partita spezzata in due, difensivamente ha concesso molto meno nel finale ma il rischio è che se giochi solo gli ultimi minuti può non essere abbastanza.

Aveva commentato Varese nella straordinaria vittoria contro Trento, poi sono giunte tre sconfitte consecutive. Se le aspettava?

Varese riesce sempre a giocare grandi partite interne, infatti tutte e tre le vittorie sono arrivate a Masnago. Se vogliamo, la squadra di Caja può essere in linea con il campionato di una squadra che cerca la salvezza però in trasferta deve fare di più: le uniche due volte in cui è stata veramente in partita è successo a Milano e ad Avellino, perché a Brescia al di là del risultato finale non c’è mai stata partita. La Openjobmetis ha poca continuità da questo punto di vista, vive di fiammate, è capace di darne e di prenderne venti contro chiunque. Serve tempo per trovare equilibrio, e c’è anche da dire che il gioco di Caja è esigente, dispendioso, e richiedere intensità per quaranta minuti non è mai semplice. Però è una squadra che ha entusiasmo ed individualità importanti.

Sotto l’aspetto dei singoli, dove è mancata Varese all’Adriatic Arena?

Innanzitutto credo sia mancato il contributo di Pelle sotto il canestro, Hollis si è acceso solo a sprazzi, così come i due esterni. Wells ha giocato e segnato negli ultimi dieci minuti, ma come si è visto non è bastato. Ho visto invece molto bene Avramovic: su Moore in difesa ha svolto un grandissimo lavoro limitandolo per buona parte dell’ultimo periodo. Però Moore è un giocatore di qualità clamorosa e l’ha fatta vedere tutta nell’ultimo canestro.

Avendo visto anche le altre squadre, come inserisce Varese all’interno della corsa alla salvezza?

Varese non dovrebbe avere problemi a salvarsi, guardando il potenziale delle altre squadre: c’è da dire che questo è veramente un campionato stranissimo, è difficile stabilire chi sia la più debole. Penso che Brindisi sia la meno attrezzata al momento, però all’inizio avevo visto malissimo sia Capo d’Orlando che Cremona. Poi i siciliani hanno vinto 4 delle ultime 6 partite ed hanno anche inserito un giocatore come Maynor. Reggio Emilia è in difficoltà ma ha un roster che le permette di rialzarsi. Ripeto, Varese mi sembra una formazione completa, con atletismo e buoni ricambi per un campionato da una partita a settimana.

Alberto Coriele


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