
[font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Idee chiare e motivazioni forti per sfondare in Italia e provare a lasciare il suo segno nella storia di Varese. [/size][/font]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Adrian Banks ha obiettivi e ambizioni per questa stagione nelle file della Cimberio: nessun problema di adattamento con il nostro Paese («Amo la pasta e la pizza, mangiavo spessissimo italiano anche negli Stati Uniti e poterlo fare qui mi rende felice») e tanta energia da portare in dote alla sua nuova squadra. [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Vedendo tanta gente a seguire gli allenamenti sento l'entusiasmo che c'è attorno a questa squadra; poi vedo le foto in spogliatoio con giocatori che oggi sono in società e questo mi fa capire l'importanza della tradizione. Sono fiero di farne parte e spero di lasciare il mio marchio portando in campo la mia energia: amo correre e fare cose che gasano il pubblico e danno fiducia ai compagni, cercherò di essere più efficace e veloce che posso...». [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Il tatuatissimo atleta statunitense («Sono tutti messaggi positivi che riflettono la mia personalità e la mia religione», spiega in proposito Banks) cercherà di adattarsi in fretta ad un campionato competitivo come quello italiano: «La vostra lega è molto più fisica rispetto a Israele: ci sono più squadre e rotazioni più profonde con gare di livello superiore e maggior preparazione tattica. Sono molto felice di questa opportunità che vedo come un passo avanti per migliorare anche il mio gioco; nelle ultime due stagioni della Loto League ero l'arma principale della squadra e mi trovavo spesso raddoppi e attenzioni difensive particolari, ma questo mi ha fatto crescere e sono contento di tornare a giocare per una squadra dove è possibile dividersi le responsabilità offensive come accadeva tre anni fa a Liegi quando ho conosciuto Mike Green». [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E il feeling già maturato in Belgio con il playmaker statunitense è una delle ragioni principali che hanno spinto Banks a sposare la causa di Varese: «Una delle ragioni per cui sono venuto è proprio il fatto di poter giocare nuovamente con Mike Green: non è facile trovare in Europa un giocatore americano con le sue doti di passatore nel ruolo di playmaker, tra l'altro negli ultimi due anni in Israele ho affrontato come avversario Bryant Dunston e conoscevo anche le sue qualità sotto canestro. Il fatto di conoscere già alcuni dei miei compagni aiuta molto e il grande affiatamento dentro e fuori dal campo che vedete in questi primi giorni di lavoro è reale e concreto».[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Di certo il tipo di gioco frizzante impostato da coach Vitucci sembra perfetto per le doti realizzative in campo aperto di Banks, già oggetto di molte attenzioni da parte dei tifosi anche sui social network di cui fa largo uso: «Mi sento molto a mio agio nel sistema di gioco impostato dal coach: al di là del feeling con Green, Vitucci cerca di sistemarci nelle posizioni migliori partendo sempre da una base di gioco in velocità e questa è la condizione ideale per me. Le attenzioni dei tifosi? Mi sono accorto che sono molto caldi ed esigenti: molti mi hanno scritto su Twitter chiedendomi di essere il trascinatore e il punto di riferimento ma queste sfide fanno parte della professione; personalmente sono molto contento che ci sia questo entusiasmo e non vedo l'ora di giocare le partite che contano in campionato».[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia[/font][/size]
Recommended Comments
There are no comments to display.
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now