In una rivisitazione moderna del supplizio di Tantalo, Varese coglie il quinto successo nelle ultime sei gare trovandosi, paradossalmente, ancor più lontana dall'orizzonte dei play-off. Dopo mesi trascorsi a mietere sconfitte senza perdere terreno da pretendenti alla [i]post season[/i] poco ispirate, la Cimberio targata Bizzozi (cui va un plauso per una gestione dello spogliatoio concreta e priva di mugugni) si deve confrontare con le lanciatissime Caserta e Pistoia: i successi colti da campani e toscani, rispettivamente, a Sassari e Roma lasciano amareggiati, pur facendo parte di logiche motivazionali tipicamente primaverili. Quante speranze di accedere al gran ballo dello otto damigelle rimangono in vita? Poche ed effimere, ma sarà doveroso lasciare sul parquet ogni goccia di energia.
[i][b]All'acqua di rose. [/b][/i]La Cimberio sterza da un inizio approssimativo con le triple di De Nicolao e il gancio di Polonara, Cremona macina canestri in entrata con i suoi [i]yankees[/i] ma non sembra eccedere con il mordente. Jackson e Zavackas colpiscono indisturbati dal perimetro (10-14), la fluidità di Banks vale il pareggio. Il folto pubblico di Masnago si scalda in occasione della bimane di Johnson, su assistenza al bacio di Ere, però il canovaccio del primo quarto incede senza scossoni: alla mini pausa Varese guida 21-19, accompagnata da un tepore generale in cui Bizzozi osserva pacato senza effettuare alcun cambio.
[i][b]Nel segno dello sbadiglio. [/b][/i]Un paio di sottomani sbagliati consegnano a Rich lo spazio per una schiacciata prepotente (21-23), i biancorossi fagocitano il pitturato e finalmente sbloccano la maledizione dei ferri beffardi con il dardo di Banks. Gli ospiti, catechizzati a dovere dal coach veterano Pancotto, alzano l'intensità e abbozzano una fuga, prontamente smorzata dalle difese di Mei e Rush, nonché da sette punti a firma di Stoglin: 31-30. Gli ultimi tre minuti della frazione sono dominati dal disordine – figlio di idee sbagliate più che di cieco furore – e vengono consegnati agli annali per la sterilità dei time-out (tre in dieci secondi di gioco effettivo). Cremona guida, sobriamente, 36-37.
[i][b]Uno squarcio di luce nel cielo plumbeo. [/b][/i]Cinque punti dai tratti circensi, ovviamente di Banks, ridanno brio ad inizio ripresa. Spettacolare il contropiede in cui Adrian recupera gettando la sfera nei cieli, De Nicolao palleggia come un regista di pallavolo e il numero 9 chiude in equilibrio precario. Nonostante qualche falla nella linea [i]maginot [/i]Ere-Johnson, Varese trova slancio in contropiede e prova a scappare in concomitanza del 49-41. Il gioco si fa energico con punte di funambolismo, i cremonesi (paghi per una salvezza ottenuti senza patemi) tirano i remi in barca e perdono palloni a ripetizione, favorendo il massimo vantaggio dei prealpini: + 14 con due belle giocate di Stoglin e di De Nicolao. La Cimberio versione 2013-2014, dal canto suo, si fa riconoscere per la perdurante mancanza di [i]killer instinct[/i]. Non è un caso che i celesti chiudano il periodo con un break di 0-7 (tripla di Ndoja nel finale) riportandosi sul 57-50.
[i][b]Hurrà con il brivido. [/b][/i]Lo stato catatonico dei ragazzi di casa (Bizzozi non spende time-out per metà periodo, quasi dovessi pagarli di tasca propria...) riapre definitivamente i giochi, anche perché i polpastrelli di Rich e Chase paiono ardenti: 60-60 complice una difesa più morbida del “dolce Varese”. Uno dei rari guizzi del capitano, palla strappata dalle mani cremonesi in odore di contro sorpasso, è il preludio a un vitale 7-0, per il quale si ringrazia una terna arbitrale eccezionalmente in veste casalinga. Il ciuffo dalla lunga di Ndoja viene controbilanciato da quello di Ere, la clamorosa stoppata di De Nicolao innesca la [i]standing ovation [/i]del PalaWhirlpool. Nel finale la fanteria di Bizzozi inventa giocate apprezzabili, però è il verdetto di Sassari a gelare gli animi: Caserta passa in casa Sacchetti, blindando l'ottavo posto.
Alla Cimberio, riscopertasi ultimamente una piacevole compagine sfortunata, il compito di vincerle di tutte. Con il macigno morale che l'impresa potrebbe non bastare per allungare l'annata. Come Tantalo, accerchiato da frutti succulenti e acqua limpida senza potersi sfamare od abbeverare.
Mitologia a parte, domenica sera arriverà a Masnago Siena. La caduta degli déi biancoverdi, e del fallace castello di carte targato Montepaschi, sembra un fatto conclamato: non sarebbe male celebrare la loro cacciata dall'Olimpo con un successo di prestigio.
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