Alzi la mano chi ha intravisto la terza forza del campionato impensierire la capolista. Roma, senza tifosi e senza idee al seguito, viene dominata (dati emblematici le 25 palle perse, il 36% al tiro e la valutazione di 35 a 108) per tre quarti e subisce una lezione di pallacanestro che le gioverà per il futuro. Probabilmente dopo un paio di notti insonni e qualche allenamento punitivo.
Dall'altra parte Vitucci, da splendido alchimista, concede un minutaggio mai visto alla panchina. I suoi lo ripagano superbamente, segnando in undici (!) effettivi e sciorinando una prestazione di carattere da primato. Mancano ancora cinque partite di stagione regolare, ma – vista la fase calante di Sassari – la prima piazza appare vicina.
[i][b]Equilibrio allo start. [/b][/i]I due quintetti impattano il match con una notevole abnegazione difensiva, in particolare la [i]zone-press [/i]capitolina insidia la manovra della capolista. Un indemoniato Ere (8 punti) si scambia colpi di classe con l'ex di turno Goss – piuttosto indisponente nel pre-partita nel non ricambiare gli applausi signorili di Masnago – per l'8-6 iniziale. La poderosa schiacciata di Dunston e la serpentina di Banks (12-6) obbligano Calvani alla sospensione tecnica, dalla quale l'Acea esce pescando i primi due punti del talento azzurro Datome e poco altro. Sakota è sartoriale da tre, quindi Roma ricuce con un'entrata di Taylor viziata [i]ab origine[/i] da un'infrazione di passi più evidente del Colosseo: 15-12. Green denota un nervosismo più marcato del solito e cozza contro la retroguardia giallo-rossa, dall'altra parte Lawal è un cliente difficile da gestire ad alta quota. Banks interrompe il break di 0-9 con un bel 2+1, Dunston manda in archivio la prima frazione con una stoppata che cancella il tiro di Lotant. Al mini intervallo la Cimberio guida 18-17.
[i][b]De Nicolao-Polonara, una brezza di gioventù. [/b][/i]La terna d'un tratto decide di sanzionare anche i sospiri dei romani, segnalando tre falli in venti secondi. Varese sciupa varie possibilità di allargare la forbice e trema di fronte allo scivolone di Banks (nulla di grave), fermato da D'Ercole senza cattiveria. La difesa asfissiante di De Nicolao su Taylor è poesia cestistica, mentre l'ennesima scelta sbagliata da Rush è da pura incavolatura. Talts alza i gomiti e, coadiuvato da PolonAir, si confronta in un epico scontro con Lawal nel pitturato. Il quintetto “di riserva” continua a giocare con il coltello fra i denti e corre fino al 28-23, punteggio rimpinguato poco dopo dal dardo inceneritore del solito Ere. L'Acea annega nella rete difensiva della Cimberio e rimane inchiodata tempo immemore a quota 23. Ci pensa allora Goss, con cinque punti di indubbia finezza, a rilanciare le azioni dei suoi: alla pausa lunga i padroni di casa conducono per 33-28.
[i][b]Acea in crisi d'identità. [/b][/i]Varese inaugura la ripresa con buone difese e con i “piazzati” di Ere e Dunston, il tabellone assume un aspetto confortante recitando 37-28. Roma non fa canestro nemmeno in una piscina olimpionica, Calvani allora perde il senno e si vede comminare un fallo tecnico. I laziali escono dalle secche del parziale di 0-8 con la tripla di Taylor e con il sussulto di Datome (41-33), i bianco-rossi denotano la consueta mancanza di [i]killer instinct [/i]ricamando trame con qualche leziosità. Un ciuffo da sette metri di Sakota, conclamato spauracchio dei romani, e una mira aggiustata dalla lunetta ridanno un sapore più speziato al vantaggio varesino: 48-36. Il pressing di Roma viene annichilito dalla fuga di Polonara, bravo a servire un assist al bacio per Talts, e dalla magia di De Nicolao. Il 54-38 del trentesimo minuto scatena gli animi sulle tribune gremitissime del PalaWhirlpool.
[i][b]Ma che musica, maestro! [/b][/i]La contesa si riapre all'improvviso: in concomitanza del contatto di Talts su Lawal, la terna punisce Frank Vitucci con un fallo tecnico tipicamente compensativo. Ma è solo un refolo di vento che non turba la solidissima truppa del coach veneto. Roma assomma 6 punti, Varese (per la prima volta quest'anno con i cinque “titolari” all'unisono in panchina) non si scompone e colpisce con Rush per il 57-44. Calvani è in piena confusione: il suo pressing a tutto campo appare più morbido della colomba pasquale. Talts, Rush e Polonara affondano il coltello e servono sul piatto un dolce candito con scritto sopra 65-46. Gianni l'estone assesta due stoppate da cinema, a cinque minuti dalla fine la sfida è virtualmente chiusa. Il resto è puro pleonasmo, con i ragazzi terribili di Varese (il giovane Bertoglio fenomenale in entrata per l'81-55) a indurre anche il fan più mite a spellarsi le mani.
Una sola riflessione accompagna la fiumana entusiasta bianco-rossa: non vediamo l'ora che arrivi maggio. Con i play-off a risvegliare sogni che da queste parti non si coltivano da tre lustri. Prima classe prenotata, tutti a bordo per conquistare l'utopia a tre colori. Il capotreno Vitucci scalpita per cominciare lungo viaggio, noi ancora di più.
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