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Cimberio Varese 94 - Vanoli Cremona 84


Nicolò Cavalli

La tempra della grande squadra sembra aver apposto il suo marchio di fuoco sulla corazza di capitan Ere e compagni. A stupire, nel piacevole pomeriggio di Masnago, sono l'autorità, le tenacia mentale e fisica dei ragazzi terribili di Vitucci, la facilità con cui una partita – dal pronostico scontato – non dia adito nemmeno a mezza insidia.
Basta una Varese al 50% del suo potenziale, lontana dalla percentuale migliore al tiro e dall'assennatezza della serate più sfavillanti, per incamerare due punti pesanti e per candidarsi al ruolo di regina d'inverno. Titolo che non rimane negli annali, ma non per questo meno gradito.

[i][b]Notevole prova di squadra. [/b][/i]I padroni di casa incominciano l'opera con due ottimi tiri dalla media, difese spaziali e controllo dei tabelloni, è subito 6-0. Un paio di fiammate di un ispirato Banks e il “gancione” di Sakota mettono le cose in chiaro: Varese in meno di tre minuti ha mandato a bersaglio tutto il quintetto e conduce 14-2. La Vanoli – richiamata a dovere da coach Gresta – alza la testa con i tiri pesanti di Jackson e di Johnson, quindi Kotti completa l'ottimo spezzone bianco-azzurro con il canestro del 14-10.
I prealpini proseguono la rottura con qualche pallone perso di troppo, dall'altra parte Vitali mena le danze con personalità e induce un Mike Green eccessivamente su di giri al fallo tecnico (16-14).
La linea verde varesina produce ottimi frutti su ambo i lati del campo, con l'uomo volante Polonara (tripla da ferma e stoppata colossale) a far impazzire le tribune di Masnago, ancora una volta gremite. Due canestri di rapina di Banks, già killer della banda Armani, allargano la forbice fino al 25-16 di fine quarto.

[i][b]Una sana brezza di gioventù. [/b][/i]Il momento magico della truppa di Vitucci offre alla platea l'ennesima entrata vincente dell'ex capocannoniere del campionato israeliano e la schiacciata – questa è una novità – del piccolo De Nicolao. Sul 32-18 la [i]standing ovation[/i] è già realtà, utile anche a zittire l'incessante concerto di trombette eseguito dai fedelissimi tifosi cremonese. Come da copione, la Cimberio cade nella tentazione di ubriacarsi con le bollicine dello spettacolo e viene punita con un break di 0-6 per la sua vanità. La Vanoli ritrova fiducia con i primi sussulti di Harris (terzo miglior marcatore della serie A, stasera irriconoscibile) e Stipanovic, il punteggio si rifà equilibrato sul 36-28. Rush ed Ere fanno pendere più marcatamente l'ago della bilancia verso il piatto casalingo, Gianni Talts buca la retina da tre per il “gol” del 44-32. Gli ospiti racimolano punti con i piccoli Vitali (buonissima la prestanza dell'ex infante prodigio ora emigrato in provincia) e Johnson (49-38), Varese non capitalizza un paio di possessi e il disavanzo alla pausa lunga si attesta sulle dodici unità: 50-38.

[i][b]Cremona ha il merito di non demordere. [/b][/i]La scarsa verve dalla lunetta della Cimberio (21/29 complessivo, ma per lunghi tratti il dato rimane sotto gli standard) non permette di prendere il largo, anche perché Stipanovic tiene in vita i suoi con due centri da distanza ravvicinata, 54-42. Il distacco resta invariato per qualche azione, finché Cremona sfrutta gli errori da sotto di Varese per guadagnare fiducia: una “bomba” e un ciuffo dalla media di Jackson scrivono il 60-53. La capolista si affida allora alla concretezza di Green per scacciare i fantasmi della rimonta e dei time-out non chiamati da Vitucci (non è la prima volta). Ere segna dalla sua mattonella prima di uscire per uno scontro di gioco, quindi Dunston danza nell'area colorata per siglare il 68-57. Peric (16 punti + 5 rimbalzi) mostra quintali di energia, Jackson si lancia in contropiede, poi per fortuna Super Dunston si mangia il ferro con il 2+1 che vale il 72-61 dell'ultima mini pausa.

[i][b]Nel segno di Sakota. [/b][/i]In apertura di ultima frazione la Cimberio è saggia a sfruttare il credito arbitrale spettante per diritto naturale ai capo classifica: piovono tiri liberi e il tassametro corre fino al 77-61. Le “riserve” varesine sono un po' appannate dai minuti in panchina, tanto da lasciare aperto qualche spiraglio di rincorsa dei corregionali. Jackson, a tratti incontenibile con i suoi 22 punti, pesca dal perimetro il dardo del 79-70, reso meno doloroso da quattro punti del mattatore Banks. Un assist al bacio di Green per Sakota chiude virtualmente i conti sullo 86-72, il bis del buon Dusan cancella l'avverbio.

Le compagini non lasciano nulla di intentato, così la sfida rimane valida tecnicamente fino alla fine. Tempo buono per la pioggia di applausi, per la sciarpata del muro umano della curva e per l'immancabile coro, “la capolista se ne va”, stabilmente al numero uno della hit parade delle feste. Esattamente un anno orsono, la Cimberio imbarcava acqua da tutte le parti nel derby casalingo perso nettamente contro Cantù. Questa volta il giro di campo, per l'[i]high five[/i] ai tifosi, ha il sapore dello spumante tenuto in frigo e finalmente stappato. Alla temperatura giusta, nei bicchieri più eleganti, con gli amici più cari. Con il tintinnio del più semplice dei brinidisi: che il 2013 regali le stesse soddisfazioni al popolo biancorosso.


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