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Dubbi, incognite ed incastri. Il garbuglio regia dell'OJM


[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Un gioco dei quattro cantoni in salsa cestistica. Due sole sedie disponibili per i ruoli cardine del centrocampo dell'Openjobmetis, quattro giocatori in lizza. [/font][/color][/size]
 
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Per la società di piazza Monte Grappa è ormai prossimo il tempo delle scelte tra i due contratti garantiti di Wayns e Galloway, quello a termine di Ukic e quello in divenire di Derwin Kitchen, la scadenza più imminente in termini temporali. Entro domani Varese dovrà decidere se esercitare la clausola rescissoria del contratto con il play-guardia ex Hapoel Gerusalemme: il giocatore è clinicamente sano e sta lavorando di gran lena, ma il suo livello di forma è lontano dal 100 per cento e difficilmente sarà in grado di garantire un impatto immediato. [/font][/color][/size]
 
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Scartare l'opzione Kitchen lascerebbe inoltre le mani libere a Varese per esplorare nel giro di qualche settimana l'effettiva praticabilità di trasformare l'accordo bimestrale con Roko Ukic in un contratto fino al termine della stagione. Ad oggi non ci sono le condizioni perché il play croato deponga le velleità di Eurolega per legarsi all'Openjobmetis; al di là del problema dei costi, l'ostacolo principale è legato agli stimoli di classifica che la squadra di Moretti può proporre a un giocatore abituato a competere per il vertice. Per formulare un'offerta che il croato possa prendere in considerazione servirà un lavoro di cesello su diversi fronti, senza avere comunque la certezza di ricevere un "sì" se le sue prestazioni attireranno sirene di club più importanti tra Italia e Europa. E se Ukic dovesse decidere di restare - ipotesi a oggi improbabile - allora Maalik Wayns diventerebbe di troppo: il giocatore di Philadelphia, atteso in campo nel giro di quattro settimane, sarebbe difficilmente proponibile - a livello economico ma anche tecnico - a fianco di un elemento bisognoso di avere la palla in mano per rendere come l'ex Panathinaikos. [/font][/color][/size]
 
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Ma allo stesso tempo, la prova inaugurale contro Caserta - parametrata alla vittoria casalinga contro Pesaro -dimostra che Wayns non è il regista adatto per guidare un gruppo al quale serve un uomo con doti di leadership e di passatore. Ossia le caratteristiche di Ukic, ma anche quelle di Kitchen: scegliere oggi l'ex Hapoel Gerusalemme, pur con la necessità di tirarlo a lucido nel giro di 3-4 settimane, vuol dire inserire un giocatore di raccordo che al rientro di Wayns farà il playmaker, consentendo all'atleta del 1991 di dedicarsi alla finalizzazione del gioco. Significherebbe virtualmente gettare la spugna per Ukic, tutelandosi però in vista del "cambio della guardia": il croato dirigerà l'orchestra per due mesi, consentendo ai due convalescenti di entrare in forma e poi subentrare al volante, pur dovendo ricalibrare completamente gli assetti del gioco. Altrimenti si sposterà la ricerca da Kitchen a una guardia tiratrice, navigando a vista per qualche settimana sul fronte play, in attesa di esplorare le intenzioni del croato ed attendere il recupero di Wayns. Ma se si vuole cambiare completamente assetto, al conto della spesa dei nuovi arrivi va aggiunto il costo delle transazioni con i giocatori in uscita... [/font][/color][/size]
 
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Giuseppe Sciascia [/font][/color][/size]


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