
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Le risposte del PalaBigi inchiodano definitivamente l'Openjobmetis alla realtà contingente dei suoi limiti oggettivi. La Varese 2015/'16, nata con l'obiettivo di tornare a respirare l'aria dei playoff dopo due stagioni deludenti, dovrà guardarsi le spalle e lottare per la salvezza nei 4 mesi rimasti sul calendario della serie A.[/font][/color][/size]
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Troppo modesto il volume di gioco che l'attuale roster è in grado di produrre per sperare in qualcosa di meglio della permanenza in serie A, da strappare comunque con le unghie e con i denti visto il rafforzamento delle rivali di bassa classifica (eccetto Capo d'Orlando, dove ora potrebbe arrivare in panchina Zare Markovski). Alla prova dei fatti, l'attuale gruppo biancorosso non ha una guida sicura in regia né un leader designato in attacco: abbondano al contrario i giocatori volonterosi ma poveri di personalità, e nel complesso male assortiti sotto l'aspetto tecnico e caratteriale. E se in casa, comunque, l'OJM è in grado di nascondere limiti evidenti in termini qualitativi con la "garra" e la determinazione che hanno piegato Cremona nel match prenatalizio, le trasferte sui campi delle big - Milano, Trento, Venezia e Reggio Emilia, che al ritorno saranno tutte ospiti a Masnago -denotano che ogni calo di concentrazione o intensità viene punito a caro prezzo. Almeno il match del PalaBigi ha ribadito che con tutti i suoi limiti la squadra di Moretti prova quanto meno a giocare insieme, riuscendo in tal modo a evitare un altro tracollo come quello in Laguna.[/font][/color][/size]
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']Adesso, però, servirà azzeccare l'ultimo correttivo per dare il giusto supporto tecnico e caratteriale a un gruppo che - eliminando gli squilibri più palesi - sta provando a sposare le necessità dello spirito operaio indispensabile per stare lontano dai guai. E soprattutto fare quadrato tra tutte le componenti -società, squadra e ambiente - per adeguarsi alle necessità contingenti, rimandando la caccia alle streghe a stagione conclusa: ci si salva o si affonda tutti insieme. E se è pur vero che ci sono stati errori e responsabilità più o meno evidenti in sede di costruzione del roster, è altrettanto vero che le analisi e le rese dei conti vanno fatte a bocce ferme, perché il fuoco amico può essere il peggior nemico per una squadra sbagliata e limitata, ma nella versione attuale non certo svogliata. Il derby di domenica contro Cantù sarà un altro spartiacque in vista della pausa per l'All Star Game che servirà per inserire l'ultimo rinforzo: ripetere la prova d'orgoglio anti-Cremona e provare a strappare ai cugini l'accesso alla Coppa Italia permetterebbe all'Openjobmetis di inizare nel modo migliore il 2016, cancellando il ricordo di un 2015 in cui i sogni hanno lasciato sempre posto ad amari risvegli...[/font][/color][/size]
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