
[size=4][color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman'](G.S.) - Entra nel vivo il rush finale per assegnare la poltrona del comando dell'area tecnica della Pallacanestro Varese. Due appuntamenti nel giro di 24 ore previsti dal CdA della società di piazza Monte Grappa, che incontrerà i professionisti "selezionati" da Stefano Coppa per raccogliere l'eredità di Cecco Vescovi. Colloqui di lavoro in stile aziendale per stabilire chi rivestirà la figura chiave nell'organigramma dell'Openjobmetis che verrà: T'offerta pluriennale "2+1" che il club biancorosso vuole sottoporre al candidato in grado di sposare meglio dell'altro l'identikit tracciato dalla governance varesina è fondata su un mandato piuttosto ampio su tutta l'area tecnica, strategie di mercato in primis a partire dalla scelta dell'allenatore. Domani toccherà a Nicola Alberani, professionista emergente consacrato da 3 anni di ottimi risultati a Roma (una finale, una semifinale e un ottavo di Eurocup) pur in un ambiente non facile. Il 40enne dirigente forlivese aveva già incontrato due mesi fa la delegazione Coppa-Salvestrin-Gandini; inizialmente sembrava in vantaggio, ma le sue quotazioni sembravano cadute nelle ultime settimane in favore di Giulio lozzelli, pistoiese doc partito dal calcio (prima praticato e poi da dirigente) per arrivare alla guida dell'area tecnica del Pistoia Basket, portato dal fondo della LegAdue a due stagioni comunque superiori alle aspettative nel rapporto budget-rendimento sul campo. Ad oggi sarebbe proprio l'attuale ds toscano il favorito, anche se la partita non sembra chiusa con Alberani che avrebbe "sposato" a sua volta la causa del 5+5 (per entrambi comunque praticabile arrivando a qualche obiettivo italiano importante, altrimenti comunque c'è la disponibilità da parte della società a cambiare strategia e tornare al 3+4+5). [/font][/color]
[color=rgb(0,0,0)][font='Times New Roman']E se entrambi preferiranno rispettare i contratti in essere con le società di appartenenza, sebbene Varese abbia un budget superiore a Pistoia e ad oggi la situazione di Roma è avvolta nell'incertezza più assoluta col rischio che il patron Toti decida solo ai primi di luglio sul da farsi? E' comunque una possibilità da prendere in considerazione, e la società starebbe cercando di farsi trovare pronta. Anche se tra i professionisti liberi la figura di Bruno Arrigoni - grande esperto del mercato americano oltre che già noto "su piazza" come vice di Gamba e Rusconi - non risponderebbe pienamente alle esigenze della società, che vorrebbe un ds operativo a 360 gradi e non solo un (pur ottimo) superscout. Che la scelta della dirigenza biancorossa di lasciare carta bianca sul coach sia stata compiuta nell'ottica di togliere gli ultimi eventuali dubbi a due professionisti che potrebbero scegliere di lasciare l'attuale "location" a condizione di poter operare con le mani libere? [/font][/color][/size]
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