
[size=4][font=arial][color=rgb(0,0,0)]L'Openjobmetis ama farsi del male con le proprie mani, ma ha scelto la partita peggiore per travestirsi da Babbo Natale fuori stagione e regalare una vittoria che pareva già nelle sue mani alla diretta rivale Pesaro.[/color]
[color=rgb(0,0,0)]Ieri all'Adriatic Arena la squadra di Moretti ha mostrato nuovamente i due volti con cui convive ormai dall'addio di Roko Ukic: tanto brillante ed efficace quando gioca di squadra sui due lati del campo, quanto imbarazzante nella sua pochezza tecnica e caratteriale quando gli avversari fermano con le maniere forti l'unica luce dell'attacco Maalik Wayns. E ieri anche Moretti è stato criticatissimo per la gestione di Ramon Galloway, in campo 34' pur con le valigie sul pianerottolo: dal punto di vista squisitamente tecnico il coach toscano non poteva esimersi dal ripescare la guardia ex Tortona dopo l'infortunio di Cavaliero per via della carenza di costruttori di gioco in un roster già sbilanciato d'estate (3 guardie, 3 lunghi e una collezione di ali piccole davvero ridondante). Nel [/color][color=rgb(0,0,0)]caso specifico, lo stillicido legato alla presenza forzata di Ramon - che comunque ha giocato 5 partite prima della scelta del suo sostituto - è stato sicuramente fonte di disturbo per l'ambiente. Ma il problema poteva essere risolto molto prima, anziché a 12 partite dal termine di un campionato nel quale Varese - a furia di occasioni sprecate - dovrà sudarsi fino all'ultimo la salvezza. [/color]
[color=rgb(0,0,0)]Già da settembre c'erano forti dubbi sulla leadership tecnica e caratteriale di Wayns, e sulla sua compatibilità tecnica e ambientale con Galloway (che il peccato originale sia stato proprio il rapporto di amicizia pre-sbarco a Varese dei due nativi di Philadelphia?). Ma se solo a febbraio arriverà un playmaker d'ordine e di personalità come Chris Wright - che comunque era libero da fine dicembre, quando ancora si cercava una guardia-play e non un regista puro - da affiancare al talentuoso ma incostante Maalik, dimostra che la strada era sbagliata fin dal precampionato. E che pur con l'attenuante degli infortuni a rallentare i processi decisionali, il nodo gordiano di una regia affidabile andava sciolto molto prima, evitando incertezze e travagli che hanno solo rinviato una decisione ineludibile e contribuito a rendere delicata la situazione di classifica. Resta il problema di fondo di una squadra sbagliata nell'impalcatura e negli assortimenti, sia a livello tecnico che caratteriale. L'auspicio è che la persona Wright abbia lo stesso impatto che ha garantito l'aggiunta di Kristjan Kangur e che il suo mix di leadership e personalità forte possa dare a Varese quella stabilità mancante quando il clima agonistico si fa rovente.[/color][/font][/size]
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