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Il coraggio di esplorare segreto della Cimberio


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[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]C'è anche l'opera minuziosa di “setaccio” di Simone Giofrè (foto archivio) tra i segreti del primato in classifica della nuova Cimberio: se alla luce dei riscontri del campo il presidente Cecco Vescovi esclama soddisfatto: «Abbiamo azzeccato tutte le scelte estive», la genesi della costruzione della Varese capolista nasce dal lavoro di scouting dello scorso anno. «Quando sono arrivato l'anno passato - ricostruisce Giofré - l'obiettivo principale era quello di ampliare la conoscenza del mercato e dei giocatori, così il lavoro iniziale è stato principalmente di scouting; da lì sono state gettate le basi per pensare alla stagione corrente, nella quale sono state compiute scelte condivise legate alle idee della società e del nuovo coach, sfruttando il lavoro svolto sulla base delle mie esperienze degli ultimi anni». [/size][/font][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E tra “riciclati di lusso” come Green ed Ere, e italiani da lanciare come Polonara e De Nicolao, le scoperte di Dunston e Banks fuori dai confini del campionato italiano e poi il “viaggio di studio” tra Orlando e Las Vegas stanno dando frutti importanti: «Ampliare gli orizzonti al di fuori del nostro campionato è stato utile: negli anni passati erano state compiute scelte giustamente conservative, ora con Dunston e Banks abbiamo dimostrato che anche senza budget da Eurolega si può spendere bene pagando il giusto. Si tratta di elementi che avevano fatto molto bene in Israele, campionato competitivo ma meno noto di altri; bisogna avere il coraggio di rischiare contando comunque sui contatti per avere buone recensioni anche sul piano extratecnico». [/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E dunque Giofrè sembra aver appreso in maniera ottimale l'arte dell'uomo mercato da un maestro d'eccezione come Bruno Arrigoni, suo “mentore” a Cantù: «Mi ha fatto molto piacere il fatto che la società mi abbia chiesto di rimanere modificando il mio ruolo con la promozione a direttore sportivo anche dopo aver scelto di non confermare Carlo Recalcati, ossia colui che mi aveva portato a Varese. Certamente è stato fondamentale il mio apprendistato a Cantù con Bruno Arrigoni: stare al suo fianco è come andare all'università e il metodo di lavoro che ho applicato nella prima volta in cui costruivo una squadra insieme a presidente ed allenatore è quello che ho appreso da lui, che mi ha insegnato prima di tutto a saper guardare oltre il mero aspetto tecnico». [/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Proprio la sfida contro la Cantù di Arrigoni sarà un test importante per verificare la consistenza delle ambizioni della Cimberio: «Stiamo vivendo un momento esaltante - prosegue - perché i successi galvanizzano l'ambiente ed è giusto che i tifosi sognino sulla base del gioco espresso e di conseguenza dei risultati. Ci aspetta un test difficile perché Cantù è una squadra molto concreta con il giusto mix di atletismo ed esperienza ed ha tutto per andare fino in fondo. Per noi sarà una verifica importante da affrontare con la massima serenità per capire quanto valiamo nei confronti di una delle tre "big"». [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giuseppe Sciascia [/font][/size][/size][/font][/color]


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