Priva di Wayns, escluso per un colpo alla testa in rifinitura, una Varese – che nel calcio definiremmo spuntata – trova un successo sporco e sofferto staccando il biglietto per gli ottavi di finale. La prestazione zoppicante, a tratti grottesca, viene salvata grazie al carattere che emerge in un finale punto a punto.
[i][b]Inizio soft. [/b][/i]Moretti sceglie un quintetto di partenza fisicato (Kangur da “tre”) capace di pescare, a più riprese, un Davies arzillo sotto le plance: 9-6 a metà primo periodo. Varese allieta i pochi intimi del PalaWhirlpool con un po' di accademia – stoppata volante di Faye e pregevole circolazione di palla a smarcare KK – prima che qualche fischio di troppo della terna addormenti il ritmo e i neuroni dell'OJM (due omaggi clamorosi in un amen a favore dei campioni di Cipro) fino al 17-14 del decimo minuto.
[i][b]Davies contro tutti. [/b][/i]Il gradito ritorno di Luca Campani coincide con la sciarada di punti di McFadden, poi è Brown a capitalizzare (23-26) i due erroracci di Varanauskas e di Golloway: il time-out di Moretti, con tanto di rimbrotti anglo-aretini, prova a placare gli animi. Eppure lo striscione indirizzato al #55 (“Galloway game over”) non può passare inosservato. L'approvvigionamento continuo di palloni a Davies, agevolato dall'assenza del veterano Brezec tra le fila dell'AEK, riporta i padroni di casi in avanti, dunque un guizzo sull'asse Kuksiks-Ferrero vale il 37-33 della pausa lunga.
[i][b]A scartamento ridotto. [/b][/i]Una gara tranquilla sul piano agonistico viene destata dall'espulsione – per doppio fallo tecnico – dell'allenatore ospite Gavriel: a livello arbitrale, evidentemente, [i]tutta Europa è Paese[/i]. I ciprioti, inciampati sul meno otto, si issano sul 42-39 e non si muovono da lì per lunghissimi minuti. L'Openjobmetis non fa molto meglio (ancora una serata no nel tiro pesante, il dato finale sarà di 4/16) e trova nei soli viaggi in lunetta il timido abbrivio per toccare il 53-47, vantaggio dimezzato a fil di sirena dal fortunoso ciuffo di Panteli.
[i][b]Finale thrilling. [/b][/i]Larnaca, con una serie di folate offensive, sforna il ribaltone condendolo con il 2+1 di Bowman e l'entrata di Petrovic (55-59). Moretti e i suoi ci capiscono poco, soprattutto nei cambi di uomo in difesa, e si aggrappano alla mani riscaldate di Varanauskas e Ferrero per smorzare la fuga targata AEK: 64-66. Il disastro tecnico assume connotati paradossali da entrambi i lati del capo: Faye litiga con il ferro dopo i rimbalzi in attacco, Davies passa la palla a un compagno immaginario fuori dal campo, i verdi veleggiano sul più tre. Titoli di coda? No, perché Ferrero segna in contropiede, Faye (pessimo a lunghi tratti) timbra da otto metri e il play lituano scrive un nuovo vantaggio. Sul 72-70 l'OJM opta per il fallo. L'impressione è che la scelta gradita sia il supplementare per blindare il primo posto del girone visti i problemi di falli degli ospiti. Ma Ovidijus, non sappiamo se eroe o sciagurato, stappa lo spumante della vittoria. Qualificazione raggiunta, ma per il primo posto ci sarà da sudare in Austria.
Però, più ancora, ci sarà da sudare in palestra: il volto di Moretti, a fine gara, era tutto un programma. L'antenna di Varese deve risintonizzare le proprie onde. Il ripetitore cestistico del Sacro Monte, che siano prime serate di Coppa o di Campionato, non promette granché di buono per le prossime settimane...
[i][b]Il migliore: Brandon Davies. [/b][/i]Primo tempo con statistiche da almanacco (18 punti + 6 rimbalzi) sfruttando la leggerezza dei lunghi a referto di Larnaca e il [i]jet leg[/i] che assopisce Leslie. Nel proseguo la difesa avversaria lo bracca con diversi agenti speciali: ne esce qualche pallone perso di troppo, tuttavia 27 punti e 11 rimbalzi sono oro che cola.
[i][b]Il peggiore: Ramon Galloway. [/b][/i]Sin troppo facile scegliere il “barba”: per coerenza, ribadiamo, già da tempo meriterebbe essere ai margini del progetto tecnico. Ma anche Faye rischia di salire sul banco degli imputati. Gli alibi della stagione cominciata in anticipo e dell'aggiunta in corsa di Kangur non valgono più, restano sul groppone palloni persi, amnesie e un tap-in da patrie galere sbagliato complice un salto in contro-tempo. La siderale tripla sul finire toglie il retrogusto amaro.
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