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Openjobmetis Varese 82 - Enel Brindisi 93


Nicolò Cavalli

Un filmato di tre minuti, intenso, leggendario, da pelle d'oca, accompagna la platea del Lino Oldrini dopo la presentazione delle squadre: sono le immagini collazionate per celebrare, in un mosaico di ricordi indelebili, le 2000 gare in campionato della Pallacanestro Varese.
Chi si aspettava una serata di celebrazioni, invero non molti (diversi vuoti sulle tribune complici il sabato sera e le pochissime velleità di playoff), si è trovato di fronte un avversario coriaceo, preciso, atleticamente superiore, capace di dominare l'area colorata oltre i dati statistici globali. La banda di Caja ci ha provato per lunghi tratti e con una lodevole propensione al contropiede, terminando però nelle secche della fatica nei momenti cruciali: l'11-26 degli ultimi otto minuti risuona equivocabile.
 
[i][b]Antipasto di livello. [/b][/i]L'Enel illumina la contesa con un vibrante 0-6, Varese si desta mandando a segno cinque uomini e agganciando la parità a quota 11. Le compagini attaccano il ferro con assiduità, non a caso il conto dei falli appare salato come in un ristornate suggerito dalla Guida Michelin. I biancorossi si lanciano appena possono in contropiede (splendido l'assist di Maynor per il 2+1 di Eyenga in concomitanza del 21-19), Brindisi allunga i tentacoli per smorzare il primo tentativo di fuga degli avversari: una striscia di sette punti, ispirata da Denmon, vale il 24-26 alla prima pausa.
 
[i][b]Amnesie subito punite. [/b][/i]La rottura offensiva prolungata dei ragazzi di Caja, coincisa con quattro palloni gestiti in modo pessimo da Diawara e Rautins (con evidente chiamata in correità dei compagni), viene punita solo dalla tripla di James. Al canestro con fallo di un Maynor in versione solista, rispondono Mays e Harper: 27-33 prima che due conclusioni sartoriali di Kangur riscrivano il pareggio a metà periodo. Eyenga, fin qui il migliore dell'OJM, commette fallo in attacco (dubbio) e si vede comminare un tecnico (netto: proteste futili in un contesto già elettrico): i grigi rincarano la dose e la terza penalità di KK ha il sapore della beffa. L'Enel ingrana le marce della grande squadra con Denmon – 36-43 – e corre nello spogliatoio in vantaggio: il tabellone recita 43-47, con i guizzi vitali di Rautins e Jefferson a rendere meno gravoso il passivo dei prealpini.
 
[i][b]Con le unghie e con i denti. [/b][/i]Un paio di forzature della guardie di Varese rendono bollenti le spire emanate dalle bocche da fuoco brindisine: Turner e Mays timbrano il massimo vantaggio sul più nove. Un solido break di sette a zero, propiziato dalla zona e dalla paziente circolazione di palla in attacco, viene mortificato dal dardo di Pullen: 50-55. Il folletto dell'Enel patisce la legge del taglione (nota anche come compensazione mal celata) e subisce un fallo tecnico dal quale la squadra di Bucchi reagisce con orgoglio e abnegazione difensiva. Il fenomenale Denmon – alla fine saranno 29 punti – respinge gli assalti dell'OpenJobMetis, ricaduta nel proverbiale vizio di raccogliere novantanove centesimi senza fare cifra tonda: da taglia-fuori persi per strada e palloni smarriti al momento del dunque si ritorna sul 57-65. Il finale di periodo vede però accendersi la miccia degli uomini di casa: la saggezza di Kangur, gli assist di Maynor e la [i]verve[/i] realizzativa di Eyenga sono gli ingredienti per servire in tavola il 66-67.
 
[i][b]Onore a Brindisi. [/b][/i]Un insolito e candido canestro dalla media di Christian, bissato dal missile terra-aria di Diawara, costringe Bucchi a richiamare all'ordine la sua truppa in occasione 71-67. La stanchezza di una contesa spasmodica fin dal primo minuto rende confuse le idee degli attori sul parquet, in particolare da alcune battute a vuoto di Varese (pesante il saldo dei palloni persi: 19) Pullen e Zerini recitano in rima le giocate del 73-78. Jefferson patisce oltremodo la presenza di Mays (decisivo con 23 p + 14 rimbalzi: valutazione di 36!), Maynor si fa pizzicare in una penalità per proteste – arbitri disastrosi bipartisan: non è una novità nella LegaBasket – e Caja attende anni luce prima di rifugiarsi in un time-out: sul 76-85 nemmeno i 4000 di Masnago ci credono più. I pugliesi, quinti in classifica con pieno merito, gestiscono al meglio i minuti finali. Comincia la festa per i tantissimi tifosi ospiti, per la gloriosa pallacanestro Varese non c'è modo di spegnere le 2000 candeline.
 
Gli applausi per l'impegno profuso non mancano, ma la data da segnare in agenda è il 12 aprile: contro Caserta, attuale fanalino di coda, Kangur e compagni saranno chiamati a certificare la presenza nella massima serie. Un'inezia in confronto ai fasti delle vecchie glorie, ma certe volte – dopo i banchetti più lauti – tocca contentarsi di un brodino.


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