Pur accusando la stanchezza del doppio impegno di Coppa e campionato (specie dopo la vittoria, tirata, nella trasferta di Ostenda) e delle rotazioni limitate a soli otto effettivi, a testimoniare il taglio scontato dell'apatico Thompson, l'Openjobmetis timbra il cartellino casalingo e conduce in porto la vittoria in una delle “classicissime” delle pallacanestro nostrana. Varese vive inizialmente sull'entusiasmo del suo pacchetto di esterni, quindi si rifugia nella solidità di Campani e Davies per scongiurare la rimonta, con il comune denominatore di un Ukic in grado di salire in cattedra a spiegare, all'uopo, il gioco della palla a spicchi.
[i][b]Approccio soft. [/b][/i]Come da attese della vigilia, le Vu Nere cercano con insistenza i 129 kg di Pittman sotto le plance: 8 pari con Varese che dal suo canto privilegia il gioco delle guardie Ukic e Galloway. La zona di Moretti, rimedio forzoso per bloccare l'approvvigionamento di palloni nel pitturato, permette a Odom, Gaddy e all'esordiente Fells di azionare i polpastrelli (11-16). Le iniziative di Ramon Galloway, spesso dovute alla mancata esecuzioni degli schemi, sono soltanto un palliativo di fronte alla migliore fluidità felsinea: 16-21. Dopo la girandola di cambi e un time-out di assestamento, l'OJM trova due validi spunti di Wayns ma concede troppe seconde opportunità alla Virtus, in vantaggio 23-26 alla prima pausa.
[i][b]Combo guard pirotecnica. [/b][/i]Quattro minuti osceni dell'Obiettivo Lavoro, intimidita da tre bambini in tribuna silver che gridano con successo “sbaglia, sbaglia, sbaglia” ad ogni viaggio in lunetta, consentono un timido allungo ai padroni di casa (ciuffo di Cavaliero per il 30-26). Campani, pur svampito in alcuni frangenti, sembra elegante come un Fucka d'annata di fronte alla tecnica da elefante in cristalleria di Cuccarolo, quindi Ukic mette il carico da undici dopo il fallo tecnico fischiato a Vitali: 38-28. La convivenza sul parquet del play croato, di Galloway e di Wayns regala delle accelerazioni clamorose e canestri a profusione (solo Fontecchio reagisce tra le fila ospiti), così all'intervallo il tabellone conforta il Lino Oldrini in virtù del 52-36.
[i][b]La Virtus non ci sta. [/b][/i]Al rianimarsi della contesa Varese si mostra un po' leziosa e Bologna ancora abulica prima di destarsi. Dopo aver toccato il massimo vantaggio della serata sul più diciotto, l'OJM perde qualche colpo in difesa e patisce un calo fisiologico nella percentuali (troppo roboante, per essere vero, il 10/17 dall'arco dei primi venti minuti); ma soprattutto, dato meno confortante, appare deficitaria nell'attenzione. Sul 54-45 Paolo Moretti lancia qualche apostrofe in aretino alla sua truppa – minuto di sospensione doveroso – ma l'inerzia pare indirizzarsi alla volta della Via Emilia (Fontecchio e Mazzola scrivono il meno sei). L'Obiettivo Lavoro punta il mirino sul coppino dei fuggitivi grazie alla verve di Fells, capace di portare i suoi in un paio di frangenti a meno tre, poi i biancorossi ritornano oculati – valido il contributo di Cavaliero e Campani – per salvaguardare sette lunghezze al gong del terzo periodo: 65-58.
[i][b]Lieto fine. [/b][/i]Faye e Davies, utilissimi nell'annullare lo spauracchio Pittman, in forte affanno, trovano gloria anche in fase realizzativa, finendo per rimettere la casetta Openjonmetis su fondamenta solide in concomitanza del 70-58. Gli uomini di Valli pagano l'assenza di Ray, fuori per infortunio da svariate settimane, nel reparto esterni, eppure si riaccendono all'improvviso con Vitali e Odom (72-66). Dopo alcune scelte rivedibili di Wayns, il pubblico di Varese può tirare un sospiro di sollievo grazie a un recupero esiziale di Ukic e alla freddezza di Cavaliero. La ridda di falli tattici permette ai bolognesi un recupero parziale, ma sul traguardo i sorrisi sono tutti a tinte biancorosse.
Le prossime tre uscite, con altrettante apparizioni su TV nazionali, rappresenteranno un viatico cruciale per la stagione di Varese: in termini di obiettivi, di visibilità, di serietà. La luce si accende e si spegne ad intermittenza, ma con il faro Ukic la squadra di Moretti può produrre raggi di basket di alto livello. Guai a lasciare spazio alle ombre viste in un inizio di torneo per fortuna messo alle spalle.
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