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Openjobmetis Varese 91 - Giorgio Tesi Group 78


Nicolò Cavalli

Nella serata in cui l'Openjobmetis mette in ghiaccio il discorso salvezza, non ancora avvallata dall'aritmetica ma pressoché acquisita, entrano in gioco, velatamente, i rimpianti. Ecco allora materializzarsi i ricordi di un mercato estivo nemmeno commentabile - paragonate voi Thompson, Sheperd e Galloway a Wright, Kuksiks e Kangur … - che procedono a braccetto con l'evidenza di una crescita esponenziale dell'organico biancorosso: nella manovra e nelle percentuali, nell'atteggiamento, nella difesa. Merito di Moretti, ma anche di alcuni singoli: Davies cinque mesi nemmeno sapeva colpire una zanzara con la racchetta elettrica, stasera ha fatto incetta di stoppate e rimbalzi. Discorso opposto per Pistoia, squadra dal potenziale analogo a quello di Varese, capace di partire a mille e di assommare punti in classifica in inverno. Nonostante la crisi del girone del ritorno probabilmente accederà a quella [i]post season[/i] che i nostri vedranno, comodi, al televisore.
 
[i][b]Dare del tu al perimetro. [/b][/i]Kuksiks, con due canestri pesanti in transizione (8-2), accende una contesa vissuta inizialmente nel pitturato, dove la Giorgio Tesi Group prova ad azionare le lunghe leve di Kirk e Czyz. Le disattenzioni a rimbalzo difensivo, con la nobile arte del “taglia fuori” ormai caduta in desuetudine, propiziano l'avvicinamento dei toscani sul 13-11, quindi dal frullatore dei cambi esce un frappè dal sapore equilibrato: 20-19 alla prima pausa con timbri finali di Wright e Blackshear.
Le percentuali al tiro dell'OJM schizzano all'improvviso (alla giostra delle triple staccano il biglietto Cavaliero, di nuovo Kuksisks e Wright) così il vantaggio cresce fino al 33-23. La truppa del “diablo” Esposito intasca qualche canestro sporco – Knowles da quasi nove metri per il 37-28 – eppure i meccanismi ben oliati del girone d'andata restano un pallido ricordo. Varese dal canto suo si lascia ingolosire dal gioco champagne e, anziché riempire le gobbe del cammello di acqua, chiude sul più dieci (45-35) una seconda frazione dominata in lungo e in largo.
 
[i][b]Masnago osanna Paolo Moretti. [/b][/i]Davies inaugura la ripresa governando con autorità le plance, i compagni ne traggono benefici in termini di spaziature e il disavanzo tocca le quindici unità in concomitanza del 58-43. Moretti, a testimonianza della cura maniacale dei dettagli, chiama time-out al primo cenno di guardia abbassata: i ragazzi rispondono presenti al tentativo di spallata del solito Kirk (31 punti complessivi stasera), aggiungendo un punto esclamativo con la schiacciata di Campani (64-48). Davies rincara la dose con una stoppata che cancella le velleità del giovane Amato e con l'entrata del più venti. Il finale di terzo periodo non spariglia le carte in tavola, con Varese [i]chip leader [/i]sul 71-53.
 
[i][b]Rush finale autoritario. [/b][/i]Con l'attenzione forse già rivolta alla partita di Coppa Fiba (ricordiamo, in vista di mercoledì, i prezzi popolari per riempire un PalaWhirlpool anche oggi con diversi seggiolini sguarniti), i prealpini si dimenticano qualche rotazione difensiva subendo le iniziative duo Czyz-Kirk: 77-66. Una nuova fiammata a firma di [i]big Brandon[/i], insolita tripla da fermo, e di Wright serve da contrappeso ai tiri rapidi di una Tesi Group entrata in ritmo pregevolmente ma con colpevole ritardo. Il tabellino galoppa, le gabbie della panchina si spalancano ma la bilancia continua a pendere nella direzione di Varese, sicura come poche altre volte nel chiudere i conti ed amministrare le forze.
 
L'atteggiamento collettivo, con cinque uomini in doppia cifra e Wayns a quota nove, incarna il viatico migliore per affrontare Anversa e per provare ad acciuffare le [i]final four [/i]nel palcoscenico europeo. Di rimpianti, in questi ultimi anni, Varese ne ha già vissuti troppi. Guai a lasciarsi scappare l'occasione di lenire, almeno in parte, il sapore dell'ennesima stagione a tinte chiaro-scure.


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