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Claudio patacca....


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Sabatini: «E’ Fortitudo-Virtus non un match contro Roseto»

26/09/2006 09:32

- Il Resto del Carlino -

]Il derby e il Gira, Roseto e le Star Bag, i ‘Ricchi e Poveri’ (reali prima la vigilia di Pasqua) e i ‘Cugini di Campagna’ (minaccia virtuale) e soprattutto Carisbo. Claudio Sabatini (foto a destra) è pronto per la sua terza stracittadina. La prima che lo vedrà opposto a Michele Martinelli.

Sabatini, sicuro che si tratti di un derby?

«Sì, perché?».

In estate lei aveva riacceso la rivalità, dicendo che l’unico derby per la Virtus, ora, sarebbe stato con il Gira.

«Era una battuta».

Eppure aveva parlato di una Fortitudo Roseto.

«Ripeto, una battuta. (e giù grasse risate!N.d. Ale Div.)

Questa è la Fortitudo. E’ quella che si giocherà sarà la Carisbo Cup. Dobbiamo tutti essere grati alla banca della città. Anzi, all’istituto di credito di BasketCity».

Rovescio della medaglia: se dalla Fortitudo le dicessero che il derby non c’è più perché al posto della Virtus c’è Castel Maggiore? (La triste realtà... mi piacerebbe vedere la faccia di Claudio patacca a questa domanda...N.d. Ale Div.)

«Credo che noi tutti si debba ringraziare Castel Maggiore. Se non c’era, in quel momento, non ci sarebbe più stata la Virtus. E poi sono convinto che, sotto sotto, un po’ di Castel Maggiore abbia fatto bene alla Virtus».

Il suo collega Martinelli, in sede di presentazione, ha detto di rivolere un derby d’alta quota.

«Dobbiamo passare dalla parole ai fatti. Purtroppo i risultati non si ottengono con i proclami. Questo, almeno, è la lezione che ho imparato dal 2003 in poi. Abbiamo un progetto, ci stiamo lavorando, ma non siamo ancora pronti per toglierci certe soddisfazioni. Abbiamo allungato la squadra, ma non basta. E il budget, in fondo, conta fino a un certo punto. Se in passato avesse vinto chi aveva speso di più, il PalaDozza avrebbe fatto più feste».

Ma che derby dobbiamo aspettarci?

«Una grande festa, tra due realtà di grande interesse».

All’inizio di luglio il derby era una sfida che pareva ridimensionata. Si pensava potesse valere l’ottavo posto o giù di lì. Sono cambiate molte cose?

«Forse ci avevano sottovalutato».

Un anno fa la Virtus perse entrambe le stracittadine (anche la terza... vedi sotto N.d. Ale Div.).

Le è mai passata per la mente l’idea di esonerare l’allenatore, cambiare il presidente o vendere tutto?

«Mai avuto pensieri del genere. E poi il nostro presidente, Bertocchi, ha 150 anni». ( :lol: N.d. Ale Div.)

Due stracittadine in tre giorni. Lei, però, pensa a quella del 29 ottobre, il giorno del suo compleanno. Cosa darebbe per vincere quella?

«Un anno di vita. Pur di vincere sarei disposto a passare da 47 a 49 anni. Saltando i 48. Ma la Fortitudo è molto competitiva e Martinelli nel mondo del basket da più tempo di me». (preferiremmo tutti qualche stronzata in meno.. N.d. Ale Div.)

Ma chi la alzerà al cielo questa Carisbo Cup?

«Il professor Filippo Cavazzuti, presidente di Carisbo e Maria Lucia Candida, direttore generale. Dobbiamo ringraziarli una volta di più». (Battutona!!!!! N.d. Ale Div.)

Dica la verità: ha già pensato a qualche sorpresa per giovedì.

«No. Non ne ho avuto nemmeno il tempo. Siamo stati impegnati con l’All Star Game Junior che ci ha assorbito tanto tempo. Non ci saranno gruppi musicali: promesso».

Il 29 ottobre, data del primo derby di campionato, si avvicina.

Un’altra Star Bag?

«Probabilmente sì».

Ha detto che il suo derby comincia al bar. Che mattinata si immagina? (Alcolica? Visto il tenore delle affermazioni, si spiega tutto...N.d. Ale Div.)

«Tranquilla. Nel mio bar ci sono solo virtussini. Mi arriveranno telefonate e messaggini. E in serata, al PalaDozza, saluterò qualche amico che non risponderà al saluto o farà finta di non conoscermi perché avrà altri colori addosso. Anche questo fa parte del derby».

Alessandro Gallo

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26/09/2006 - 23:00

Carisbo Cup: F. Bologna - V. Bologna 77-68

Climamio Bologna - VidiVici Bologna 77-68 (19-21, 35-39; 52-52)

(O sarebbe meglio dire Fottitudo Roseto - Virus Castel Maggiore?? N.d.Ale Div.)

CLIMAMIO: Rombaldoni ne, Edney 9 (4/7 0/1), Mancinelli (0/1 da tre), Schumpert 4 (1/4 0/1), Belinelli 15 (3/11 2/6), Hamann 9 (1/1), Cavaliero 15 (1/2 4/5), Evtimov 6 (3/4), Janicenoks ne, Bluthenthal ne, Ress 9 (3/7 1/5), Thomas 10 (5/6), Fultz ne. All.: Frates

VIDIVICI: Best 7 (1/3), Blizzard 6 (0/6 2/6), Evtimov, Drejer 9 (2/6 1/4), Crosariol, Giovannoni 1, Gugliotta (0/1 0/1), Vukcevic 9 (0/2 3/4), Lang 22 (10/15), Bonfiglio (0/1 da tre), Davison 5 (1/3 1/1), Michelori 9 (2/6 1/1). All.: Markovski.

Arbitri: Facchini, Sardella, Ramilli.

Totale Tiri: Cli 28/61 (7/19 da tre), Vid 24/60 (8/18 da tre).

Tiri Liberi: Cli 14/23, Vid 12/15.

Rimbalzi: Cli 39, Vid 37.

Assist: Cli 12, Vid 13.

Spettatori: 4000 circa.

Uscita da un’estate di tormente e dolci novità, fra l’Emiro lasciato e il Martinelli trovato, la Climamio si riaffaccia sul parquet amico, di fronte a quattromila anime, a braccetto col nemico.

Buona riposta per una città che di derby senza due punti pareva non volerne mezza. Si presenta a questa gara, il nuovo proprietario biancoblu è in piedi, non a sedere e già questa è una novità.

Fuori dai proclami, l’occasione restava forte: uscire da vincitore qui, è il massimo. Miguelon l’ha fatto, ma i bianconeri son caduti quasi in piedi e dopo i primi quaranta minuti hanno ancora molte caselle in ordine, sia davanti che dietro.

Per entrambe, mai il derby è parso un boccone, mai si son visti attacchi sciolti e facili: è ancora pre season. Chiaro, l'Aquila è più bella, ma è piena di debuttanti: conta. Troppo rifatta per esser pronta.

Frates, Architetto, ergo sagace (solidarietà professionale di chi vi scrive), saprà sera per sera chi è abile e chi no, e solo così potrà progettare.

Markovski ha riconfermato qualche soldatino in più poi, se lui è quello delle prime volte e del buon senso che medica ogni ferita, potrà spennellare la tintura.

Stasera serviva la cura d’ossigeno, non solo verso Best, se è vero che anche i compagni di reparto non hanno allungato le rotazioni con efficacia. A lungo ci si è aggrappati a Lang, super finchè ha retto, ma non poteva bastare. Poi, se con Di Bella sarebbe mai cambiato qualcosa, passare dalla tizia con la sfera.

Per quasi tre quarti avanti Virtus, fin quando le due triple di Cavaliero avevano rialzato l’Aquila da quel 10-3 bianconero, costruito soprattutto guardando i lunghi.

Li aveva cercati Best, s’eran fatti trovare Michelori e Lang, in un duello rusticano con Thomas: fisici diversi, taglie diverse, stessa efficacia. Sempre Cavaliero, il pareggio è suo, anche quando si alzano i quintetti e Frates gli affianca Edney col doppio play.

A due minuti dall’inizio del secondo quarto, Mancinelli esce con la caviglia che è un melone e Frates perde un’altra ala. Sempre male ai liberi, la Climamio non si stacca mai, contro una VidiVici che invece ha più soddisfazioni dalla lunga.

Da lì a poco tocca le otto lunghezze il terzo periodo bianconero (37-45), senza la guida Best, condito piuttosto da una difesa mai mostrata la scorsa stagione.

Più attenta alla gestione dei possessi, la VidiVici s’appoggia alle mani sicure di Vukcevic, terminale quando non portatore di un quintetto che, se può, ragiona e non corre.

Ma nemmeno segna e di là Hamann ispira l’11-0 del naso avanti che sarebbe diventato 18-2, il primo vero vantaggio, dopo l’assaggio sui liberi di Edney (22-21).

E qui non dura un amen. La Vu è troppo monca di equilibri e rappezzata da scelte individuali per essere vera, reagisce con le triple e i rimbalzi, ma nell’ultimo periodo sbaglia tanto se chiamata a ragionare, non s'arrende mai e vede nero solo quando la famiglia Evtimov da una mano: antisportivo di Iilian su Vasco. Lì finisce il primo round, schiaccia Beli, s’attorciglia Edney.

Se Markovski ha squadra per rimontare lo si vedrà già dopodomani, quando la Vu cercherà amore nel PalaMalaguti, riaperto per la prima volta quest’anno. Effe in prima fila, dunque, ma sarà un Gran Premio pieno di curve adatte ai sorpassi: chi ha benzina e fegato, pigi il gas.

Alessio Torri - Jarring.it

Edited by Ale Div.
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