Tyler Cain si presenta ai tifosi varesini con lo stesso approccio che mette sul campo da basket. Il 29enne centro del Minnesota è pacato, sensato e senza fronzoli nella sua prima apparizione pubblica della sua avventura biancorossa. L'erede di Kangur per intelligenza cestistica e disponibilità al lavoro in allenamento racconta così i suoi primi giorni nel gruppo guidato da coach Caja. «Sono molto contento di questa nuova esperienza a Varese. Ci siamo allenati molto intensamente in questo periodo, stiamo cementando il gruppo sul piano fisico e tecnico ma anche sotto il profilo dell'unità del gruppo: sinora tutto sta procedendo per il meglio». Il giocatore che più ha impressionato il nuovo pivot biancorosso è stato Wells, ossia colui che dovrà rifornirlo di palloni in attacco, ma anche il compagno di reparto Pelle - con le sue innate doti atletiche - ha colpito molto Cain. «Per quel che ho potuto vedere finora, Cameron è un ottimo playmaker. Sa guidare bene l'attacco mettendo tutti nelle posizioni ideali per rendere al meglio e interpretando perfettamente le indicazioni del coach. In campo è un leader ma sa anche cercare soluzioni personali quando serve. Pelle? È un talento impressionante dal punto di vista atletico, è molto interessante vederlo giocare e sfruttare le sue doti».
Il lungo statunitense ha sempre trovato ispirazione dallo stile di gioco di lunghi votati al lavoro duro, che gli hanno garantito un modello da seguire. «Sono cresciuto guardando lunghi con qualità fisiche importanti ma amanti del lavoro duro a rimbalzo: mi piaceva tantissimo Chris Webber (stella NBA degli anni '90 e 2000 - ndr) oltre a superstar come Shaquille O'Neal e Charles Barkley. I giocatori che preferisco sanno sempre mettere in campo grande energia». Cain torna in Italia con un bagaglio più completo rispetto all'avventura in serie A2 vissuta a Forlì nel 2013/2014, deciso a mettere a frutto le tre stagioni disputate in Francia. «Rispetto a quell'esperienza sono cambiato molto: la mia stagione a Forlì mi ha fatto crescere e mi ha dato l'opportunità di mettermi in evidenza, guadagnando la possibilità di approdare in Francia. Lì ho trovato un campionato molto più atletico e fisico: sono migliorato molto in difesa e ho incrementato il mio bagaglio di soluzioni offensive diventando più forte e più smaliziato».
E nonostante le prospettive stagionali senza voli pindarici indicate da Attilio Caja, il centro biancorosso prova ad alzare l'asticella degli obiettivi. «Lotteremo per fare il meglio possibile: lavoreremo ad ogni allenamento per crescere, migliorare e dare il massimo in ogni partita. Il nostro obiettivo è lottare per un posto dall'ottavo in su, il desiderio è gettare sempre in campo ogni stilla di energia per cercare di vincere ogni partita». E quando non pensa al basket e al lavoro duro in palestra Cain si dichiara "familyman". «Dedico tutto il tempo libero alla mia famiglia: film e videogames sono il mio hobby preferito con loro. Il numero di maglia? Le mie prime scelte erano già occupate, così ho scelto il 16 che è la data di nascita di mio figlio».
Giuseppe Sciascia
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