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Chiusa la campagna acquisti per i giocatori, la Pallacanestro Varese apre quella per gli sponsor. Priorità assoluta per la società di piazza Monte Grappa la ricerca di nuovi compagni di viaggio in cerca di visibilità sulle divise biancorosse. A meno di colpi di scena dell'ultima ora, saranno solo due - Openjobmetis e Cimberio - gli sponsor di maglia con cui la formazione di Attilio Caja inizierà la stagione 2017-18. Cinque, invece, gli spazi liberi tra canotta e pantaloncini.

Il nulla di fatto con Teva - probabilmente legato anche alla prossima scadenza del mandato dell' a.d. della divisione Italia, Hubert Puech, storicamente molto legato ai colori biancorossi - lascia un vuoto pesante da col- mare. La multinazionale del settore farmaceutico dava un contributo sostanzioso (poco più di 300mila euro, il 20% dei quali riservato al settore giovanile) alla causa di Varese. Che negli ultimi 4 anni ha progressivamente ridotto i ricavi dalle sponsorizzazioni principali: nel 2012-13 gli sponsor di maglia fruttarono circa 1,6 milioni di euro, ora - pur con tanti contatti aperti che il settore marketing e lo stesso d.g. Claudio Coldebella dovranno approfondire a settembre - il 2017-18 inizia con poco più di 500mila euro. E proprio questo il comparto "in sofferenza": da qui la necessità di ridurre il budget dai 5,2 milioni dell'anno degli "Indimenticabili" (che produsse però oltre 1,2 milioni lordi di introiti al botteghino) ai circa 4 della stagione alle porte. Si è ridotto l'appeal del brand Pallacanestro Varese per i risultati negativi delle ultime 4 stagioni? La lenta ma progressiva crescita del consorzio (sceso a poco dìù di 40 soci nel 2014. ora siamo oltre quota 55) dà segnali contrari.

Tra i problemi più importanti c'è invece l'appeal relativo del "prodotto basket": manca la capacità di "fare sistema" della Lega Basket come quando negli anni '80 e '90 la generazione di proprietari, tra i quali loto Bulgheroni era un esponente di spicco, aveva creato un sistema di regole capace di attirare i marchi della grande distribuzione. E poi c'è l'indotto del territorio che è diverso dai tempi della grande Ignis, ma anche di altri marchi fortemente varesini - Cagiva, DiVarese, Ranger e i membri dell'impresa sportiva antesignana del consorzio creata da Edo Bulgheroni per i Roosters - che rende più facile trovare consorziati a cinque cifre rispetto a sponsor di maglia da 6 cifre.

L'estate 2017 ha portato però tre novità positive che fanno ben sperare. La prima è rappresentata da Gianfranco Ponti e dal suo portafoglio di contatti internazionali che potrebbe aprire porte nuove e diverse dai canali battuti finora. La seconda è la novità della fruibilità via streaming della serie A grazie al nuovo accordo con Discovery Channel tramite il portale Eurosport. che aumenterà la visibilità e di conseguenza l'appetibilità per gli sponsor del "prodotto-basket". La terza è il nuovo tabellone a cubo in arrivo a Masnago entro la fine dell' anno che aumenterà quantità e qualità degli spazi pubblicitari al PalA2A. invertire l'attuale trend negativo è indispensabile per costruire una Varese più ambiziosa.

Giuseppe Sciascia


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