Ecco la firma per Skylar Spencer. Il centro statunitense, che già da inizio settimana stava discutendo con l’Openjobmetis, ha siglato nella notte tra mercoledì e giovedì il contratto che lo legherà a Varese fino al termine della stagione 2023/24. Il 29enne pivot nativo della California ha un pédigrèe molto meno prestigioso rispetto a Willie Cauley-Stein, ma negli intenti della dirigenza biancorossa dovrà essere più funzionale alla causa – prima di tutto difensiva – di una squadra bisognosa di uno stopper anziché di un “falso nueve” (definizione di Trinchieri).
PUNTELLARE LA DIFESA
Il cambio Spencer per WCS è la prima mossa stabilita in funzione delle risultanze degli “analytics”, le statistiche avanzate che rappresentano la chiave di interpretazione e lettura dello scibile cestistico biancorosso. A dispetto di numeri individuali non disprezzabili (9,7 punti e 8,4 rimbalzi), Cauley-Stein non è il giocatore capace di riempire il serbatoio del contropiede biancorosso che l’OJM sognava dopo averlo ingaggiato come colpo finale del mercato. Varese non è solo ultima nei punti subiti (92,4 di media), ma è in fondo a troppe classifiche di rendimento difensiva (ultima nei recuperi, penultima nella percentuale da 2). Non è solo responsabilità di WCS, vista la scarsa fisicità diffusa in tutti i ruoli, e la modesta pressione sulla palla (o capacità di contenere le penetrazioni) degli esterni. Che Cauley-Stein non fosse più quello di Sacramento o Dallas lo si vedeva ad occhio nudo paragonando la sua silhouette attuale a quella del 2020: almeno 10 chili in meno di tono muscolare, e il dinamismo paragonato da Alessandro Mamoli a quello di Victor Wembanyamba “disperso” insieme a quei muscoli. Ma per nascondere i limiti difensivi di guardie ed ali, Varese ha bisogno d’altro.
L’UOMO GIUSTO ?
Da qui la scelta di Spencer, “attenzionato” da settimane affondando il colpo nei giorni scorsi anche grazie ai buoni uffici di Marco Legovich. Ossia colui che lo aveva allenato nel 2022/23 a Trieste, ricavandone un contributo “onesto” (8,2 punti più 7,9 rimbalzi e 1,0 stoppate) in una squadra a trazione posteriore come l’attuale OJM. Al centro del 1994 non verranno chiesti punti, o comunque dovrà sudarseli tra balzi, corse e rimbalzi offensivi come Tariq Owens. Ma soprattutto blocchi e presenza difensiva, mettendo il corpo sulle penetrazioni: con qualche canestro facile concesso in meno e qualche rimbalzo in più, Varese potrà aumentare il ritmo e tornare a spingere in contropiede. Per gli analytics, più sale la “pace” e più trovi tiri facili. Per chi guarda il basket, più questa squadra corre e più chances ha di nascondere i suoi limiti strutturali di playmaking e fisicità.
BASTERÀ ?
Il centro statunitense ha chiuso solo 5 giorni fa la sua avventura in Messico, dove aveva firmato un “contrattone” ad agosto, producendo 5,8 punti e 5,4 rimbalzi con i Libertadores de Queretaro (eliminati 2-4 nelle semifinali playoff dagli Astros de Jalisco). La firma del contratto consente l’avviamento delle pratiche del visto necessario per il tesseramento: improbabile che si riesca a tesserarlo in tempo per la sfida di mercoledì prossimo in FIBA Cup contro Leiden (termine le 18 di lunedì). Spencer debutterà dunque nel derby del 17 dicembre contro Milano: basterà per puntellare la difesa e far svoltare l’OJM, insieme all’auspicabile ritorno a fine dicembre di Sean McDermott? Col nuovo pivot, l’OJM ha “speso” il sesto di 7 visti disponibili per gli extracomunitari. Per la burocrazia, avrà almeno ancora una cartuccia da sparare, in caso di necessità.
CAULEY-STEIN IN CAMPO CON LE VALIGIE PRONTE
L’ufficialità di Sklyar Spencer ritarda, dov’è l’arcano? Nel differimento della mossa di mercato, che imporrà all’OJM di giocare domenica a Brindisi (e magari anche mercoledì prossimo contro Leiden) ancora con Willie Cauley-Stein come centro titolare. E quindi si attende ad annunciare, anche se ormai è il segreto di Pulcinella...Questione di sensibilità nei confronti del pivot del Kentucky, col quale per ora nessuno ha affrontato l’argomento, sebbene le frequenze di “radio-mercato” veicolavano la notizia già da lunedì. All’atto pratico, Varese giocherà una partita delicatissima per le sue prospettive salvezza con un giocatore al quale ha preparato le valigie da mettere sul pianerottolo. Al momento pare impensabile, a meno di una ricollocazione in altro club, una risoluzione consensuale con un giocatore che solo un mese e mezzo fa aveva portato sotto le Prealpi moglie e tre figliolette. In ogni caso l’OJM chiederà a “WCS” l’ultimo sforzo - o il penultimo, considerando la tappa con Leiden – confidando in una professionalità che, a dispetto dell’atteggiamento in campo, è stata sempre ottimale. Oggi la squadra si allenerà al completo, compresi Ulaneo e Matteo Librizzi, in vista della partenza per domani verso la Puglia. Dove comunque, a meno di tracolli clamorosi, non pare essere snodo decisivo per la posizione di Tom Bialaszewski. Il cambio di pivot serve anche per aiutare il coach di Buffalo, che avrà diritto alla prova d’appello con un lungo più “algoritmico” di “WCS”. Perchè a scanso di equivoci, e al di là dei limiti caratteriali di “coach B”, il problema è tutto lì: anche se dovesse cambiare il direttore d’orchestra, lo spartito resterà immutabile per decisione dall’alto...
Giuseppe Sciascia
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