
L’Openjobmetis chiude col sorriso il suo sofferto 2024/25, cancellando i rimpianti del passato recente più brillante con una gagliarda prova corale. Hurrà casalingo contro la Trieste dei mille ex per terminare col botto il cammino a Masnago: una vittoria che vale doppio, perché ottenuta contro un’avversaria da playoff e con motivazioni di classifica (ancorché senza Michele Ruzzier). E contro una brigata di ex freschi e freschissimi, ma senza alcun effetto amarcord nelle gambe e nella testa di una Varese frizzantissima a dispetto della salvezza in tasca. Tanti sorrisi e tante emozioni generate dai biancorossi attuali e non dagli ex: che differenza lunare rispetto alla notte del disastro contro Brescia per il ritorno di Giancarlo Ferrero.
Stavolta gli applausi sono tutti per i giocatori di oggi, guidati da un Matteo Librizzi vagamente “Pozzecchiano” in alcune giocate d’istinto del secondo tempo giocato da protagonista quando Mitrou-Long (protagonista del primo) si è rovinato con i falli (4 al 22’ e il tecnico fatale a 3’18” dalla fine). E abbracciato alla fine da Matt Brase, che lo lasciò ragazzo e lo ritrova uomo: l’addio fuori tempo massimo di luglio 2023 non ha intaccato l’affetto di Varese per il coach dell’Arizona, che a fine gara si è mischiato ai tifosi a bordo campo per “battere cinque” ai giocatori dell’OJM (ma sul ritorno a Trieste per il 2025/26 ci sono molti dubbi: la priorità sarà ancora e sempre per la NBA). Molto solido anche Davide Alviti, ex vincente insieme al vice biancorosso Marco Legovich, ma soprattutto un tonante Akobundu-Ehiogu che la cura Kastritis ha trasformato in baluardo (8 rimbalzi e 5 stoppate). E dopo lo 0/8 al tiro a metà gara, i 20 punti nella ripresa di Jaylen Hands mettono il punto esclamativo a una gara che Varese ha vinto con una difesa capace di tenere a stecchetto le stelle avversarie Ross e Valentine.
Sorrisi per l’oggi e promesse per il domani, ripartendo dal nucleo italiano – ancora molto bene Assui in difesa – e soprattutto da Ioannis Kastritis, l’uomo che ha trasformato la “banda del buco” difensiva delle prime 19 gare in un fortino resiliente e resistente? Intanto la vittoria su Trieste legittima a tutto tondo lo scampato pericolo, e per come era la situazione a febbraio non è poco. Ora toccherà alla società cercare di blindare i pezzi chiave (se il prezzo sarà quello giusto): la Varese dell’ultimo terzo di stagione ha il piglio e l’identità giuste per trasformare nuovamente Masnago in un fortino, la continuità la garantisce il ruolo cardine di coach Kastritis. Vedremo quanti dei giocatori usciti tra gli applausi stasera, domenica 4 maggio, faranno parte del progetto 2025/26: il massimo possibile sarebbe 6, ma la differenza la faranno i dettagli economici.
Giuseppe Sciascia
Recommended Comments
There are no comments to display.
Create an account or sign in to comment
You need to be a member in order to leave a comment
Create an account
Sign up for a new account in our community. It's easy!
Register a new accountSign in
Already have an account? Sign in here.
Sign In Now