L'Openjobmetis prova a coltivare sul campo il sogno playoff, ma la società lavora per provare a dare continuità al magic-moment garantito dalla cura Caja. Già in pieno svolgimento la battaglia del grano per definire il budget da utilizzare per costruire la Varese versione 2017-18. L'entusiasmo rigenerato dalle sei vittorie consecutive con tanto di salvezza assicurata non deve far dimenticare i travagli economici dei mesi scorsi e la necessità di far quadrare i conti al termine del 2016-17 (extrabudget di 200mila euro rispetto ai 4,4 milioni iniziali, più 100mila di mancati incassi; si auspica di recuperarne la maggior parte entro il 30 giugno). D'altra parte però il clima di fiducia ristabilito grazie ai risultati del campo fa gioco a chi si sta occupando di reperire i fondi per provare a trattenere lo zoccolo duro della squadra attuale. Per questo la società di piazza Monte Grappa sta provando a stringere con gli sponsor da rinnovare per sapere entro la fine del campionato in corso (la regular season termina il 7 maggio) se c'è disponibilità, e a quali condizioni, per proseguire il rapporto.
Il nodo principale riguarda l'abbinamento con Openjobmetis, sicuramente sensibile - prima in negativo, ora auspicabilmente in positivo - ai risultati del campo da legar- si agli interventi già effettuati e in divenire per dare una veste più aziendale alla Pallacanestro Varese e migliorarne la visibilità del brand. L'azienda di Gallarate, reduce da operazioni che ne hanno aumentato notevolmente la percentuale "flottante" in borsa, potrebbe avere però tempistiche non coincidenti con quelle del club biancorosso, sebbene l'auspicio in piazza Monte Grappa sia quello che la partnership possa proseguire per il quarto anno consecutivo.
E la ricerca del famoso "socio forte" da parte di "Varese nel Cuore"? Al momento le uniche certezze sono quelle di due nuovi consorziati da an- nunciare a breve e altri 4-5 da mettere nero su bianco entro il 30 giugno. Poi non ci sono dubbi sul fatto che uno scambio di vedute tra i vertici del consorzio e Gianfranco Ponti sia plausibile e auspicabile con le medesime tempistiche delle risposte richieste agli sponsor, verificando se esistono punti di contatto sufficienti per l'ingresso di un socio di maggioranza relativa a fianco degli attuali 58 multiproprietari. Ma il concetto è chiaro: prima di pensare a rinnovare i contratti dei giocatori, serve rinnovare quelli degli sponsor e avere certezze relative all'apporto della proprietà. Però se si vuole evitare di disperdere i protagonisti della "resurrezione" delle ultime 5 settimane, partendo da quell'Eric Maynor sul quale Attilio Caja costruirebbe volentieri la Varese futura, servirà la certezza in tempi rapidi di poter contare quantomeno sulle stesse risorse disponibili per la stagione in corso.
Giuseppe Sciascia
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