Prima la Virtus imbattuta, poi Milano a ruota e quindi Varese, con Tortona. La Openjobmetis non si ferma, resta terza in classifica, manda sette uomini in doppia cifra, fa un altro passo avanti verso le Final Eight di Coppa Italia e lancia un incredibile guanto di sfida alla Segafredo che arriverà domenica a Masnago e si troverà di fronte un ambiente più entusiasta che mai. La squadra di Brase passa anche a Verona 98-91, contro una Tezenis mai doma e capace di portare agli ultimi secondi una sfida che a un certo punto pareva decisa.
+14 a 9′ dalla fine, ancora +9 dopo le prodezze di Johnson e Brown, ma a quel punto, col cronometro sempre più vicino allo zero, l’attacco di Varese è andato in tilt. Merito di una Verona sempre più convinta di rientrare, demerito di un paio di fischi assassini, fatto sta che anche questa volta il cuore dei tifosi varesini – tanti all’AGSM Forum – è rimbalzato in gola. Quando poi proprio i due americani hanno balbettato dalla lunetta, lo spettro della beffa in extremis si è fatto concreto ma a quel punto Verona non ha avuto la forza dell’ultimo scatto e Brown, con due liberi, ha davvero chiuso la partita.
Una gara che la OJM a tratti ha dominato e in altri è scivolata: i biancorossi hanno cavalcato mani caldissime soprattutto nel primo tempo chiuso a quota 59 e hanno tenuto percentuali ottime dall’arco (42% alla fine), un’arma che nelle ultime uscite era un po’ spuntata. Tanto merito ce l’ha Tomas Woldetensae, MVP a mani basse (19 punti e 5/8 da 3 in appena 23′), anche se poi Brase l’ha tenuto a sedere nel finale. L’azzurro è stata una variabile non controllabile dalla Tezenis che, dal canto suo, ha messo in mostra uno scintillante duo formato da Cappelletti e Anderson. Il play italiano ha stravinto il duello con Ross, poi fuori per cinque falli (sul quinto, citofonare Paternicò…) ma non è bastato perché Varese a lungo andare ha trovato risorse un po’ da tutti i suoi uomini.
Anche Owens, svagato a lungo, alla fine si è fatto trovare pronto (11 punti), nonostante un Caruso sempre più concreto e protagonista in mezzo all’area. La OJM ha dato l’impressione di poter sempre creare dei parziali pesanti (quello di fine secondo quarto su tutti) e in questo modo ha preso tra le mani l’inerzia della partita sostenuta da un gran tifo della curva e dei varesini sparsi per le tribune. Poi però, come già detto, questa squadra sa essere imprevedibile per gli altri e anche per sé: il bilancio comunque è di nuovo positivo e la classifica scintillante è lì a dimostrarlo. Ah, si è perso ancora a rimbalzo ma come dice Brase, “non diventeremo più alti” in futuro. E comunque, quando ogni possesso si è fatto pesante, dalle parti del ferro i biancorossi si sono fatti rispettare. Brase ha detto anche che non capiterà spesso di vincere con largo margine ma di questo, caro coach, ce n’eravamo già accorti noi e l’ordine dei cardiologi della provincia di Varese. Però almeno si soffre per una giusta causa e, a quanto pare, alla fine si vince pure. Ora la Virtus, a Masnago, domenica prossima: cosa si inventeranno i biancorossi per allungare un sogno?
PALLA A DUE
Torna dopo vent’anni il match tra Scaligera e Varese in un palasport non molto pieno ma con parecchi tifosi arrivati da Varese, in gruppo o alla spicciolata. In tribuna anche lo sponsor Rosario Rasizza di Openjobmetis.
Sul campo coach Matt Brase conferma il quintetto classico con Reyes a partire dalla panchina; Ramagli fa esordire il tiratore Bortolani e affida al regia all’italiano Cappelletti. Holman, in dubbio alla vigilia, è a referto e sarà regolarmente in campo.
LA PARTITA
Q1 – Primo quarto da mani bollenti e possessi rapidi. La prima a scappare è la Tezenis che tocca il +4 (bene Cappelletti), poi però Varese si scatena dall’arco: 4 triple con 4 uomini diversi e la successiva schiacciata di Reyes vale il 15-20. Verona risale ma c’è nuovo break ospite con 9/9 dalla lunetta e prima della pausa, dopo nuovo rientro gialloblu, è Woldetensae a confezionare il 30-34.
Q2 – I ritmi non rallentano alla ripresa del gioco, anzi… Varese tiene la testa avanti (solita tripla di Ferrero in risposta a Holman) ma in difesa concede troppo spazio e così Cappelletti e un bel taglio di X. Johnson ridanno il vantaggio alla Tezenis. La OJM a questo punto capisce l’antifona: Jaron Johnson diventa protagonista a partire dalla retroguardia e dà una spinta anche per l’attacco: negli ultimi minuti i biancorossi accendono il turbo e arrivano al +10 della pausa lunga con – anche – una tripla di Owens e l’ultima serpentina vincente di “Nino”: 49-59.
Q3 – Botta e risposta continuo a inizio ripresa e a Varese va bene così perché il divario resta piuttosto consistente. Ross però non è in serata, si carica di falli e soffre Cappelletti che, implacabile riavvicina i suoi con punti e assist. Proprio Colbey però si aggrappa all’orgoglio, guadagna qualche fallo e muove il punteggio dalla lunetta, e pure Reyes aggiunge liberi che tengono la OJM con la testa davanti nonostante i tentativi veneti, quasi un presagio di quanto accadrà più avanti. Alla mezz’ora è 70-78.
IL FINALE
Varese entra nel quarto periodo alla grandissima: tripla di Wolde e canestro di Ross per il +13. Timeout di Ramagli che da lì a poco ne dovrà chiamare un altro perché anche Ferrero spara e colpisce dall’angolo con la OJM che per un istante tocca pure il massimo vantaggio (74-88). Verona si riorganizza, sfrutta qualche palla persa biancorossa e colpisce con Anderson. Ross lascia il campo per un quinto fallo che appare inventato (cade lui, gli danno sfondamento) e a questo punto Varese tentenna sotto i colpi di Smith. Sul +4 però Johnson (da 3) e Brown dal palleggio compiono due capolavori e questa volta la pratica sembra chiusa. Mai previsione è più sbagliata: la OJM non segna più e subisce Cappelletti e Anderson che, poco dopo, grazia Varese con una palla persa. Quando i biancorossi finalmente si presentano in lunetta è psicodramma: 1 su 2 di Brown, 0 su 2 di Johnson che litiga col pubblico. Quando però Verona spreca un altro attacco, Brown non sbaglia i personali e chiude la serata sul 91-98.
Damiano Franzetti
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