La Openjobmetis resta aggrappata al quinto posto in classifica grazie a una vittoria tanto sudata quanto pesante contro una coraggiosa Tezenis Verona. 98-94 il punteggio finale per i biancorossi di Brase, costretti a un lungo inseguimento coronato solo in avvio di ultimo periodo. Da lì in avanti è stata una sinfonia varesina, perché Ross e compagni una volta preso il comando non lo hanno più mollato facendo valere le proprie qualità.
Per la OJM si tratta della tredicesima vittoria in questo campionato, un successo che tiene la squadra in pienissima zona playoff: i punti di distacco rispetto alla “linea” restano quattro (perché Venezia continua a risalire) ma alle spalle dei biancorossi c’è anche chi perde colpi. Settimana prossima a Treviso ci sarà un vero e proprio esame di maturità per provare a dare un’ulteriore botta alla classifica.
Ma se ne parlerà tra sette giorni: oggi è giusto celebrare una vittoria “sporca”, arrivata dopo un avvio da incubo forse figlio della partitaccia di Sassari che ha lasciato qualche scoria nelle gambe e nella testa. Merito anche di Verona, arrivata a Masnago senza timori e pronta ad allungare la difesa fin da subito per ridurre lo spazio di pensiero e di azione di Ross. Brava, anche, la Tezenis a colpire con quelle armi che Varese non utilizza – il post basso di Smith e i tiri dalla media – e così ai padroni di casa è servito un Woldetensae in formato deluxe per restare in partita nel secondo periodo (14 punti nel quarto, 11 consecutivi).
Dopo la pausa, come a Napoli e con Pesaro, Varese ha trovato maggiore convinzione in attacco perché i pretoriani di Brase – Ross e Johnson, meno Brown – hanno iniziato a fare canestro limando lo svantaggio e mettendo sale sulla coda della Scaligera che piano piano ha fatto calare il suo impatto sul match. Finendo poi nell’ultimo periodo per subire il sorpasso e per farsi respingere da un Owens scatenato: quattro le stoppate di Tariq nei 10′ finali, determinanti nel creare il break poi mantenuto sino al termine.
Brase, per l’occasione, ha asciugato al massimo le rotazioni (solo otto in campo) spremendo i titolari che, nonostante l’avvio difficile, hanno chiuso tutti in doppia cifra. Una festa cui si è aggiunto un buon Caruso per un totale di sei uomini sopra i 10 punti e per un “centello” stavolta solo sfiorato. Ma significativo dopo la magra di Sassari: insomma, Varese c’è ancora, corre e segna come prima della trasferta sarda, è pronta a cogliere ogni occasione per centrare l’obiettivo-playoff.
LA PARTITA
Q1 – Nel primo quarto si rivede la cattiva versione della Openjobmetis vista a Sassari. Varese segna 2 punti nei primi 5′, si risveglia con una tripla di Brown ma poi torna a dormire senza trovare contromosse a Smith. Il pivot ospite attacca dal post basso, la OJM non raddoppia e lui va a nozze con 9 punti in fila. Il 15-27 del primo periodo è giusto e significativo.
Q2 – Se però non si compie lo psicodramma è merito di Caruso e soprattutto di Woldetensae: il pivot è utile al posto di Owens, l’ala è devastante e mette in campo minuti di onnipotenza. 11 punti di fila con tre bombe e una schiacciata, 14 nell’intero periodo e un inseguimento che inizia a farsi concreto. Tomas non basta a sorpassare perché Bortolani, ma anche Davis, tengono avanti la Tezenis sino alla pausa: 43-49.
Q3 – I tifosi hanno comunque ripreso colore e iniziano a credere in una fotocopia della partita di Napoli. Per un po’ questa rimane un’illusione perché Varese si avvicina più volte ai battistrada ma poi spreca i palloni del riaggancio pagando a caro prezzo ogni tentativo sfumato. Le note positive vengono da Ross e Johnson che riemergono in fase d’attacco ma anche da Owens più concreto, anche nel mascherare i problemi di falli di Caruso. Anderson però sale di tono e al 30′ è 73-76.
IL FINALE
A questo punto però il sorpasso diventa una condizione necessaria e giunge, finalmente, quando Brown apre il fuoco dall’angolo (81-80). Markel ci prende gusto e raddoppia per il +5 e allora Verona prova a usare la sua arma fino a lì migliore, palla a Smith. Però Ramagli non ha fatto i conti con Tariq Owens, spiritato: tre stoppate del pivot nell’arco di pochi attacchi veronesi aiutano la OJM a scavare un break che la Tezenis non richiuderà più. Ross tentenna dalla lunetta ma allo stesso tempo ritrova le antiche serpentine vincenti, Johnson aggiunge una tripla fuori dagli schemi e Varese tocca anche il +10 prima di pasticciare nei possessi finali. Ma il margine è sufficiente per non tremare e la tripla di Cappelletti serve a certificare il 98-94 finale.
Damiano Franzetti
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