
La Pallacanestro Varese evita di alzare i toni dopo l'incidente di domenica notte tra Claudio Coldebella e un gruppo di Arditi. Non avrà conseguenze extrasportive il confronto tra un drappello di ultras e il direttore generale della società di piazza Monte Grappa avvenuto in tarda serata al rientro del pullman della squadra dalla trasferta di Cremona. La scintilla era scoccata nell'immediato dopo partita del PalaRadi quando il dirigente veneto aveva replicato agli attacchi personali rivoltigli da alcuni supporters biancorossi. Questione di attimi, almeno sul campo; quando però la comitiva biancorossa è arrivata a Varese, una quindicina di ultras è salita sul pullman dopo l'apertura delle porte affrontando Coldebella con attacchi verbali (ma si sarebbe giunti anche al contatto fisico). Attilio Caja e alcuni giocatori sono intervenuti per riportare la calma, tornata col contributo dell' arrivo di due volanti della polizia di Stato. Dopo trenta minuti, poi, un esponente degli Arditi è tornato sul posto ed ha avviato un dialogo con il d.g biancorosso dopo il quale l'episodio è stato circoscritto a una sorta di incomprensione, ricucendo lo strappo del post-partita di Cremona che non avrà strascichi di natura giudiziaria.
Eccessi certamente evitabili per un ambiente che ha bisogno di compattezza e serenità per superare il momento difficile generato dai risultati della squadra: lo ha ribadito la società attraverso una nota stampa emessa in serata, nella quale - al di là della condanna "di episodi che vanno contro i valori di cui la Pali Varese si fa portavoce quotidianamente" - esprime la posizione condivisa dal CdA sull'accaduto. «Chiunque ha il diritto di manifestare il proprio pensiero con ogni mezzo a sua disposizione, purché questo non ecceda in un atto violento che vada a ledere la sicurezza di chi, ogni giorno, lavora duramente per il bene della società. E prioritario che tutta Varese si dimostri capace di reagire a questa contingenza, sia attingendo dalle sue risorse tecniche e societarie, evitando ogni forma di reazione che potrebbe essere distorta nelle finalità» - il messaggio della dirigenza biancorossa, che chiede compattezza di tutte le componenti del "sistema Varese" attorno alla squadra, «affinché tutte le risorse a disposizione vengano rivolte al superamento delle attuali difficoltà. Siamo tutti stati testimoni di ciò che questa stessa squadra è in grado di produrre sul piano della qualità. E tutti siamo convinti che possa tornare ad esprimerlo. Le problematiche esistenti saranno affrontate al nostro interno, a salvaguardia del bene comune della Pallacanestro Varese. E non sarà consentito a nessun esterno di poter essere elemento di disturbo». Infine la società ha deciso di cogliere spunto dall'accaduto per inaugurare nuove politiche per i giovani attraverso iniziative di scuola di tifo: «Alla luce degli episodi accaduti la società ritiene indispensabile che entro l'inizio della nuova stagione, il CDA prenda tutte le iniziative necessarie per veicolare finalità sportive ed educative attraverso lo sport».
Giuseppe Sciascia
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