
L'Openjobmetis non inverte la rotta a Capo d'Orlando. La compagine di Paolo Moretti incassa la nona sconfitta nelle ultime 10 gare sul campo della rivelazione Betaland: la reazione si vede sul piano del carattere e dell'atteggiamento, ma non su quello del gioco, con l'ormai consueta asfitticità offensiva che inchioda Varese al penultimo posto di una classifica cortissima. I prealpini pagano il gelido 6/24 dall'arco in una partita nella quale hanno provato a costruire gioco con lucidità, ma troppo spesso hanno sparato sul ferro il frutto di esecuzioni diligenti.
Crisi di gioco o di fiducia per una squadra che rispetto ad altri naufragi esterni senza reazione ha quantomeno provato a lottare fino in fondo, senza però trovare la chiave di sblocco del suo attacco? Visto l'impasse balistico generale avrebbe fatto comodo Melvin Johnson, costretto a dare forfait in extremis a causa di un infortunio manifestatosi nella mattinata di ieri e che lo ha aggiunto alla lista infortunati a fianco di Campani. Nella serata in cui i biancorossi hanno "spremuto" 9 miseri punti con 2/15 totale dalla coppia Avramovic-Cavaliero, il rookie statunitense - pur se in discussione -poteva dare alla manovra la pericolosità perimetrale totalmente mancata all'appello.
Evidente che il problema principale resta la mancanza di una "prima punta" che garantisca punti e personalità a metà campo: non bastano i segnali positivi trasmessi da un Maynor più efficace con meno palleggi (4/8 al tiro e 6 assist) per accendere la luce in un attacco more solito povero di alternative alle soluzioni in post basso o in penetrazione di Eyenga. Che però è stabilmente sfidato al tiro da fuori da ogni difesa d'Italia e d'Europa (0/4 a fronte del 7/9 da 2 e 5/6 ai liberi), e in una squadra dove i contropiedi si contano sulle dita di una mano non ha atout tecniche sufficienti per essere il "primo violino". La necessità di un correttivo per risolvere il primo e più evidente problema tecnico è acclarata ormai da qualche settimana, ma il mercato continua a "ristagnare" non per cattiva volontà del club - e nella settimana entrante coach Moretti dovrà continuare a fare il fuoco con la legna che ha.
Restano gli spunti positivi sul piano della capacità di reazione di fronte ai soliti blackout legati a banali errori offensivi costati contropiedi sanguinosi al cospetto di una Betaland che ha avuto protagonisti a sorpresa come Iannuzzi ed Archie nella serata in cui i cambi difensivi hanno tolto la luce del canestro al temuto Fitipaldo e i padroni di casa hanno perso dopo 6' il pivot titolare Delas per un problema muscolare. Ma alla lunga è stato quasi un vantaggio: Varese non ha più servito Anosike dopo una partenza esaltante, al contrario Capo d'Orlando ha fatto la partita con un ottimo Iannuzzi (artefice del 36-27 del 15 ') e l'atipico Archie (15 punti nella ripresa) da "finto pivot" per il 59-47 del 28'. Mentre gli ospiti non hanno mai capitalizzato il vantaggio fisico, subendo al contrario a rimbalzo (32-41). Ed anzi la rimonta finale è arrivata quando Moretti ha giocato la carta dei 4 o 5 piccoli, ricucendo sul 62-56 del 36': ma quando il ferro ha respinto o addirittura sputato le triple della speranza (due volte errore per il possibile meno 3), Capo d'Orlando ha chiuso i conti con Tepic. Oggi si torna in palestra per preparare gli assalti ad Oldenburg e Cantù: serve dare corpo alla reazione d'orgoglio del PalaFantozzi, spezzando il cerchio della negatività in attesa di buone notizie dal mercato. Ma senza una vittoria scaccia-crisi, spezzare il circolo vizioso della negatività è davvero impresa improba...
Giuseppe Sciascia
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