Oltre ventun’anni dopo, la Pallacanestro Varese torna a vincere sul parquet della Fortitudo Bologna. Certo, i biancoblu per lungo tempo non sono stati in Serie A, ma fa una piacevole impressione accostare il successo di allora – con i Meneghin, i Pozzecco, i Mrsic e i De Pol in campo – a quello di stasera. 83-88 il risultato, con la Openjobmetis che riesce a mettere nel sacco la Lavoropiù (beh, ci starebbe un premio partita dello sponsor…!) risalendo anche da uno svantaggio rilevante, 67-58 a 11′ dalla fine.
L’impresa, tra l’altro, arriva in una serata non certo scintillante per Scola (favoloso in avvio, poi basta): una delle firme principali è dell’altro veterano, Toney Douglas (20 punti), però è con le ali che i biancorossi spiccano il volo decisivo. Arturs Strautins e Niccolò De Vico sono protagonisti, ognuno a modo proprio, dello sprint vincente: il primo gira l’inerzia a rimbalzo, il secondo pianta due proiettili da 3 punti nel cuore di una Fortitudo che, quando la palla si è fatta bollente, ha iniziato a balbettare, vedi anche il misero 52% ai tiri liberi.
A proposito di numeri, va subito sottolineato che la squadra dell’esordiente Bulleri riesce a cavarsela nonostante due statistiche negative, evidenti anche senza avere in mano il foglio con i dati. La prima è quella dei rimbalzi offensivi, specialità in cui Bologna domina (18-8) e motivo per cui l’Aquila prima regge l’urto, poi scappa in avanti. La seconda è quella delle palle perse: troppe le 16 concesse (a dai biancorossi che anche nel finale offrono un paio di regali con cui la Lavoropiù resta in vita, doni per altro non sfruttati a pieno.
E allora come ha fatto la Openjobmetis a “girare” il match a proprio favore? Senz’altro tirando molto bene dall’arco (17 su 34), selezionando anche in modo eccellente le conclusioni: è difficile ricordarsi una forzatura al tiro pesante, segno che la palla sta viaggiando molto bene tra le mani dei Bulleriani. E poi chiudendo bene la difesa, almeno nel quarto finale: appena 16 i punti concessi all’attacco biancoblu, privo del bomber Banks ma ugualmente ricco di punti nelle mani. Insomma, quando è suonata la campana dell’ultimo giro, Varese non ha fatto sconti ed è andata a prendersi un successo meritato, che la proietta incredibilmente (visto anche il valore delle avversarie) in testa alla classifica dopo due turni. E il prossimo è quello da non fallire per antonomasia, perché a Masnago arriva Cantù: non vediamo l’ora.
PALLA A DUE
Un migliaio abbondante di tifosi in tribuna alla Unipol Arena per una sfida dal sapore storico e dalle tante storie incrociate. Un peccato non avere uno dei protagonisti designati, Adrian Banks, a referto ma senza nemmeno togliere la tuta per la forte botta alla mano patita con Roma. E chissà quando avrà sofferto da casa Giancarlo Ferrero, rimasto a Varese dopo il tampone positivo al coronavirus così come il vice allenatore Cavazzana. Sul parquet, sfida tutta italiana in regia con Fantinelli e Ruzzier. Affascinante il duello sotto i tabelloni tra Scola e Happ, tutti abili e arruolati gli altri.
LA PARTITA
Q1 – Un meraviglioso Luis Scola firma il periodo di apertura, con 10 punti tutti di classe e con una leadership che i compagni percepiscono e sfruttano. La Openjobmetis è una macchina perfetta al tiro: 29 punti in 10′ con due rasoiate di Jakovics per l’allungo, cui replica Whiters. Il parziale è quasi stretto, 22-29 alla sirena numero 1.
Q2 – Il tiro pesante è caratteristica che rimane nel secondo periodo, quello in cui Varese prima scappa al massimo vantaggio (Scola per il 28-37 del 14′) con bell’impatto di De Nicolao, e poi si fa risucchiare con un parziale di 10-0 immediato, nel quale spicca la netta superiorità a rimbalzo d’attacco dei felsinei. Di buono c’è che la OJM non si fa scappare i rivali, chiudendo sotto di 2 alla pausa, 45-43.
Q3 – Questo è il periodo in cui la Lavoropiù prova ad agguantare il match: si va avanti spalla a spalla per lungo tempo (lampi di Douglas, Strautins e bel cesto di Ruzzier), poi però Whiters e soci trovano un altro break di 7-0 con cui consolidano un vantaggio arrivato anche a +9. Ancora Toney, nel finale, limita i danni: 67-62
IL FINALE
I ragazzi di Bulleri riescono a non perdere l’aggancio grazie a un tap in schiacciato di Morse e ai tiri da lontano di De Nicolao e Douglas. Il pareggio non è un sogno, Douglas e Ruzzier lo acciuffano con altre triple a segno (76-76): è qui che Varese riesce anche ad aumentare i giri in difesa, concedendo anche qualche libero che peraltro la Fortitudo non riesce a sfruttare. Strautins a rimbalzo fa la voce grossa e aggiunge anche punti, ma sono soprattutto due bombe di un glaciale De Vico a dare la spallata alla partita. La Effe si incarta, trova qualcosa – ma non tantissimo – da Happ che pure irretisce Scola, da Aradori arrivano più forzature che punti e così Varese può respirare nonostante un paio di palle perse sanguinose. Quando però i biancorossi saltano il pressing bolognese e Strautins può infilare i liberi della sicurezza, nella ridotta comitiva della Openjobmetis può scatenarsi la festa.
Damiano Franzetti
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