
C’è modo e modo di festeggiare una salvezza, arrivata anche per la matematica (con Scafati KO con Treviso), alla terz’ultima giornata dopo aver visto in più occasioni le fiamme dell’inferno. La Openjobmetis, probabilmente, ha scelto il modo peggiore: farsi cioè sculacciare dalla Virtus in quella che rimane una delle classicissime della Serie A del basket italiano. Alla Segafredo Arena il tabellone finale è impietoso, 104-67, e il quarantello non arriva giusto perché Jaylen Hands infila una tripla dall’angolo a una manciata di secondi dalla fine. Ma il divario resta oceanico e stride anche con un approccio alla partita positivo da parte di Varese.
Dopo un quarto d’ora positivo però, i biancorossi vengono stritolati dalle Vu Nere e non riescono più a reggere i ritmi imposti dagli uomini di Ivanovic, oggi più che mai concentrati su un finale di stagione che deve ancora assegnare il primato in classifica e soprattutto vivere un tabellone playoff che Bologna vuole prendere di petto.
Intendiamoci: i padroni di casa in questo momento appaiono ingiocabili, almeno per avversarie del livello della OJM. L’eliminazione dall’Eurolega ha permesso di sfoltire la rosa e aumentare ai massimi la concentrazione sul campionato: la difesa di alto livello, la precisione al tiro, la capacità di girare palla con incisività sono tutte armi che la Virtus ha messo in mostra rendendo inefficaci le difese varesine. E in questo contesto la sconfitta è comprensibile. Però, con 18 palle perse (alcune delle quali per troppa superficialità) e tanti errori anche non forzati, il crollo è stato fragoroso e ha rasentato la figuraccia.
Ora al traguardo mancano due sole partite, in casa con Trieste e in trasferta a Venezia. Incassare almeno un’altra vittoria renderebbe più meritata la salvezza, finora arrivata soprattutto per demeriti altrui (a proposito: complimenti a Pistoia, ancora viva e vincente al Taliercio…). L’obiettivo è quello, anche se le parole di Kastritis (che invitava ai suoi a giocare come se il match di Bologna valesse in chiave playoff) per la prima volta sono state disattese. Vedremo se almeno il congedo da Masnago sarà più piacevole.
PALLA A DUE
Senza Alex Tyus, tornato in Israele, torna a referto Justin Gray in quota USA per Varese ma la sua presenza in campo durerà meno di 20”. Il quintetto di Kastritis però è il solito degli ultimi tempi, con la cavalleria Assui-Alviti in ala. Ivanovic affida ad Hackett la regia e tiene inizialmente seduto Shengelia dando spazio a Polonara, unico ex di turno. Prima del match, oltre al partecipato minuto di silenzio per Papa Francesco, arriva anche la notizia più importante: Scafati ha perso con Treviso (87-92) e Varese è salva senza giocare.
LA PARTITA
Q1 – Avvio con tanti errori e pochissimi canestri. Una canestro di Hands e la prima tripla di Alviti valgono il 5-1 iniziale per Varese mentre la Virtus litiga costantemente con il canestro. Da metà quarto in poi le cose migliorano per entrambe: Mitrou Long – uscito in avvio per un colpo, poi medicato – inventa un paio di prodezze che tengono la OJM avanti alla prima pausa, 13-17.
Q2 – La riscossa della Segafredo è immediata: subito break di 14-0 che il timeout di Kastritis non riesce a stoppare con Belinelli e Shengelia esperti protagonisti. Poi una tripla in corsa di Alviti sui 24” ridesta l’attacco di Varese che grazie al suo fromboliere riaggancia anche la parità sul 28-28 a metà periodo. A quel punto però la Virtus affina la precisione delle sue bocche da fuoco e scappa di nuovo: tre triple in un minuto stroncano di nuovo i biancorossi, con Polonara nuovo padrone della partita. E con Morgan che a fil di sirena segna dall’arco nonostante una difesa Super-Attack di Bradford, 45-30.
Q3 – L’intervallo non cambia le carte in tavola perché anche Clyburn decide di mettere un’impronta decisa sul match. Altro 9-2 bianconero in avvio di periodo e altra discesa al piano di sotto della OJM che si aggrappa al più giovane, Assui, per muovere il punteggio. Ma è poca roba di fronte alla marea bolognese dove in tanti arrivano presto in doppia cifra. Varese invece al 30′ è ancora senza tiri liberi tentati, anche perché attacca davvero poco il canestro; gli arbitri però ignorano una trattenuta di Cordinier su Hands (che aveva rubato palla) parsa solare e da sanzionare. Un episodio che, comunque, non incide e l’80-50 della mezz’ora è ampiamente indicativo.
IL FINALE
Il primo tiro libero arriva per il fallo tecnico a Pajola dopo una palla praticamente persa da Mitrou Long. Varese ha qualche sprazzo da Librizzi ma la Virtus non fa sconti, tocca il +40 alimentando Diouf e Akele sotto canestro. Alviti saluta con il quinto fallo, una situazione che ne ha condizionato la serata; Hands riporta i suoi sotto i 40 di scarto che, però, si ripresentano nel finale. Di nuovo Jaylen trova l’ultimo tiro da 3 e fissa il 104-67 di una serata che ricorderemo solo per il risultato di Scafati-Treviso, non certo per quanto offerto dai biancorossi.
Damiano Franzetti
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