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Openjobmetis, stavolta è un’ovazione: Napoli travolta, passo avanti salvezza


simon89

Dopo aver ingoiato tanti bocconi amari, dopo aver ricevuto qualche complimento non accompagnato da due punti in classifica, la Openjobmetis può godersi una serata con sorrisi e applausi e un abbraccio totale con il suo pubblico. Messa alle strette dalla vittoria di Pesaro all’ora del caffé (a Sassari), la squadra di Bialaszewski si scuote travolgendo 113-79 una Napoli sì in caduta libera ma ricca di talento e di qualità.

Pregi, quelli della Gevi, che finiscono completamente diluiti sotto il diluvio di gioco e di canestri scatenato, una volta tanto, da Varese. McDermott e compagni tirano con il 68% da 2 punti, con il 49% da 3, mandano sei uomini in doppia cifra, dieci (su dieci) a referto e confermano che le prove con Tortona e ancor di più Brescia erano davvero sintomo di una crescita. Che, però, andrà consolidata anche nelle prossime uscite, perché la salvezza è ancora in ballo e perché la gente di Varese si merita uno sprint vincente.

Tutti bravi, nel tardo pomeriggio varesino: la squadra di Bialaszewski – gestione senza incertezze, la sua – parte forte, regge i tentativi di spallata portati dai campani, torna davanti saldamente e poi dilaga, con Napoli che al contrario non è solo alterna nel gioco ma crolla dal punto di vista della disciplina con Ennis che si fa cacciare per doppio antisportivo (su Mannion) e con Owens che incredibilmente litiga con tutti i 4.171 tifosi presenti – era stato applaudito fino a lì – aizzando la gente dopo un avvio di zuffa tra i due playmaker. Problemi loro, mentre Varese si toglie per lo meno qualche etto di paura dalle spalle in vista di due trasferte che potrebbero valere tutto o far ripiombare la squadra nella palude.

Decisivo, nel cambio di passo della OJM, Nico Mannion: dopo un primo tempo oggettivamente scarno, il Red Mamba torna a onorare il proprio soprannome ingaggiando e vincendo la guerra con Ennis e tornando a trascinare la squadra, come ci si aspetta. Prima di lui ci avevano pensato Moretti, McDermott e Brown, con quest’ultimo che tiene un po’ tutti con il fiato sospeso dopo uno scontro fortuito con Sokolowski. Di buono c’è che Gabe è rientrato, seppure per poco, nella ripresa con una fasciatura evidente al ginocchio: ora riposo e terapie per averlo a disposizione a Scafati. Bene anche Woldetensae che si è ripreso minuti a manciate con una prova convincente tanto quanto quella di Ulaneo, gladiatore (ed espulso alla fine, dalla panchina). “Vi vogliamo così”, canta Masnago all’unisono ed è proprio vero: la strada è tracciata. Ora però andrà percorsa fino in fondo per non fare sfumare queste emozioni.

PALLA A DUE

Dopo tanti match considerati “tutto esaurito”, a Masnago si va a circa quota 4.200 per il match cruciale contro la GeVi Napoli, reso ancora più pesante dalla vittoria di mezzogiorno di Pesaro a Sassari. I tre ex di turno (applausi per De Nicolao e Owens, qualche fischio per Brown alla presentazione) sono tutti nel quintetto partenopeo insieme a Sokolowski e Zubcic; soliti 5 per Bialaszewski che rispetto alla coppa reintegra Gilmore e Okeke a referto. Premiato, prima del match, Ennio Lorigiola che da 50 anni dà una mano alla società e ha composto migliaia di scritte sul vecchio segnapunti manuale.

LA PARTITA

Q1 – Openjobmetis ispirata in uscita dai blocchi: 3/3 dall’arco con tre giocatori differenti e 9-5 subito ricucito da Owens (2+1 con proteste per presunto sfondamento). Tra i primi ad accendersi ci sono il Brown varesino e Moretti ma non bastano per orchestrare un break perché dalla parte opposta Owens sfrutta centimetri e rapidità mentre Ennis si fa strada di forza contro i piccoli varesini. Entra anche Gilmore ma il primo assaggio è disastroso; alla prima pausa Varese comanda di un punto, 27-26.

Q2 – Ennis in percussione e Pullen dall’arco danno il +3 alla Gevi che però non andrà oltre perché Mannnion trova una tripla che è un piccolo antipasto di quello che verrà. Anche Brown si conferma in palla mentre Woldetensae esplode una tripla del +8 che costringe Milicic al timeout. Sarà, questo, un distacco da cui gli ospiti non riusciranno a risalire anche perché Ulaneo dà una bella mano sotto i tabelloni. Prima della pausa, impatto tremendo e fortuito tra Sokolowski e Gabe Brown che restano a terra un momento, per poi andare a farsi medicare. Pullen, sulla sirena, sigla il 54-43 ma Varese appare in controllo.

Q3 – L’avvio del terzo periodo vede una Varese affrettare qualche conclusione di troppo ma Napoli non ne approfitta del tutto, anche perché Brown – fasciato alla gamba – regge in difesa contro Zubcic prima di sedersi definitivamente. Passato un momentino difficile, riecco Mannion a dare seguito alle cose buone viste dalle parti di McDermott. Gli ospiti restano a galla soprattutto con Owens, letale in area, ma a conti fatti (ovvero sulla sirena) la OJM – con Nico ormai in gas – rosicchia ancora qualcosina, 75-63.

IL FINALE

La partita si chiude subito dopo l’intervallo. Mannion subisce sfondamento da Ennis che per tutta risposta prende Nico per una gamba. Accenno di rissa (antisportivo al napoletano) nel quale Owens prima fa da paciere tra i due litiganti poi, incredibilmente e in modo insensato, si mette ad aizzare il pubblico da solo in mezzo al campo, agitando le braccia e portando la mano all’orecchio, Fallo tecnico inevitabile e Varese che tra i liberi e il possesso seguente sfora il +15. Ancora: Mannion con il sangue agli occhi ruba palla a Ennis che lo ferma, fallo non cattivo ma non sulla palla, secondo antisportivo ed espulsione automatica. Si gioca in una bolgia vera e propria ma Napoli stavolta è in campo solo a farsi bersagliare dalle parole del pubblico e – soprattutto – dai canestri biancorossi. Ancora Ulaneo, ancora McDermott e, dopo tanto tempo, pure Moretti. Milicic spende tutti i timeout e poi, capita la solfa, manda in campo le terze linee. Varese di fatto non ne ha, ma c’è spazio anche per Gilmore e Okeke: tripla per il primo, canestro per il secondo. La festa è completa, 113-79, e pazienza se Ulaneo si fa cacciare per qualche parola di troppo dalla panchina.

Damiano Franzetti

 

 


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