
Ore 15,30 di oggi, mercoledì 26 aprile, sede FIP di via Vitorchiano a Roma. Data e indirizzo del campo su cui la Pallacanestro Varese è chiamata a disputare la sua partita più importante, senza Ross o Brown in campo sostituiti da Capellini e Bianchi, da Falasca e Terzaghi.
Sono i nomi degli avvocati che formano la squadra legale scelta dal club biancorosso per provare a cancellare o a ridurre la penalizzazione di 16 punti inflitta al tribunale federale alla società in seguito alla mancata segnalazione (in sede di iscrizione al campionato) della controversia con Milenko Tepic, poi divenuta lodo esecutivo davanti al BAT – tribunale internazionale – della FIBA.
La corte d’appello federale è il secondo grado di giudizio e i giudici saranno chiamati a emettere una sentenza che tutti si augurano arrivi a breve giro di posta. Difficile che accada entro sera, più probabile tra giovedì e venerdì. Con Varese che cerca una vittoria legale – o almeno un ridimensionamento della “sconfitta” in primo grado – per evitare una retrocessione che a questo punto, sul campo, è molto vicina.
Il ko a Venezia e la contemporanea vittoria di Napoli con Tortona costringono infatti la Openjobmetis a dover vincere le ultime due partite di Serie A (domenica 30 in casa con Scafati e il 7 maggio a Bologna contro la Virtus) senza però avere la certezza di una salvezza che dovrà passare anche dagli altri campi. La linea difensiva del club biancorosso dovrebbe ricalcare quanto si è detto nei giorni scorsi; non si possono negare le leggerezze e gli errori commessi in fase di gestione della vicenda (ritardi, dimenticanze, mancata costituzione al BAT…) ma allo stesso tempo neppure penalizzare in maniera “vitale” una società che ha già dimostrato di aver cambiato strada con la proprietà Scola (basti pensare all’immediato pagamento a Tepic quando il lodo esecutivo è divenuto di pubblico dominio), di avere un piano definito e sostenibile per il futuro, di non aver neppure tratto un minimo vantaggio da questa situazione.
Il caso Varese dovrà anche servire per migliorare le comunicazioni interne e i sistemi di verifica tra Lega, Fip e società stesse (che sono affiliate agli altri due enti…) così da dare maggiori garanzie di controllo ed efficienza a chi è interessato a lavorare bene. Ma questa sarà una conseguenza eventuale del verdetto che riguarda la Pallacanestro e il suo attuale presidente Marco Vittorelli, per il quale a ora sono previsti tre anni di deferimento. Per oggi però, l’unica cosa che conta è salvare la Pallacanestro Varese dalla A2 che avrebbe conseguenze disastrose.
Damiano Franzetti
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