Jump to content

Varese, è vietato sognare? Budget da salvezza per il club


simon89

Stagione 2017-18 all'insegna del realismo per una Pallacanestro Varese costretta a fare i conti con una spending review forzosa nell'estate in cui sono diversi i club ad alzare l'asticella del budget. Il taglio del 10% rispetto al 2016-17 porterà il totale delle spese biancorosse a 4,2 milioni di euro; il dato saliente resta però quello del monte-stipendi netti per i giocatori, che si aggirerà poco sopra gli 800mila euro, con un 20% di riduzione rispetto alla stagione passata nel totale contando l'innesto in corsa di Dominique Johnson.

Risorse sufficienti a puntare ad una salvezza tranquilla, schierandosi nella metà bassa della classifica nella griglia di partenza di inizio stagione: se 12 mesi fa Varese vantava inizialmente l'ottavo monte-stipendi della serie A, quest'anno la promozione della Virtus Bologna - subito calda su big come Alessandro Gentile o Aradori e Marco Cusin - e il passo in avanti di Brescia fanno scivolare il club biancorosso nella graduatoria delle risorse investite. Nelle ultime tre stagioni del massimo campionato sei squadre - Milano, Venezia, Reggio Emilia, Avellino, Sassari e Trento - hanno sempre disputato i playoff; ora il salto di qualità di Torino - con Luca Banchi in panchina e la wild-card per l'Eurocup - e dell'ambiziosa matricola Segafredo sembrano assegnare già in partenza gli 8 posti disponibili per la post-season.

Poi la realtà del campo dimostra che i soldi non fanno canestro e che conta sempre più come si investe di quanto si spende. I case history di successo nel rapporto qualità-prezzo sono la finale scudetto raggiunta da Trento con un budget simile a quello di Varese (4,4 milioni lordi e 850mila euro netti di monte stipendi; poi la Dolomiti Energia ha raggiunto le finali nazionali con Under 18 e Under 16 e ha foresteria per le giovanili con un allenatore professionista... ) e i playoff raggiunti da Capo d'Orlando e Pistoia, che avevano rispettivamente il penultimo e ultimo monte stipendi del 2016-17.

Ma la Varese attuale, che scommette sulla fame di Antabia Waller e Stan Okoye in quintetto e di Matteo Tambone e Nicola Natali in panchina a supporto dei confermati Aleksa Avramovic e Giancarlo Ferrero, dovrà giocoforza partire con obiettivi limitati, preoccupandosi prima di tutto di tenere a distanza chi ha monte stipendi ancora più bassi del suo per garantirsi una stagione senza i patemi costanti vissuti dal 2013 in poi. Inutile sognare playoff per i quali servirebbero investimenti attualmente fuori portata alla luce di una situazione economica non brillante. Sotto questo profilo però l'aziendalismo di Attilio Caja è una risorsa preziosa nell'attuale congiuntura: il coach pavese sta costruendo una squadra da battaglia a immagine e somiglianza del suo basket pragmatico, con l'obiettivo di capitalizzare al massimo motivazioni e tasso agonistico e creare una Varese nella quale collettivo e "chimica" facciano la differenza. Ad oggi "Artiglio" può garantire serietà e lavoro quotidiano in palestra come ricetta per una salvezza tranquilla, sperando di azzeccare il jackpot su tutte le scommesse come unica chance per centrare i playoff. Che, sempre ad oggi, pur in attesa dei tre titolari in play, ala piccola e centro che daranno il senso definitivo alla Varese 2017-18, sono però un obiettivo irrealistico alla luce degli investimenti altrui.

Giuseppe Sciascia 


User Feedback

Recommended Comments

There are no comments to display.



Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...