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Varese e McDermott ancora insieme


simon89

Varese e Sean McDermott, questo matrimonio si ha da (ri)fare? Intesa vicinissima tra il club biancorosso e l’ala dell’Indiana per un nuovo accordo al rialzo che garantisca la conferma del capitano.

Come spiegato sulla Prealpina qualche giorno fa, il club aveva formulato una nuova offerta all’ex Memphis Grizzlies: un salario più alto, adeguato al valore di un giocatore da 13,9 punti e 4,4 rimbalzi al suo primo anno in Europa, in cambio dell’eliminazione della clausola d’uscita per le coppe. Il secondo tentativo, dopo quello senza esito di metà maggio, sarebbe in procinto di andare a segno: radio-mercato sottolinea come le parti siano “molto, molto vicine”.

Parafrasando Vujadin Boskov, contratto c’è quando giocatore firma e dunque senza il nero su bianco non si può essere tranquilli al 100%. Ma dopo anni di partenze pesanti di idoli dei tifosi che per mesi si battevano il pugno sul petto a Masnago, poi promettevano eterno amore a maggio e infine monetizzavano - legittimamente - altrove a giugno o luglio, ci sono tutti i crismi per un happy ending del bis sotto le Prealpi del capitano della Varese 3.0. E sarebbe un bel messaggio a 360 gradi: all’ambiente e la città, a partire dai quasi 1.000 abbonati “alla cieca” a metà giugno. E al mercato, trattenendo un giocatore che si era messo in luce al suo primo anno in Europa e sembrava potesse avere proposte importanti altrove. Chiaro che l’entry-level del buyout da 70mila dollari per le coppe internazionali, previsto dal suo accordo precedente (o meglio: ancora in essere, fino alla firma del nuovo), ha giocato in favore di Varese. Ma avrebbe giocato anche il gradimento della famiglia, con la moglie e la figlioletta di 2 anni ambientatisi alla perfezione in terra prealpina.

McDermott sarebbe dunque la prima certezza straniera per la squadra in divenire, che in attesa dell’addio ufficiale di Davide Moretti (il biennale a Venezia è ormai definito) inizia a costruire la sua ossatura in termini di incastri dei passaporti. L’idea è cercare un’ala forte italiana sondando a tutto campo oltre ad Ethan Esposito e Jeff Brooks: esplorata senza approfondimenti l’idea Erik Lombardi (in firma a Pesaro in A2). Ma oltre al pivot titolare atleta e saltatore in modalità “colletto blu”, si amplia la ricerca sul fronte straniero, cercando una guardia con trattamento di palla, gambe e taglia fisica, e un cambio degli esterni con atletismo e tiro dall’arco.

Con McDermott (quasi) nel puzzle, se dovesse restare anche Mannion (e la coppia Ntikilina-Lundberg al Partizan Belgrado riduce il suo appeal per i serbi) il mercato straniero potrà partire.

Giuseppe Sciascia


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