Andrea Conti fa eco ad Attilio Caja nel tributare complimenti ed applausi all’Openjobmetis nel consuntivo finale del girone di andata. Le ultime due sconfitte con Pistoia e Bologna non offuscano il giudizio altamente positivo del g.m. biancorosso per il ritorno alle Final Eight dopo 6 anni: «Abbiamo disputato un girone di andata veramente egregio: tenendo conto del potenziale tecnico ed economico abbiamo espresso un’ottima pallacanestro con la forte identità impostata dal nostro coach. I 18 punti raccolti testimoniano della qualità del lavoro svolto e la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia rappresentano il meritato premio per i ragazzi e il club».
Una Varese operaia capace di fare meglio finora di tante avversarie più quotate.
«Il marchio di fabbrica della solidità difensiva e della coralità in attacco proviene dalla chimica tra i giocatori: tra loro si percepisce molta armonia, questo stile di gioco che ci portiamo appresso da inizio stagione sarà la nostra certezza anche nel girone di ritorno. Che sarà certamente molto complicato: ognuno giocherà alla morte per un obiettivo ben delineato, tante squadre si stanno rinforzando e gli equilibri del campionato possono cambiare. Ne è l’esempio Bologna: se saranno sempre quelli di domenica potrebbero mettere i bastoni tra le ruote alla stessa Milano».
Il quinto posto a metà del cammino modifica gli obiettivi stagionali?
«L’obiettivo iniziale era la salvezza tranquilla, e per quello siamo ampiamente in linea. È chiaro che, guardando la classifica, l’appetito vien mangiando, e l’impianto di gioco sostanzioso costruito da Attilio Caja resta il punto di riferimento col quale proseguire il cammino. Però è necessario mantenere l’attuale forma fisica e mentale e in ogni caso dipenderà molto dalle condizioni delle avversarie: la stessa Bologna due settimane fa con Martin infortunato e senza Moreira era un’altra squadra».
Difesa, coralità e impegno sono certezze. L’unica variabile dipendente sono le percentuali di tiro?
«Il sistema dà garanzie di rendimento in termini di solidità, poi sul piano offensivo sei legato alle medie al tiro. Nelle ultime uscite Avramovic è stato sottotono e lo stesso Moore ha segnato poco da fuori; capitano momenti di flessione e sono certo che torneranno ad alto livello. Di certo i giocatori della rosa sono perfetti per la filosofia di questa squadra e interpretano al meglio le idee del coach; questo ci dà tranquillità e consapevolezza di avere un’identità forte».
La seconda metà del campionato partirà domenica a Brescia, come vede il match?
«Partita difficile contro una squadra che ha aggiunto un elemento di alto livello come Cunningham. Lui e Hamilton sono giocatori dal grandissimo talento offensivo, supportati da una batteria di italiani importanti anche senza l’infortunato Vitali. Nelle prime 4 gare del ritorno avremo un avvio complicato con tre trasferte dure tra Brescia, Trento e Trieste più il match casalingo contro una big come Sassari».
Giuseppe Sciascia
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