La Pallacanestro Varese chiede un cambio di passo a Cameron Wells per fugare i dubbi relativi al giocatore cardine del suo mercato estivo. La prova incolore del PalaGeorge (4 punti e meno 16 plus/minus in 22') ha certificato le difficoltà del playmaker statunitense nel prendere in mano la bacchetta del comando della squadra di Attilio Caja. Nelle prime 4 gare il regista ex Giessen ha prodotto solo 5.0 punti col 25% da 2 e 2 soli liberi tentati in 102 minuti di gioco: rendimento individuale largamente insufficiente - unico indicatore positivo i 4,3 assist - pur nelle pieghe di un collettivo funzionante.
In discussione non c'è una squadra che si è presa nettamente il derby con Cantù (comunque vittoriosa con Cremona e Trento al di là degli evidenti problemi extracampo) e perso contro le tre imbattute capolista. Ma l'impatto del giocatore dal quale ci si aspettavano qualità individuali da solutore per sopperire a eventuali criticità del sistema corale. Problemi di adattamento nel passaggio da un "player's coach" che gli lasciava le briglie sul collo come l'ex varesino Dennis Wucherer (suo allenatore al Giessen) a un tecnico amante del gioco organizzato come Attilio Caja? In realtà il coach pavese chiede sin dal precampionato al regista ex Citadel di spingere maggiormente e prendere più iniziative. E in questo senso l'aspetto più preoccupante è legato alla poca personalità che Wells sta palesando nell'interpretazione del ruolo di pilota del gioco.
Il rendimento sufficiente o superiore alle attese degli altri elementi del roster sta però nascondendo il fatturato finora insufficiente del play titolare. Nel dopo-partita di lunedì sera Caja ha formalizzato la necessità di un passo avanti da parte di Wells («Lampante l'esigenza che ci dia di più»). Ma il tecnico smorza qualsiasi velleità "interventistica" dando ancora fiducia al suo regista titolale: «Cameron va aspettato con pazienza, anche perché attualmente la squadra, andando benino nell'insieme delle prime 4 gare, lo ha sorretto e protetto - spiega "Artiglio" - Non dobbiamo pretendere da lui un rendimento alla Tony Parker, però un minimo di impatto ci serve; abbiamo fiducia nelle sue qualità, speriamo che sappia darci i segnali auspicati a partire da domenica».
Insomma nessun caso Wells per una Varese decisa a seguire la rotta tracciata dal d.g. Claudio Coldebella nel chiedere pazienza ai tifosi ad inizio stagione, e a mettere in pratica i consigli estivi di Andrea Trinchieri dopo la scelta del play suo avversario in Germania («Sarà una buona presa se Varese lo sosterrà anche qualora dovesse fare male in trasferta all'inizio: se le critiche iniziano a novembre si rischia di farsi molto male...»). Wells è partito male, ma non c'è alcuna intenzione di metterlo sotto esame o sulla graticola dopo sole 4 partite. A patto che i risultati del campo diano ragione a Varese: servirà difendere il fortino di Masnago nelle prossime due gare con Pistoia e Trento con un rendimento quantomeno sufficiente del suo play per proseguire senza deviazioni sull'attuale rotta improntata alla fiducia.
Giuseppe Sciascia
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